La USS Lexington (hull classification symbol CV/CVA/CVS-16) era una portaerei degli Stati Uniti d'America della classe Essex. Nell'ottobre 1952 le venne assegnato il nuovo numero di identificazione CVA-16
sulla linea di galleggiamento: 250,4 m complessiva: 265,7m
Larghezza
sulla linea di galleggiamento: 28,3 m complessiva: 45m
Altezza
28,4m
Pescaggio
standard: 8,8 m a pieno carico: 10,4m
Ponte di volo
274 x 45 mm
Propulsione
8 caldaie 4 turbine ad ingranaggio Westinghouse 150.000 CV (su 4 alberi motore)
Velocità
32,7nodi (60,5km/h)
Autonomia
15.000 n.mi. a 12 nodi (27.780 km a 22,2 km/h)
Equipaggio
3448 uomini
Armamento
Artiglieria
12 cannoni da 12,7 cm L/38 Sk (8 in torri doppie, 4 in affusti singoli) 68 cannoni da 40 mm AA in affusti quadrupli 62 mitragliere da 20 mm AA in affusti singoli
Mezzi aerei
da 90 a 100 aerei 3 ascensori (1 laterale, 2 al centro)
All'atto della posa in chiglia, avvenuta il 15 luglio 1941 presso il cantiere navale di Fore River Shipyard, era previsto di nominarla Cabot. A causa dell'affondamento della USS Lexington(CV-2) nel corso della battaglia del Mar dei Coralli (4-8 maggio 1942), venne deciso che la nave in costruzione assumesse il nome di quest'ultima. Il varo della nave avvenne il 17 agosto 1943, mentre l'assunzione in servizio avvenne il 24 novembre 1943.
Guerra nell'Oceano Pacifico
La USS Lexington, "The Blue Ghost", con la sua livrea mimetica di tipo Measure 21 nel tardo 1943.
La nave venne data per affondata dai giapponesi varie volte, fatto che le guadagnò il nomignolo di Blue ghost (fantasma blu).
Il periodo della guerra fredda
Dopo la fine della seconda guerra mondiale, la nave venne sottoposta ad una serie di aggiornamenti tecnici, come il ponte di volo angolato, la sostituzione delle catapulte ed altri ancora, che la mantennero operativa per lungo tempo, con gli aggiornamenti denominati SCB-27,SCB-125 e SCB-144.
La nave venne radiata nel 1991, ultimo esemplare della classe Essex in servizio.
Note
Lexington V, su DANFS - history.navy.mil. URL consultato il 3 luglio 2014 (archiviato dall'url originale il 24 novembre 2011).
Bibliografia
Gino Galuppini, La portaerei: storia tecnica e immagini dalle origini alla portaerei atomica, 1ªed., Arnoldo Mondadori Editore, novembre 1979.
Другой контент может иметь иную лицензию. Перед использованием материалов сайта WikiSort.org внимательно изучите правила лицензирования конкретных элементов наполнения сайта.
2019-2025 WikiSort.org - проект по пересортировке и дополнению контента Википедии