Il volo Aeroflot U-45 era un volo passeggeri regionale sovietico da Tashkent a Samarcanda, nell'attuale Uzbekistan. Venerdì 6 febbraio 1970, un Ilyushin Il-18 operante il volo si schiantò durante l'avvicinamento a Samarcanda, provocando la morte di 92 delle 106 persone a bordo. Un'indagine rivelò che l'aereo era finito al di sotto dell'altitudine minima di superamento degli ostacoli (MOCA) durante l'avvicinamento all'aeroporto internazionale di Samarcanda.[1]
Volo Aeroflot U-45 | |
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Tipo di evento | Incidente |
Data | 6 febbraio 1970 |
Ora | 14:42 |
Tipo | Errore del pilota e del controllo del traffico aereo |
Luogo | 32 km a nord est dell'aeroporto Internazionale di Samarcanda |
Stato | ![]() |
Coordinate | 39°48′00″N 67°21′00″E |
Tipo di aeromobile | Ilyushin Il-18V |
Operatore | Aeroflot |
Numero di registrazione | CCCP-75798 |
Partenza | Aeroporto Internazionale di Tashkent, Tashkent, RSS Uzbeka |
Destinazione | Aeroporto Internazionale di Samarcanda, Samarcanda, RSS Uzbeka |
Occupanti | 106 |
Passeggeri | 98 |
Equipaggio | 8 |
Vittime | 92 |
Feriti | 14 |
Sopravvissuti | 14 |
Mappa di localizzazione | |
Dati estratti da Aviation Safety Network[1] | |
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Il velivolo coinvolto era un Ilyushin Il-18B, numero di serie 182004303 e registrato CCCP-75798 ad Aeroflot. La costruzione dell'aereo di linea fu completata il 29 gennaio 1962 e aveva accumulato un totale di 12 885 ore di volo e 4 968 cicli pressurizzazione prima dello schianto.[1][2]
Il volo U-45 era un volo regionale di linea partito da Tashkent e diretto a Samarcanda. Alle 14:11 ora di Mosca, l'Ilyushin partì dall'aeroporto Internazionale di Tashkent e salì all'altitudine di crociera di 17 000 piedi (5 200 m) in condizioni meteorologiche strumentali (IMC). Alle 14:33:47, il controllo del traffico aereo (ATC) prese contatto con i piloti e diede il permesso di scendere a 9 000 piedi (2 700 m) segnalando nel frattempo che la loro distanza dall'aeroporto era di 93 chilometri. Alle 14:35:45, il controllore avvisò l'equipaggio di avvicinarsi alla pista 27, ma poi, alle 14:36:22, a causa di un cambio di direzione del vento, si decise di utilizzare la pista 09 e alle 14:38:26 l'ATC riportò la distanza dall'aeroporto a 53 chilometri.[1]
Avvicinandosi all'aeroporto, il volo U-45 cambiò frequenza e contattò il controllore di avvicinamento di Samarcanda. Alle 14:39:13, lo informarono di essere a 48 chilometri e ottennero il permesso per scendere a 8 000 piedi (2 400 m). Il controllore lesse male sul suo schermo radar e riferì ai piloti che distavano 31 km dall'aeroporto quando in realtà erano a 42-44 km. Questo portò l'Ilyushin a scendere troppo presto prima di attraversare una catena montuosa. Il controllore autorizzò il volo all'atterraggio sulla pista 09 e alle 14:40:09 l'equipaggio confermò l'autorizzazione. Questa fu l'ultima trasmissione dal volo U-45. Alle 14:42:00, a un'altitudine di 4 500 piedi (1 400 m) e 32 chilometri a nord-est dell'aeroporto, l'Il-18 si schiantò sul fianco di una montagna alla velocità di 380 km/h mentre scendeva a sette metri al secondo. Dopo l'impatto iniziale, l'aereo si separò in cinque parti. Il copilota e 13 passeggeri riuscirono a sopravvivere, benché feriti, mentre i restanti 7 membri dell'equipaggio, comandante compreso, e 85 passeggeri morirono.[1][2]
Gli investigatori stabilirono che la causa principale dell'incidente fu l'interpretazione errata del display del radar da parte dei controllori di avvicinamento, che non si resero conto su quale scala fosse impostato il display. In aggiunta risultò evidente che lo schermo aveva una risoluzione scura all'interno di un ambiente molto luminoso. Furono identificati anche diversi fattori contributivi al disastro. Ad esempio, l'organizzazione e il livello di formazione del personale ATC all'aeroporto di Samarcanda risultarono scadenti. Oltretutto, sebbene l'Il-18 fosse dotato di radar, la sua efficacia si era ridotta notevolmente con le avverse condizioni meteorologiche di quel pomeriggio, quindi l'equipaggio aveva dovuto fare affidamento sulle informazioni dei controllori del traffico aereo. Alle 14:39:13, l'equipaggio era stato informato che l'aereo era a 48 chilometri dall'aeroporto, ma 37 secondi dopo il controllore aveva dichiarato che si trovavano a 31 km. Affinché l'aereo potesse percorrere 17 km in 37 secondi sarebbe stata necessaria una velocità di circa 1.600 km/h, impossibile per un Il-18. Purtroppo, l'equipaggio non valutò questo importante indizio e continuò a pilotare l'aereo in discesa fino allo schianto finale.[1]
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