Il Kawasaki Ki-60 (キ60?) era un caccia monomotore monoplano ad ala bassa sviluppato dall'azienda giapponese Kawasaki Kōkūki Kogyo KK nei primi anni quaranta e rimasto allo stadio di prototipo.
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Kawasaki Ki-60 | |
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Descrizione | |
Tipo | aereo da caccia |
Equipaggio | 1 |
Progettista | Takeo Doi |
Costruttore | ![]() |
Data primo volo | marzo 1941 |
Utilizzatore principale | ![]() |
Esemplari | 3 |
Dimensioni e pesi | |
Lunghezza | 8,40 m |
Apertura alare | 9,78 m |
Altezza | 2,75 m |
Superficie alare | 16,20 m² |
Carico alare | 169,8 kg/m² |
Peso a vuoto | 2 150 kg |
Peso carico | 2 750 kg |
Capacità | 340 kg |
Propulsione | |
Motore | un Daimler-Benz DB 601 |
Potenza | 1 175 CV (864 kW) |
Prestazioni | |
Velocità max | 560 km/h a 4 500 m |
Velocità di salita | a 5 000 m in 8 min (2º prototipo) |
Tangenza | 10 000 m |
Armamento | |
Mitragliatrici | 4 Ho-103 calibro 12,7 mm o due Ho-103 più |
Cannoni | 2 MG 151/20 calibro 20 mm |
i dati sono estratti da Warplanes of the Second World War, Volume Three: Fighters[1];WW2 Aircraft Fact Files: Japanese Army Fighters, Part 1[2];Japanese Aircraft of the Pacific War[3] | |
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Sviluppato su una specifica per la fornitura di un nuovo caccia motorizzato con un 12 cilindri a V raffreddato a liquido, benché non in grado di raggiungere le prestazioni richieste si riveò utile al fine di trasferire l'esperienza maturata nella realizzazione del successivo Kawasaki Ki-61.
Nel 1939 l'Esercito imperiale giapponese emise una specifica per la fornitura di un nuovo modello di caccia ad alte prestazioni basato sul motore Daimler-Benz DB 601 prodotto in Germania e del quale la Kawasaki aveva acquistato una licenza di produzione. Tra le caratteristiche richieste, oltre a buone prestazioni in velocità massima e di salita, l'armamento integrato da un cannoncino automatico e l'installazione di corazzature per la protezione di motore e pilota, particolarità quest'ultima che, assieme all'adozione di un motore da un'architettura diversa da quella radiale costituiva un'eccezione. A tal fine le autorità militari contattarono la Kawasaki richiedendo loro di realizzare tre prototipi da utilizzare in prove di valutazione.
L'azienda affidò il progetto al direttore dell'ufficio tecnico, l'ingegnere Takeo Doi, il quale assunse la supervisione in collaborazione con il suo secondo Shin Owada, di un gruppo di lavoro che avviò lo sviluppo del nuovo modello nel febbraio 1940.
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