Il volo Afriqiyah Airways 771 era un volo civile internazionale precipitato il 12 maggio 2010 intorno alle 06:10 ore locali (04:10 UTC)[1][2] durante l'avvicinamento all'Aeroporto di Tripoli. Dei 104 passeggeri ed equipaggio a bordo, l'unico superstite fu il bambino di 9 anni originario dei Paesi Bassi, Ruben van Assouw.[3][4][5][6]
Volo Afriqiyah Airways 771 | |
---|---|
![]() | |
Tipo di evento | Incidente |
Data | 12 maggio 2010 |
Tipo | Volo controllato contro il suolo causato da disorientamento spaziale, errore del pilota e mancanza di gestione delle risorse dell'equipaggio |
Luogo | In avvicinamento alla pista 09 dell'Aeroporto di Tripoli a Tripoli, in Libia. |
Stato | ![]() |
Coordinate | 32°39′41″N 13°07′09″E |
Tipo di aeromobile | Airbus A330-202 |
Operatore | Afriqiyah Airways |
Numero di registrazione | 5A-ONG |
Partenza | Aeroporto Internazionale O.R. Tambo, Johannesburg, Sudafrica. |
Destinazione | Aeroporto di Tripoli, Tripoli, Libia. |
Occupanti | 104 |
Passeggeri | 93 |
Equipaggio | 11 |
Vittime | 103 |
Feriti | 1 |
Sopravvissuti | 1 |
Mappa di localizzazione | |
Dati estratti da Aviation Safety Network[1] | |
voci di incidenti aerei presenti su Wikipedia |
L'incidente del volo Afriqiyah Airways 771 è stato il secondo a coinvolgere un Airbus A330 in meno di un anno e la terza perdita di Airbus A330 in totale.
L'aereo, un Airbus A330-200 registrato 5A-ONG e numero seriale (MSN) 1024, fu consegnato nel settembre 2009 e al momento dell'incidente aveva otto mesi di vita, con approssimativamente 1.600 ore di servizio e 420 cicli di decolli e atterraggi.[7] Era equipaggiato di due propulsori General Electric CF6-80E1.[8][9] Aveva una configurazione che permetteva una capacità di 253 passeggeri.[10][11] Questo volo nello specifico trasportava 93 passeggeri e 11 membri d'equipaggio. La maggior parte dei passeggeri erano cittadini olandesi che stavano ritornando da una vacanza in Sud Africa.[5] Un ufficiale dell'aeroporto affermò che 13 libici, tra i passeggeri e l'equipaggio, erano morti nello schianto.[12][13]
La lista ufficiale dei passeggeri coinvolti nel disastro venne rilasciata dalla compagnia aerea alle varie ambasciate nazionali la mattina del 15 maggio.[14] Già in data 14 maggio era stata diffusa la specifica della nazionalità degli occupanti il volo[15] riportata nella tabella seguente; l'equipaggio era interamente libico.[16]
Nazionalità | Deceduti | Sopravvissuti | Totale | |
---|---|---|---|---|
Passeggeri | Equipaggio | |||
![]() |
67 | – | 1 | 68 |
![]() |
2 | 11 | – | 13 |
![]() |
13 | – | – | 13 |
![]() |
2 | – | – | 2 |
![]() |
1 | – | – | 1 |
![]() |
1 | – | – | 1 |
![]() |
1 | – | – | 1 |
![]() |
1 | – | – | 1 |
![]() |
4 | – | – | 4 |
Totale | 92 | 11 | 1 | 104 |
Diverse le nazionalità dei passeggeri a bordo, con una prevalenza di cittadini olandesi fra i quali il bambino di nove anni Ruben van Assouw, unico superstite del disastro[17]. Il bambino stava viaggiando assieme ai propri genitori e al fratello poi perito nell'incidente: quando è stato soccorso il piccolo passeggero era ancora sul suo sedile con la cintura di sicurezza allacciata;[18] ricoverato in un ospedale locale è stato sottoposto alle cure chirurgiche del caso e si è infine salvato.[19]
L'airbus era regolarmente decollato dall'Aeroporto di Johannesburg, in Sudafrica, alle 19:45 dell'11 maggio 2010 con 50 tonnellate di carburante imbarcate e con destinazione l'Aeroporto di Tripoli, in Libia. A bordo erano imbarcati 93 passeggeri e 11 membri dell'equipaggio, fra cui il comandante di 57 anni con più di 17 000 ore di volo, il copilota di 42 anni con 4 000 ore di volo e un copilota in seconda di 37 anni con all'attivo 1 866 ore di volo.[20] Durante l'avvicinamento finale e al momento dell'incidente il pilota non riportava nessun problema alla torre di controllo.[21] L'aeromobile si schiantò 900 metri prima della pista 09,[22] fermandosi entro il perimetro dell'aeroporto.[23] Inizialmente venne diffusa la notizia che non fosse scoppiato alcun incendio e che lo schianto fosse avvenuto solo a un metro dalla pista dell'aeroporto.[24] Il METAR in vigore al momento dell'impatto era HLLT 120350Z VRB01KT 6000 NSC 19/17 Q1008.[25] La pista principale dell'aeroporto è lunga 3600 m e l'aeroporto non è provvisto di un sistema di atterraggio strumentale su quella pista, che guiderebbe l'aeromobile sul sentiero di discesa, ma possiede due sistemi semplificati, usati in tutto il mondo.[26] Gli ufficiali della sicurezza affermarono che l'aereo esplose durante l'atterraggio prima di disintegrarsi. Il Ministro dei Trasporti Mohammed Ali Zidan ha escluso il terrorismo come probabile causa.[27] Durante l'incidente il velivolo danneggiò una casa, ma il proprietario, sua moglie, e i loro cinque figli rimasero illesi. L'abitazione stessa e una moschea vicina vennero successivamente demolite in vista dell'espansione dell'aeroporto.[28] Il primo passeggero non libico venne rimpatriato nei Paesi Bassi il 27 maggio 2010,[29] mentre il 21 giugno 2010 le autorità libiche incominciarono a ripulire il luogo dell'incidente dell'Afriqiyah 771.[29]
Al momento, questa sciagura è il secondo peggior incidente di un Airbus A330, superato solamente dal Volo Air France 447, che provocò 228 vittime, e il secondo incidente con più morti in Libia.[10] È anche la prima perdita di un aeromobile per l'Afriqiyah Airways.[22]
L'"Ente nazionale per l'aviazione civile" della Libia (LYCCA) aprì un'indagine sull'accaduto.[30] L'Airbus si rese disponibile per fornire la massima assistenza tecnica alle autorità che stavano indagando sullo schianto,[31] proponendo di coinvolgere l'ente francese BEA (Bureau d'enquêtes et d'analyses pour la sécurité de l'aviation civile.[32] L'"Autorità dell'aviazione civile" sudafricana inviò un team per assistere all'inchiesta.[33] La BEA venne affiancata nell'inchiesta inizialmente da un team di due investigatori, in collaborazione a cinque dirigenti dell'Airbus.[34] Il "Consiglio della sicurezza" olandese (Onderzoeksraad voor de Veiligheid o Research Council for Safety) inviò un osservatore.[35] Le scatole nere vennero ritrovate ed inviate a Parigi per le analisi subito dopo l'incidente.[21][36]
Vennero avanzate le prime ipotesi sulla causa del disastro, soffermandosi sulla scarsa visibilità, dovuta a nebbia e sabbia trasportata dal vento, e sul pilota che avrebbe tentato un atterraggio manuale disattivando l'autopilota. Rendendosi conto di essere troppo basso, il capitano avrebbe poi tentato invano di alzare il velivolo e reinserire il pilota automatico, ma era ormai troppo tardi e l'aereo avrebbe sbattuto violentemente al suolo esplodendo; questa dinamica spiegherebbe i danni osservati sulla carcassa nella sua parte posteriore.[37]
Dopo l'analisi delle scatole nere, nell'agosto 2010 gli investigatori presentarono un rapporto preliminare nel quale veniva evidenziato che non ci furono né inconvenienti tecnici né che il carburante si era esaurito e che l'equipaggio di condotta non aveva manifestato nessun problema di salute.[25] Nell'aprile 2011 l'emittente televisiva olandese Stichting Nederlandse Omroep riferì che a causa della guerra civile in Libia, l'inchiesta venne ostacolata, con le autorità olandesi impossibilitate ad ottenere qualsiasi risposta da parte del LYCAA, che da parte sua sostenne che il pilota fu colpito da un attacco cardiaco e chiuse l'inchiesta; invece secondo uno degli investigatori l'autopsia non venne mai eseguita e la più probabile causa del disastro poteva essere la stanchezza dell'equipaggio di condotta che aveva pilotato in due voli notturni consecutivi.[38]
Il 28 febbraio 2013, l'"Ente nazionale per l'aviazione" libico concluse l'indagine affermando che l'incidente si verificò a seguito di un errore dell'equipaggio. In particolare, l'insufficiente addestramento dell'equipaggio, le probabili illusioni sensoriali dovute alla stanchezza, e le erronee correzioni al timone effettuate da uno dei due copiloti sarebbero state le cause determinanti dell'incidente.
L'equipaggio non ha acquisito i corretti riferimenti del suolo prima di iniziare la procedura di atterraggio. L'aereo ha iniziato la discesa d'atterraggio troppo presto; l'aereo si trovava ad un'altezza di 280 piedi (circa 85 metri) quando l'allarme "low terrain" ha iniziato a suonare. Il pilota ha ordinato un go around e il pilota automatico è stato disattivato. Il copilota ha sollevato la parte anteriore dell'aereo per 4 secondi e i motori sono stati portati alla potenza standard per effettuare la riattaccata. L'aereo perciò è stato portato ad un'angolazione ascendente di 12,3°, il carrello e i flaps sono stati retratti. Il copilota a questo punto ha abbassato il muso dell'aereo a 3,5° verso il basso. La configurazione raccomandata per il go around non è stata mantenuta e le istruzioni del pilota non sono state eseguite. Nello stesso momento il capitano e il primo ufficiale stavano governando il timone contemporaneamente (sebbene ciò non sia stato sufficiente ad attivare l'allarme di doppio intervento contemporaneo). Probabilmente con questa azione (che ad oggi impedisce di capire chi stesse pilotando in quei momenti) l'equipaggio intendeva aumentare la stabilità dell'aereo, che tuttavia ha perso ulteriore altitudine causando l'attivazione dell'allarme di prossimità del terreno. Il pilota ha risposto abbassando ulteriormente il muso dell'aereo, e ha assunto il controllo totale senza avvertire i colleghi, continuando la discesa mentre il copilota cercava di far riprendere quota all'aereo. 2 secondi prima dell'impatto l'aereo si trovava ad un'altezza di 180 piedi (circa 55 metri).[39]
Altri progetti
![]() | ![]() | ![]() |