Il Volpe 132 fu il nome in codice dell'elicottero Agusta A-109A Mk.II Hirundo, in forza presso la Sezione aerea di manovra Elmas della Guardia di Finanza, schiantatosi il 2 marzo 1994 al largo di Capo Ferrato, presso la rada di Feraxi, a Muravera. Nell'incidente persero la vita il maresciallo Gianfranco Deriu e il brigadiere Fabrizio Sedda.
Volpe 132 | |
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Data | 2 marzo 1994 |
Ora | tra le 19:15 e le 19:52 |
Luogo | Muravera, al largo di Capo Ferrato |
Stato | ![]() |
Coordinate | 39°19′52″N 9°37′00″E |
Tipo di aeromobile | Elicottero Agusta A-109A Mk.II Hirundo |
Nome dell'aeromobile | "Volpe 132" |
Partenza | Aeroporto Militare A.M. di Cagliari-Elmas "Mario Mameli" |
Destinazione | Aeroporto Militare A.M. di Cagliari-Elmas "Mario Mameli" |
Equipaggio | 2 |
Vittime | 2 membri dell'equipaggio |
Mappa di localizzazione | |
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Nel 2011, la Procura di Cagliari ha abbandonato la pista del disastro aviatorio per quella dell'omicidio plurimo volontario[1].
In proposito, è stata paventata l'ipotesi secondo cui l'elicottero, decollato dall'Aeroporto Militare A.M. di Cagliari-Elmas "Mario Mameli", sarebbe stato abbattuto in volo per ragioni afferenti al traffico internazionale di armi e di rifiuti tossici[2]. La vicenda si verificò circa tre settimane prima dell'omicidio di Ilaria Alpi e del suo operatore Miran Hrovatin[3].
Un testimone, inoltre, riferì che nel periodo in cui si verificò l'incidente, in rada si trovava il mercantile Lucina. La nave fu successivamente coinvolta nella strage di Djen-Djen, avvenuta nel luglio dello stesso anno a Taher, in Algeria.
Pochi giorni dopo il disastro, un altro Agusta A-109, gemello del Volpe 132, fu sottratto dal deposito della Guardia di Finanza di Oristano e, in seguito ad una telefonata anonima, fu ritrovato smontato presso un immobile del patrimonio dello Stato, adibito ad uso governativo, sito a Quartu Sant'Elena: il sospetto è che si volesse orchestrare con i pezzi del velivolo un ritrovamento fasullo del Volpe 132, asseritamente abbattuto.[4] Dalla documentazione disponibile presso l'Agenzia del demanio è poi emerso che l'immobile predetto era la sede legale di una società a responsabilità limitata in realtà priva di ragione sociale, mentre il rappresentante legale della medesima società è risultato avere tre diversi dati anagrafici e innumerevoli residenze, tutte inesistenti; successivamente, anche la sede della società fu trasferita da Oristano a Nuoro presso un indirizzo inesistente.
Alcuni anni prima, nell'aprile del 1991, la presenza nella rada di Livorno della motonave XXI Oktoobar II fu ricollegata al disastro del Moby Prince.