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Il Terminal 3 dell'Aeroporto Internazionale John F. Kennedy di New York, principalmente conosciuto con il nome commerciale Worldport, è stato un terminal aeroportuale operativo dal 24 maggio 1960 al 24 maggio 2013, e demolito tra il 2013 e il 2014.

Worldport
La configurazione originale del Worldport
Localizzazione
Stato Stati Uniti
Stato federatoNew York
LocalitàNew York
Coordinate40°38′26.16″N 73°47′11.76″W
Informazioni generali
CondizioniDemolito
Inaugurazione24 maggio 1960
Demolizione2013
UsoTerminal aeroportuale
Realizzazione
ProprietarioDelta Air Lines
CommittentePan American World Airways
Il Worldport nel 1961 con un Boeing 707-100 della Pan Am
Il Worldport nel 1961 con un Boeing 707-100 della Pan Am

Storia



Costruzione e utilizzo


In origine conosciuto come Pan Am Terminal o Unit Terminal Building (UTB), fu disegnato dallo studio Ives, Turano & Gardner Associated Architects e da Walter Procosch dello studio Tippets, Abbet, McCarthy, Stratton come vetrina per i viaggi internazionali a bordo dei jet ed era particolarmente famoso per il tetto di 1,6 ettari chiamato "disco volante" sospeso all'esterno della struttura e sostenuto da 32 gruppi di sostegni e cavi in acciaio precompresso. Il terminal venne disegnato per permettere agli aerei di posteggiare sotto una parziale copertura in modo tale da garantire un riparo ai passeggeri che si imbarcavano attraverso passerelle scoperte o scalette, poiché i manicotti d'imbarco non erano ancora stati introdotti. La guida Guide to New York City dell'American Institute of Architects (AIA) definì il terminal come "un originale tentativo architettonico di rispondere al problema dell'imbarco sugli aeroplani in ogni condizione meteorologica" ma derise il progetto globale in quanto "compromesso da una sovrabbondanza di dettagli inutili".[1]

Originariamente di fronte alla facciata erano presenti dei pannelli raffiguranti i 12 segni zodiacali, realizzati dallo scultore Milton Hebald,[2] che furono però rimossi successivamente dalla Port Authority.[3] All'interno del terminal era presente la Panorama Room, un ristorante con vista sull'intero atrio, e il museo Clipper Hall dedicato alla storia della Pan Am.

Nel 1971 il terminal venne ampliato per poter accogliere i grandi Boeing 747 e ribattezzato "Pan Am Worldport". Il Worldport era il terminal dedicato ad una singola compagnia più grande del mondo, e mantenne questo titolo per diversi anni. Sul tetto della nuova struttura venne realizzato un parcheggio, che venne però successivamente chiuso per ragioni di sicurezza.

La proprietà del terminal cambiò quando la Pan Am dichiarò bancarotta nel 1991. Delta Air Lines acquistò diversi beni della Pan Am, tra cui la concessione del Worldport, che da quel momento diventò conosciuto semplicemente come "Terminal 3", da cui la compagnia operava la maggior parte dei suoi voli a lungo raggio dal JFK verso l'Europa, l'Asia, l'Africa e l'America Meridionale.

A marzo del 2006, il COO di Delta Jim Whitehurst annunciò che la compagnia avrebbe speso 10 milioni di dollari entro la fine dell'anno per rinnovare i Terminal 2 e 3. Nell'edizione di luglio 2007 della rivista Sky Magazine di Delta, il vicepresidente della compagnia Joanne Smith sottolineò l'importanza dell'"inconfondibile" tetto a forma di disco volante nell'articolo riguardo alla nuova pavimentazione, illuminazione e cartellonistica installate nello "storico aeroporto".


Riqualificazione e campagna di salvaguardia


Il 4 agosto 2010 il New York Times riportò che la Delta Air Lines stava progettando di spostare i suoi voli internazionali al Terminal 4 successivamente alla costruzione di 9 gate addizionali per quel terminal. I voli nazionali avrebbero continuato ad essere operati dal Terminal 2, pertanto il Terminal 3 sarebbe stato successivamente demolito per creare un'ulteriore area di parcheggio per gli aeromobili tra i Terminal 2 e 4. I lavori di ampliamento del Terminal 4 cominciarono nel novembre 2010 e furono conclusi a maggio del 2013.[4]

L'ultimo aereo a partire dal Terminal 3 alle 23:25 del 23 maggio 2013 fu un Boeing 747-400 diretto all'Aeroporto di Tel Aviv-Ben-Gurion come volo DAL268. Il terminal venne definitivamente chiuso il giorno successivo, esattamente 53 anni dopo l'inaugurazione.[5]

Associazioni di salvaguardia storica avviarono una campagna per evitare la demolizione dell'edificio e farlo inserire come edificio storico nel National Register of Historic Places.[6] Il 19 giugno 2013 la National Trust for Historic Preservation inserì il Worldport nella lista di quell'anno degli 11 luoghi a più a rischio degli Stati Uniti,[7] ma il 25 giugno la demolizione della strada sopraelevata che conduceva al terminal era già cominciata. I gruppi preservazionisti continuarono tuttavia a protestare contro la demolizione dell'edificio principale.[8] Lo Historic Preservation Office dello stato di New York, che nel 2001 aveva revocato l'idoneità dell'edificio all'inserimento nel National Register of Historic Places,[9] ribadì la decisione a maggio del 2013, sostenendo che l'edificio avesse perso la sua integrità storica a causa delle eccessive modifiche.

La campagna di conservazione non ebbe successo e la demolizione del tetto venne completata il 22 novembre 2013. L'abbattimento delle porzioni rimanenti venne completato nell'estate del 2014. Il National Trust for Historic Preservation inserì il Worldport tra i 10 luoghi storici andati perduti nel 2013.[7]

Ci furono di conseguenza grandi proteste mediatiche, specialmente fuori dagli Stati Uniti, riguardo alla demolizione del Worldport, e diverse petizioni online per chiedere il ripristino dell'originale "disco volante" acquisirono notorietà.


Nella cultura di massa


Il Worldport è apparso in diversi film e pubblicazioni.


Note


  1. (EN) Norval White, Elliot Willensky e Fran Leadon, AIA Guide to New York City, Oxford University Press, 9 giugno 2010, p. 811, ISBN 978-0-19-977291-9. URL consultato il 6 maggio 2020.
  2. (EN) Sanka Knox, IDLEWILD SKYLINE GETS AN ADDITION; New Pan Am Terminal Looks Like Parasol to Motorists Approaching Airport, in The New York Times, 3 giugno 1960. URL consultato il 6 maggio 2020.
  3. Outrage.(Pan American airport terminal in disrepair)(Brief Article) - The Architectural Review | HighBeam Research, su web.archive.org, 24 maggio 2013. URL consultato il 6 maggio 2020 (archiviato dall'url originale il 24 maggio 2013).
  4. Press Releases, su old.panynj.gov. URL consultato il 6 maggio 2020.
  5. (EN) A Historic Chapter In Aviation Closes & It Won't Be Documented, su Flying With Fish, 17 maggio 2013. URL consultato il 6 maggio 2020.
  6. Remembering the Pan Am Worldport, su facebook.com. URL consultato il 6 maggio 2020.
  7. A look at 10 historic sites saved, 10 lost in 2013, in Associated Press, 5 gennaio 2014, p. F3.
  8. Clare Trapasso, Preservationists fight to save old Pan Am terminal ‘Worldport’ at JFK Airport, su nydailynews.com. URL consultato il 6 maggio 2020.
  9. Worldport FOIL Request from the SHPO | Facebook, su facebook.com. URL consultato il 6 maggio 2020.

Voci correlate



Altri progetti


Controllo di autoritàVIAF (EN) 20145424495486830290 · LCCN (EN) n93017730 · J9U (EN, HE) 987007343559005171 · WorldCat Identities (EN) lccn-n93017730
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Portale Trasporti

На других языках


[fr] Worldport (PanAm)

Le terminal 3, aussi connu sous le nom commercial déposé de Worldport, était un terminal emblématique de l'aéroport international de New York-John F. Kennedy, aux États-Unis, reconnaissable à sa forme de soucoupe. Il fut réalisé à la demande de la compagnie aérienne PanAm. Inauguré en mai 1964, le Worldport servit de plate-forme de correspondance aéroportuaire à la compagnie pendant près de trente ans, avant d'être repris par Delta Air Lines. Il cessa toute activité en mai 2013 et fut démoli la même année[1].
- [it] Worldport



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