Il Mitsubishi Ki-46 (三菱 キ46Mitsubishi yonjūroku?), identificato anche come Aereo da ricognizione e comando Tipo 100 (一〇〇式司令部偵察機Hyaku-shiki shireibu teisatsuki?), nome in codice alleato Dinah[2] era un bimotore da ricognizione strategica ad ala bassa prodotto dall'azienda giapponese Mitsubishi Heavy Industries negli anni quaranta e l'inizio del decennio successivo.
Mitsubishi Ki-46
Un Mitsubishi Ki-46 II Type 100 in ricognizione in una foto del 1945.
1 Type 89 calibro 7,7 mm posteriore brandeggiabile
Note
dati riferiti alla versione Ki-46 II
i dati sono estratti da Japanese Aircraft of the Pacific War[1]
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Utilizzato dalla Dai-Nippon Teikoku Kaigun Kōkū Hombu, la componente aerea dell'esercito imperiale giapponese, venne impiegato nelle operazioni sulla Manciuria e Cina e dalla Dai-Nippon Teikoku Rikugun Kōkū Hombu, la componente aerea della Marina imperiale giapponese, durante la seconda guerra mondiale per missioni di ricognizione sulle coste settentrionali di Australia e Nuova Guinea.
Storia del progetto
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Tecnica
Il modello originale montava due motori radiali Mitsubishi Ha-102 da circa 1.000 hp l'uno. Il suo profilo aerodinamico a bassa resistenza gli consentiva di superare i 600km/h: una prestazione assolutamente straordinaria, abbinata ad un'autonomia di 2.500km.
Il Kawasaki Ki-45, un aereo da combattimento più robusto e convenzionale che montava lo stesso tipo e configurazione di motori, era capace, per esempio, di raggiungere una velocità massima di soli 540km/h.
Nella versione III, raggiungeva la velocità massima di 630km/h grazie all'adozione di due motori Ha-112 da 1.500hp, e la sua autonomia veniva estesa a 4.000km. Per confronto, con lo stesso motore, il caccia Nakajima Ki-44, uno dei migliori intercettori giapponesi, non era praticamente in grado di raggiungerlo (come dimostrato da prove condotte dai giapponesi).
Impiego operativo
Facendo parte della "nuova generazione" di aerei dell'esercito, come il Ki-44 e il Ki-49, il Ki-46 entrò in servizio nel 1943 prendendo parte nelle azioni decisive della Guerra del Pacifico e venendo prodotto in circa 1.700 esemplari.
Anche se gli Spitfire ottennero ben 18 vittorie nei cieli australiani durante 1943, il Ki-46 risultava quasi imprendibile grazie alla sua elevata velocità e quota di tangenza. Le sue prestazioni elevate gli permisero di sostituire come ricognitore di prima linea il Mitsubishi Ki-15.
Nel 1944-1945, durante le fasi finali del conflitto, venne modificato, sfruttandone le alte capacità di carico, in un intercettore d'alta quota e gli vennero montati due cannoni da 20mm sul muso e un cannone da 37mm inclinato sopra il dorso della fusoliera.
Tuttavia, il peso del cannone da 37mm annullava in larga misura la capacità di sparare verso l'alto e l'apparecchio non era in grado di mantenere un fuoco continuato senza vederne ridotta la sua stabilità e manovrabilità. A causa di questi svantaggi e della sua lentezza nella fase di decollo, ebbe risultati piuttosto deludenti come intercettore, non riuscendo a contrapporsi ai bombardieri statunitensi B-29 sopra l'arcipelago giapponese.
Versioni
Alcuni Ki-46 catturati dalle truppe del Koninklijk Nederlands Indisch Leger (KNIL) il 3 ottobre 1945 a Manado, Celebes. Il disco rosso che fungeva da coccarda venne ridipinto con una croce verde in campo bianco come da prescrizione alleata per i velivoli giapponesi catturati.
Ki-46
prototipo.
Ki-46 I
versione da ricognizione per l'esercito giapponese.
Ki-46 II
la prima versione operativa della serie. Peso a vuoto 3.263 kg, peso massimo al decollo 5800kg, equipaggiato con due motori radiali Mitsubishi Ha-102 da 1080hp.
Ki-46 II KAI
conversione del Ki-46 II in un modello a tre posti con un abitacolo nuovo. Utilizzata per l'addestramento alla navigazione e comunicazioni radio.
Ki-46 III
prototipo.
Ki-46 III
versione da ricognizione per l'esercito. Il classico gradino del parabrezza del pilota lasciò il posto ad una pannellatura continua che aumentava l'aerodinamicità dell'aereo. Peso a vuoto 3.830kg, peso massimo al decollo 6500kg, equipaggiato con due motori radiali Mitsubishi Ha-112 da 1500hp. Autonomia aumentata a 4000km.
Ki-46 III KAI
versione da intercettazione dell'esercito, equipaggiata con due cannoni da 20mm nel muso ed un Ho-203 da 37mm con orientamento obliquo verso l'alto ed in avanti.
Ki-46 III
versione da attacco al suolo priva del cannone da 37mm.
Ki-46 IIIb
versione da attacco al suolo.
Ki-46 IIIc
un progetto mai realizzato.
Ki-46 IV
prototipo equipaggiato con due motori Mitsubishi Ha-112-II RU da 1.500 cavalli, un turbocompressore da 1.100 cavalli e una maggiore quantità di carburante.
Ki-46 IVa/b
versione da caccia e da ricognizione mai realizzata.
L'unico esemplare esistente, un Mitsubishi Ki-46-II Type 100, è attualmente esposto presso il RAF Museum Cosford, alla base aerea RAF Cosford nel Shropshire, 8 chilometri a nordovest di Wolverhampton.
(EN) René J. Francillon, Japanese Aircraft of the Pacific War, 2nd edition, London, Putnam & Company Ltd., 1979 [1970], ISBN0-370-30251-6.
(EN) William Green, War Planes of the Second World War, Volume Three: Fighters, 7th impression, London, Macdonald & Co.(Publishers) Ltd., 1973 [1961], ISBN0-356-01447-9.
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