Il volo Pamir Airways 112 era un volo regionale passeggeri programmato da Kunduz a Kabul in Afghanistan, che precipitò il 17 maggio 2010.[1][2]
Volo Pamir Airways 112 | |
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Tipo di evento | Incidente |
Data | 17 maggio 2010 |
Tipo | Sotto investigazione |
Luogo | Distretto di Shakardara, 20 km a nord di Kabul |
Stato | ![]() |
Coordinate | 35°18′13″N 69°03′15″E |
Tipo di aeromobile | Antonov An-24 |
Operatore | Pamir Airways |
Numero di registrazione | YA-PIS |
Partenza | Aeroporto di Konduz, Konduz, Afghanistan |
Destinazione | Aeroporto Internazionale di Kabul, Kabul, Afghanistan |
Occupanti | 44 |
Passeggeri | 39 |
Equipaggio | 5 |
Vittime | 44 |
Feriti | 0 |
Sopravvissuti | 0 |
Mappa di localizzazione | |
Dati estratti da Aviation Safety Network[1] | |
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L'aereo coinvolto era un Antonov An-24, numero seriale (MSN) 27307903, registrato YA-PIS. Effettuò il primo volo nel 1972 e fu acquistato dalla Pamir Airways nel febbraio 2010; secondo fonti non ufficiali era stato acquistato tre mesi prima dell'incidente da una compagnia aerea bulgara.[3]
C'erano un certo numero di afgani a bordo dell'aereo. La BBC riportò che fossero a bordo sei stranieri, inclusi tre inglesi.[4] Un passeggero statunitense fu riportato da una fonte del Dipartimento Statale.[5] Il 21 maggio, l'investigatore capo dell'aviazione parlò di un numero sconosciuto di australiani, pachistani e tajikistani erano dunque tra gli otto passeggeri stranieri a bordo dell'aereo.[6] Venne riportato che più di tre australiani sarebbero potuti essere a bordo. A partire del 22 maggio, la notizia rimane non confermata.[7]
L'equipaggio era composto da afgani.
Nazione | Passeggeri | Equipaggio | Totale |
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28 | 5 | 33 |
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3 | 0 | 3 |
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3 | 0 | 3 |
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3 | 0 | 3 |
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1 | 0 | 1 |
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1 | 0 | 1 |
Totale | 39 | 5 | 44 |
Il volo 112 partì da Kunduz alle 8.30 ore locali (UTC+4:30) ma 10 minuti dopo la torre di controllo perse tutti i contatti con esso. Sull'aereo viaggiavano 39 passeggeri e 5 membri dell'equipaggio.[8]
Testimonianze riportarono che l'aereo cadde in una zona montuosa nei pressi del passo del Salang nella regione dell'Hindu Kush, a circa 100 chilometri dall'Aeroporto Internazionale di Kabul.[9] Quando fu finalmente localizzato, i rottami erano soltanto a 20 km da Kabul.[10]
Il velivolo coinvolto era un Antonov An-24, aereo normalmente programmato per quel volo.[8] Le condizioni atmosferiche riportate erano pessime, tanto che un esperto comandante militare le definì come "...molto brutte. Sta nevicando. C'è un'inondazione".[4][11]
Il governo afgano dovette richiedere la collaborazione della NATO. L'organizzazione inviò le squadre di ricerca verso l'ultima posizione nota del velivolo, ma furono obbligati ad arretrare di alcuni chilometri dal supposto luogo di impatto a causa del maltempo. Il colonnello responsabile del tratto meridionale del passo affermò che "l'unico modo di cercare è a piedi. Gli elicotteri non possono farlo."[4] La ricerca del velivolo riprese nella mattinata del 18 maggio, e l'"area dello schianto" venne localizzata a fine giornata, secondo Yalda Natiq, portavoce del Ministero dei Trasporti afgano.[12][13] Le prime testimonianze sul fatto che i rottami dell'aereo fossero stati localizzati nel tardo martedì pomeriggio (18 maggio) risultarono essere false, e la ricerca continuò il mercoledì 19 maggio. La polizia afgana, gente del posto e gli elicotteri dell'International Security Assistance Force (ISAF) parteciparono alle ricerche. Il terreno roccioso e montuoso, la nebbia e la neve intralciarono nuovamente le ricerche.[14] Il 20 maggio fu annunciato il ritrovamento della coda del velivolo.[15]
Il 21 maggio le autorità raggiunsero la carcassa dell'aeromobile. "Parti dell'aereo precipitato sono dinanzi a me. Ci sono un certo numero di corpi qui attorno" affermò il ministro dei trasporti e dell'aviazione civile Mohammadullah Batash durante un collegamento telefonico dal luogo dell'impatto, distante 20 km da Kabul, sebbene inizialmente si era pensato che l'Antonov 24 fosse caduto a circa 100 km a nord ella capitale. "È troppo presto affermare che non ci sono superstiti, ma fino a dove possiamo vedere nessuno è rimasto vivo e la situazione qui è estrema - freddo, neve, vento" ribadì. ISAF informò che il luogo dell'impatto era situato ad una altitudine approssimativa di 13500 piedi (4,100 m) nel Distretto di Shakardara nella provincia di Kabul.[10]
Il 23 maggio 2010 la Pamir Airways confermava il ritrovamento dei resti dell'aereo e delle scatole nere e annunciava l'inizio di un'inchiesta per stabilire le cause dell'incidente.
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