Il Breda BZ 303 "Leone II" era un bimotore monoplano da caccia notturna sviluppato dall'azienda italiana Società Italiana Ernesto Breda nel 1943 e rimasto allo stadio di prototipo incompleto.
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Breda BZ 303 Leone II | |
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Descrizione | |
Tipo | aereo da caccia notturno e diurno |
Equipaggio | 4-5 |
Progettista | Filippo Zappata |
Costruttore | ![]() |
Data ordine | 1943 |
Data entrata in servizio | mai |
Esemplari | 3 |
Sviluppato dal | CANT Z.1018 [1] |
Dimensioni e pesi | |
Lunghezza | 16,98 m |
Apertura alare | 20,70 m |
Altezza | 5,00 m |
Superficie alare | 59,00 m² |
Carico alare | 186,5 kg/m |
Peso a vuoto | 8800 kg |
Peso max al decollo | 11 000 kg |
Propulsione | |
Motore | due radiale Piaggio P.XV RC.60/27
in alternativa due Piaggio P.XV RC 15, due Daimler-Benz DB 605, due DB 603 o due turboeliche turbine a gas Campini 3500 da 3550 CV) |
Potenza | 1 650 CV (735 kW) |
Prestazioni | |
Velocità max | 580 km/h
1000 km/h con turboeliche Campini (improbabile) |
Autonomia | 1 500 km |
Tangenza | 13000 m |
Armamento | |
Mitragliatrici | 1 x 12,7 mm |
Cannoni | 8 x 20 mm |
i dati sono estratti da Aerei Italiani[2] | |
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Dopo il successo del CANT Z.1018 Leone, Filippo Zappata notò che la CRDA CANT era saturata dalla produzione di tutti i suoi progetti, si spostò quindi alla Breda la quale si trovava in stallo in seguito il fallimento del Ba.88.
Alla Breda, Zappata propose delle varianti dello Z.1018:
Il Ministero approvò i BZ.301 e BZ.303 chiamati "Leone III" e "Leone II". L'apertura alare di queste varianti era alterata: 24 m per il BZ.301 e 20,7 m per il BZ.303.
Il BZ.303 portava i migliori armamenti tra gli aerei italiani, 8 mitragliatrici da 20 mm (4 nelle ali e 4 in fusoliera) più una 12,7 mm in postazione dorsale.
Fu anche specificato il radar da montare su tale velivolo, i radar Argo (capace di agganciare obiettivi navali, costruito dalla DSSE Guidonia nel 1942 e catturato dai tedeschi in seguito all'8 settembre e spedito a Kothen per analisi) e la versione aeronautica Vespa o "Arghetto".
Altre versioni di questo aereo sarebbero stati equipaggiati con motori DB 605, DB 603, e turboeliche Campini da 3500 CV, come riportato nelle didascalie delle illustrazioni del BZ.303.
Nel settembre 1943 vi erano contratti per svariati "Leone di nuova generazione" ma da questo punto in poi la Germania prese il controllo di entrambe le aziende Breda e CRDA ed arrestò la costruzione del prototipo del BZ.303 in fase di completamento a Bresso.
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