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L'Aeroporto di Reggio Emilia[2] (ICAO: LIDE) è un aeroporto italiano di terzo livello[3] situato a 1,5 km a est della città di Reggio Emilia.

Aeroporto di Reggio Emilia
aeroporto
Codice IATAnessuno
Codice ICAOLIDE
Nome commercialeAeroporto "Ferdinando Bonazzi"
Descrizione
Tipocivile
GestoreAeroporto Reggio Emilia S.p.a.
Stato Italia
Regione Emilia-Romagna
Posizione1,5 km a est del centro di Reggio nell'Emilia
Costruzione1930
Cat. antincendio2ª ICAO
Altitudine47 m s.l.m.
Coordinate44°41′56″N 10°39′45″E
Mappa di localizzazione
LIDE
Sito webwww.aeroportore.it
Piste
Orientamento (QFU)LunghezzaSuperficie
11/291 212 masfalto
Aeroporto di Reggio Emilia[1]

Dal 1997 è aperto al traffico commerciale, dopo essere stato la pista di prova per i prototipi delle Officine Meccaniche Reggiane fino alla seconda guerra mondiale e una pista da diporto nel secondo dopoguerra.


Storia



Le origini


Il primo atterraggio di un velivolo a Reggio Emilia avvenne il 27 luglio 1912 nella zona del quartiere Mirabello.[4] L'attuale area dell'aeroporto di Reggio Emilia viene utilizzata dal 1916, in piena guerra mondiale, anno in cui si insedia un ippodromo, le cui strisce erbose vengono utilizzate come piste per il collaudo degli aerei Farman MF.7 e MF.11 costruiti su licenza dalle Officine "Reggiane".[4] Con la fine del conflitto il campo d'aviazione fu abbandonato per circa dieci anni, e su di esso si tennero numerose gare di auto, moto e ciclismo.[4]

Con un DM del 12 novembre 1930 viene deciso di realizzare un aeroporto di fortuna per aerei, e tra il 1931 e 1932 si tennero numerose esibizioni e avvenimenti aviatori[4] che trova attuazione solo dalla metà del decennio, quando inizia a essere utilizzato come pista di collaudo per le Officine Reggiane poste nelle immediate vicinanze e acquistate nel 1935 dal Gruppo Caproni. Il primo velivolo di produzione, un bombardiere bimotore Piaggio P.32bis, decollò per la prima volta sulla pista dell'aeroporto il 24 febbraio 1937.[4] Tra il 1938 e il 1939 l'aeroporto fu oggetto di numerosi lavori di ampliamento che videro la costruzione di hangar e uffici, l'ampliamento della pista di volo[5] e la realizzazione di opere di drenaggio.[4] In tale occasione l'aeroporto fu intitolato a un aviatore della prima guerra mondiale, Ferdinando Bonazzi.[4]

Le Officine Reggiane usarono ampiamente l'aeroporto per i test di collaudo dei numerosi prototipi e velivoli di serie, anche su licenza, che produssero,[6][7] a partire dal 1937.[4] Sull'aeroporto operarono come collaudatori numerosi piloti di fama[8] come Mario De Bernardi, Pietro Scapinelli, Francesco Agello, Tullio De Prato, Alfonso Caracciolo di Fiorino,[9] Mario Gamna.[10] e Silvio Casarotto.


La seconda guerra mondiale


Durante il conflitto l'aeroporto svolse una molteplice funzione: oltre che come pista di collaudo viene utilizzato per l'addestramento dei piloti. Dal settembre 1942 inizia ad avere utilizzi di combattimento, seppur senza continuità, da parte della Regia Aeronautica, prima con i bombardieri CANT Z.1007Bis Alcione, poi con aerei da caccia.

Giuseppe Cenni asso da caccia e dei tuffatori, (MOVM)
Giuseppe Cenni asso da caccia e dei tuffatori, (MOVM)

Da gennaio 1943 si trasferì sull'aeroporto il leggendario comandante Giuseppe Cenni prima, su richiesta dell'ing. Longhi, per la difficile messa a punto del Reggiane Re.2002 e poi per l'addestramento, quale reparto da "tuffo", della sua 239ª Squadriglia. A metà giugno l'intero 102º Gruppo si trasferì sull'Aeroporto di Tarquinia e di lì a poco si troverà in prima linea per il contrasto dell'invasione Alleata, prima della Sicilia e poi della Calabria.[11]

All'8 settembre 1943 vi operava il 14º Gruppo C (Complementare) (XIV Gruppo) sui Caproni Ca.313. In particolare dopo l'armistizio si insedia lo Jagdgeschwader 52 (JG 53) della Luftwaffe equipaggiato con i caccia Messerschmitt Bf 109, e dall'aprile 1944 le tre squadriglie del 1º Gruppo caccia "Asso di bastoni" dell'Aeronautica Nazionale Repubblicana, comandato dal maggiore Adriano Visconti.[8] Tale gruppo utilizzava una quarantina di caccia Aermacchi C.205 Veltro e Fiat G.55 Centauro e aveva il compito di proteggere le Officine Reggiane della incursioni dei bombardieri alleati.[8] Le continue incursioni dei caccia dell'U.S.A.A.F. di base a Pontedera, che decimarono il reparto, portarono all'abbandono dell'aeroporto a partire dal mese di giugno.[12]

L'aeroporto viene quindi messo fuori uso dall'esercito tedesco nel settembre 1944, nel timore di un possibile sfondamento della Linea Gotica da parte degli Alleati.[8]


Dal dopoguerra ai giorni nostri


Nel 1946 iniziarono i lavori di bonifica della sede aeroportuale per consentire la ripresa dell'attività di volo, e fu fondato anche l'Aeroclub di Reggio Emilia.[13] Il ricostruito aeroporto, con la cessazione dell'attività aeronautica delle Officine Reggiane fu adibito ad attività essenzialmente diportistiche.[13][14] Il 21 ottobre 1969 per volontà degli Enti Locali fu costituita la Società Aeroporto,[15] ma fu solo nel 1995 che la sede della società fu trasferita a Campovolo per la gestione dell'attività commerciale.[13]

Dal 19 maggio 1997 è stato aperto al traffico commerciale, sebbene non presenti tratte di rilievo. A causa di ciò, si trova periodicamente al centro di polemiche: pur essendo inserito in un territorio ricco di potenzialità e tradizioni storiche[senza fonte], l'aeroporto non è mai riuscito ad acquisire un peso rilevante nella rete infrastrutturale.

Nel maggio 2007, il Comune di Reggio Emilia ha dapprima deciso di porre in liquidazione la società che lo gestisce. In seguito si è invece fatta strada l'ipotesi della privatizzazione. Nel giugno 2008 la società gestitrice dell'aeroporto ha quindi indetto un bando per la scelta di un socio privato, finalizzato a fare acquisire le quote societarie in mano a enti pubblici.

Nel 2022 lo scalo ha subito diversi interventi di riqualificazione e messa in sicurezza degli edifici[16].


Attività presenti in aeroporto


Sono presenti due scuole di volo: L'aeroclub Reggio Emilia per i velivoli di aviazione generale e la Top Gun Flying School per il volo da diporto sportivo.

È inoltre presente un centro di manutenzione Leonardo Helicopters

La ditta Volafenice invece si occupa di restauro di ex aeromobili militari come il Bac Jet Provost e e l'Aermacchi MB-326


Galleria d'immagini


Il piazzale ovest visto dalla torre
Il piazzale ovest visto dalla torre

Kermesse e concerti


L'aeroporto è noto è per avere ospitato la Festa provinciale de L'Unità di Reggio Emilia, dal 1997 FestaReggio, che si svolse nell'area non operativa dell'aerostazione dal 1981 al 2017[17], nonché concerti di dimensioni rilevanti tenutisi tra l'adiacente arena concerti e la pista vera e propria dell'area aeroportuale nel caso dei grandi eventi:


Note


  1. Copia archiviata, su aeroportoreggioemilia.com. URL consultato il 21 marzo 2011 (archiviato dall'url originale il 15 luglio 2014)..
  2. AIP ITALIA - parte GEN2-4 (PDF), su enav.it, www.enav.it. URL consultato il 15 settembre 2013.
  3. Aeroporto sui quali gravita un traffico commerciale prevalentemente regionale.
  4. Pezzi 2007, p.8.
  5. La pista di volo fu pavimentata, e portata a una lunghezza di 800 m e a una larghezza di 60 m.
  6. Tra di essi i caccia Reggiane Re.2000, Reggiane Re.2001 Falco II, Reggiane Re.2005 Sagittario, il cacciabombardiere Reggiane Re.2002 Ariete e il ricognitore Reggiane Re.2003. Mentre su licenza furono realizzati i bombardieri Piaggio P.32 e Savoia Marchetti S.79 Sparviero.
  7. Govi 1985, p.137.
  8. Pezzi 2007, p.9.
  9. Govi 1985, p.194.
  10. Govi 1985, p.191.
  11. Pagliano - Aviatori it., 1964, pp. 270-271.
  12. I caccia Republic P-47 Thunderbolt e Lockheed P-38 Lightning dell'U.S.A.A.F. compirono rapide incursioni sulla zona dell'aeroporto spuntando da dietro le colline e mitragliando velivoli e personale a terra. Durante una di questa incursioni perse la vita l'asso Carlo Magnaghi.
  13. Pezzi 2007, p.10.
  14. Si trattava di attività turistica, paracadutismo, volo a vela, scuola di pilotaggio e aeromodellismo.
  15. Nel 1966 e il 20 settembre 1987 ci furono due esibizioni delle Frecce Tricolori, la prima su Fiat G.91PAN e la seconda sugli Aermacchi MB-339PAN.
  16. Aeroporto, via a lavori per 450 mila euro Urgente la bonifica dall’amianto, su reggioreport.it.
  17. Nell'estate del 1983 l'allora segretario generale del PCI Enrico Berlinguer parlò al Campovolo davanti a una folla di 400.000 persone (dato ufficiale della Questura, 1.000.000 di persone per gli organizzatori). Dalla pagina https://berlinguervitavivente.it/.

Bibliografia



Periodici



Altri progetti



Collegamenti esterni


Portale Aviazione
Portale Emilia
Portale Trasporti

На других языках


[de] Flugplatz Reggio Emilia

Der Flugplatz Reggio Emilia (it.: Aeroporto di Reggio Emilia “Città del Tricolore - Ferdinando Bonazzi”) befindet sich in der norditalienischen Region Emilia-Romagna, rund zwei Kilometer östlich von Reggio nell’Emilia. Der Flugplatz wird hauptsächlich von der allgemeinen Luftfahrt genutzt, er ist aber auch für den kommerziellen Regionalverkehr geöffnet.
- [it] Aeroporto di Reggio Emilia



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