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Il volo Gulf Air 072 (GF072/GFA072) era un volo passeggeri di linea internazionale da Il Cairo, in Egitto, a Manama, in Bahrain. Il 23 agosto 2000, alle 19:30 Arabia Standard Time, un Airbus A320-212 operante su tale rotta precipitò in mare pochi minuti dopo aver eseguito una riattaccata in seguito al tentativo fallito di atterrare sulla pista 12 dell'aeroporto Internazionale del Bahrein. L'equipaggio soffrì di disorientamento spaziale durante la manovra e l'aereo si schiantò nelle acque poco profonde del Golfo Persico a cinque chilometri dall'aeroporto. Tutte le 143 persone a bordo dell'Airbus persero la vita.[1][2]

Volo Gulf Air 072
Un Airbus A320 di Gulf Air, simile a quello coinvolto nell'incidente
Tipo di eventoIncidente
Data23 agosto 2000
Ora19:30 UTC+3
TipoVolo controllato contro il suolo per errore del pilota causato da illusione somatogravica con conseguente perdita di consapevolezza situazionale
LuogoGolfo Persico, a 5 chilometri dall'aeroporto Internazionale del Bahrein
Stato Bahrein
Coordinate26°17′51″N 50°38′49″E
Numero di voloGF072
Tipo di aeromobileAirbus A320-212
OperatoreGulf Air
Numero di registrazioneA4O-EK
PartenzaAeroporto Internazionale del Cairo, Il Cairo, Egitto
DestinazioneAeroporto Internazionale del Bahrein, Manama, Bahrein
Occupanti143
Passeggeri135
Equipaggio8
Vittime143
Feriti0
Sopravvissuti0
Mappa di localizzazione
Dati estratti da Aviation Safety Network[1]
voci di incidenti aerei presenti su Wikipedia

Lo schianto del volo 072 rimane il peggior disastro aereo nel territorio del Bahrein.[3] Fu anche l'incidente con più vittime di un Airbus A320 all'epoca, superato poi dal volo TAM 3054, schiantatosi in fase di atterraggio il 17 luglio 2007 a San Paolo, in Brasile, provocando un totale di 199 vittime.[4][5]

La relazione finale fu pubblicata il 15 agosto 2002. Gli investigatori conclusero che i fattori che contribuirono all'incidente furono la non aderenza a una serie di procedure operative standard (SOP) e la perdita di consapevolezza spaziale e situazionale da parte dell'equipaggio durante l'avvicinamento e le fasi finali del volo. Altri fattori che contribuirono al verificarsi del disastro furono la carenza nell'addestramento riguardante la gestione delle risorse dell'equipaggio (CRM) da parte di Gulf Air e la mancanza di controlli di sicurezza da parte della direzione generale dell'Aviazione civile e della meteorologia dell'Oman.[6][7]


L'aereo


Il velivolo coinvolto era un Airbus A320-212, marche A4O-EK, numero di linea 481. Volò per la prima volta il 16 maggio 1994 e venne consegnato a Gulf Air nel settembre dello stesso anno. Era spinto da 2 motori turboventola CFM56-5A3. Al momento dell'incidente, l'aereo aveva poco più di sei anni e aveva accumulato 17 370 ore di volo in 13 990 cicli di decollo-atterraggio.[8][9][10]


Passeggeri ed equipaggio


L'aeromobile trasportava 135 passeggeri, due piloti e sei membri dell'equipaggio di cabina provenienti da 17 paesi, principalmente Egitto e Bahrain. Un egiziano, che avrebbe dovuto imbarcarsi sul volo, fu respinto dagli ufficiali dell'immigrazione al Cairo, i quali scoprirono che il suo passaporto non aveva il permesso del ministero dell'interno egiziano necessario per lavorare all'estero.[11]

Tra i 135 passeggeri c'erano 61 uomini, 37 donne e 37 bambini (inclusi otto neonati). Vennero trovati anche altri resti, identificati come provenienti un feto partorito durante l'impatto, ma non vennero considerati come parte di una vittima nel rapporto finale.[6]

Nella cabina di pilotaggio vi erano[12]:


L'incidente


FDR: Flight Data Recorder (registratore dei dati di volo) - CVR: Cockpit voice recorder (registratore vocale della cabina di pilotaggio).

Secondo i registri e le dichiarazioni dei testimoni della Gulf Air, l'equipaggio arrivò al gate aeroportuale circa 25 minuti prima dell'orario di partenza previsto (le 16:00 CAT) e il volo decollò alle 16:52. Secondo il CVR, il comandante pilotava l'aereo (PF) e il primo ufficiale monitorava gli strumenti (PNF).

Alle 19:21, mentre il volo stava scendendo verso i 14 000 piedi (4 300 m) e si trovava a circa 30 miglia nautiche (56 km) a nord-ovest dell'aeroporto del Bahrain, il controllore di avvicinamento di Dammam disse[15]:

«Gulf Air zero sette due, uh, auto-navigazione per la pista uno due approvata. Anche tre punto cinque (3 500 piedi) approvato e l'avvicinamento per l'aeroporto del Bahrain [si trova sulla frequenza] uno due sette otto cinque (127,85 MHz).»

Alle 19:23, mentre l'equipaggio iniziava a eseguire la checklist di avvicinamento, il controllore di avvicinamento del Bahrein li incaricò di scendere a 1 500 piedi (460 m) e di riportare quando avessero agganciato il VOR/DME della pista 12. La VREF, la velocità di atterraggio, fu calcolata essere di 136 nodi (252 km/h).

Alle 19:25, a circa 7,7 miglia nautiche (14,3 km) dalla pista 12, a 1 715 piedi (523 m) di altitudine e a una velocità di 272 nodi (504 km/h), il comandante ordinò al primo ufficiale di comunicare che erano stabilizzati. Qualche secondo dopo, il controllore dell'aeroporto del Bahrein autorizzò il volo 072 a effettuare un avvicinamento VOR/DME.[16]

Alle 19:26, lo stesso controllore autorizzò il volo ad atterrare e riferì che i venti provenivano da 90° a una velocità di 8 nodi (15 km/h). Il carrello di atterraggio e i flap vennero estesi. Il comandante riportò di avere l'aeroporto in vista ma, ad un'altitudine di 976 piedi (297 m), il velivolo non era stabilizzato. Disse anche: "...non penso che ce la faremo". L'equipaggio richiese quindi di poter eseguire un'orbita (una virata di 360°), e il controllore del traffico aereo autorizzò la manovra, che venne iniziata a 0,5 miglia nautiche (0,93 km) dalla pista, a 584 piedi (178 m) di altitudine e a una velocità di 177 nodi (328 km/h). Durante l'orbita verso sinistra, l'altitudine dell'aereo registrata dal FDR variò tra i 965 piedi (294 m) e i 332 piedi (101 m) e l'angolo di virata raggiunse i 36°.

Alle 19:28, finita la manovra, il comandante disse "...siamo andati oltre [la pista]" e ordinò al primo ufficiale di riferire alla torre di controllo che stavano eseguendo una riattaccata. Il controllore istruì l'equipaggio di salire a 3 000 piedi (910 m) e di virare verso una prua di 300°, dando inoltre indicazioni per un nuovo avvicinamento alla stessa pista. Il carrello venne retratto e i flap ritirati di una tacca, da "FULL" a "3".

Alle 19:29, con l'aereo a 1 054 piedi (321 m) di altitudine e ad una velocità di 191 nodi (354 km/h), il CVR registrò il master warning (l'allarme principale) risuonare per 14 secondi (coerente con una combinazione di velocità eccessiva con flap estesi), seguito dell'affermazione del primo ufficiale "velocità, velocità eccessiva...". Circa due secondi dopo l'attivazione dell'allarme, la scatola nera registrò un movimento in avanti della barra di comando dal lato del comandante. Per circa 11 secondi, lo stick laterale venne tenuto in avanti di 13,3° rispetto alla posizione neutra (al massimo si può spostare di 16°). In quei momenti, il beccheggio dell'aereo passò da 5 gradi verso l'alto a circa 15,5 gradi verso il basso, l'accelerazione verticale diminuì da +1,0 G a +0,5 G e la velocità aumentò da 193 nodi (357 km/h) a 234 nodi (433 km/h).

Alle 19:30, mentre l'A320 scendeva oltre i 1 004 piedi (306 m) a una velocità di 221 nodi (409 km/h), il CVR registrò un singolo avvertimento sonoro di "SINK RATE" (rateo di discesa troppo elevato) proveniente dal Ground Proximity Warning System (GPWS), seguito dal ripetuto segnale acustico "WHOOP WHOOP, PULL UP" (sollevare), che continuò fino alla fine delle registrazioni. Qualche secondo dopo, il comandante disse "retrarre completamente i flap" e il primo ufficiale rispose "zero". Questa fu l'ultima conversazione registrata dal CVR, che si interruppe alle 19:30:02, quando l'aereo impattò contro la superficie del mare nel golfo Persico. Le ultime informazioni di assetto registrate dal FDR furono di un beccheggio di 6 gradi verso il basso e una velocità di 282 nodi (522 km/h). I dati registrati indicarono che le manette di spinta dei motori rimasero in posizione TOGA (potenza al massimo) dal momento della riattaccata fino alla fine delle registrazioni. Lo schianto non lasciò scampo a nessuna delle 143 persone a bordo.[6][17][18]


Le indagini



Procedure operative standard


Le indagini, portate avanti dal Bahrain Civil Aviation Affairs (CAA), dal National Transportation Safety Board (NTSB),dal Bureau d'Enquêtes et d'Analyses pour la sécurité de l'aviation civile (BEA) e dal Directorate General of Civil Aviation & Meteorology (DGCAM)[19] evidenziarono una serie di errori dei piloti durante le varie fasi di volo. In particolare, l'equipaggio non aderì a varie procedure operative standard (SOP)[6]:


Le cause


Le indagini dimostrarono che nessun fattore, da solo, avrebbe potuto causare il disastro. L'incidente fu il risultato di una combinazione fatale di molti fattori che contribuirono, sia a livello individuale che sistemico.[6]

I fattori individuali furono[6]:

I fattori sistemici furono[6]:


Il disorientamento spaziale


Durante il go around, l'aereo stava accelerando rapidamente e il comandante stava affrontando una situazione di velocità eccessiva con i flap estesi. In risposta, spostò la barra di comando laterale in avanti per 11 secondi, facendo inclinare l'Airbus verso il basso di 15 gradi.

Uno studio percettivo condotto utilizzando le registrazioni del registratore dei dati di volo appurò che, mentre il velivolo stava accelerando a massima potenza (TOGA) nella totale oscurità, un'illusione somatogravica fece percepire (falsamente) al comandante che il jet fosse inclinato verso l'alto e che stesse quindi salendo. Questi, in risposta, applicò input di picchiata, facendo precipitare l'aereo.[6]


Note


  1. (EN) Harro Ranter, ASN Aircraft accident Airbus A320-212 A4O-EK Bahrain International Airport (BAH), su aviation-safety.net. URL consultato il 27 giugno 2020.
  2. (EN) 143 Passengers Killed in Gulf Air Plane Crash off Bahrain, su Al Bawaba. URL consultato il 28 giugno 2020.
  3. (EN) Harro Ranter, Aviation Safety Network > ASN Aviation Safety Database > Geographical regions > Bahrain air safety profile, su aviation-safety.net. URL consultato il 28 giugno 2020.
  4. (EN) Harro Ranter, ASN Aircraft accident Airbus A320-233 PR-MBK São Paulo-Congonhas Airport, SP (CGH), su aviation-safety.net. URL consultato il 27 giugno 2020.
  5. (EN) Harro Ranter, Aviation Safety Network > ASN Aviation Safety Database > Type index > ASN Aviation Safety Database results, su aviation-safety.net. URL consultato il 28 giugno 2020.
  6. (EN) The Kingdom of Bahrain, Final report Gulf Air 072 (PDF), su skybrary.aero.
  7. (EN) BBC News | MIDDLE EAST | Bodies recovered from Gulf Air crash, su news.bbc.co.uk. URL consultato il 28 giugno 2020.
  8. (EN) A4O-EK Gulf Air Airbus A320-200, su planespotters.net. URL consultato il 27 giugno 2020.
  9. (EN) A4O-EK | Airbus A320-212 | 481, su JetPhotos. URL consultato il 27 giugno 2020.
  10. (EN) BBC News | WORLD | Airbus's reliability record, su news.bbc.co.uk. URL consultato il 28 giugno 2020.
  11. (EN) BBC News | MIDDLE EAST | Relief amid Gulf crash tragedy, su news.bbc.co.uk. URL consultato il 27 giugno 2020.
  12. (EN) GF072 Factual Info, su web.archive.org, 12 febbraio 2004. URL consultato il 28 giugno 2020 (archiviato dall'url originale il 12 febbraio 2004).
  13. (EN) One of Bahrain’s biggest tragedies (PDF), su web.archive.org, 4 ottobre 2016. URL consultato il 27 giugno 2020 (archiviato dall'url originale il 4 ottobre 2016).
  14. (EN) BBC News | MIDDLE EAST | 'No pilot error' in Gulf crash, su news.bbc.co.uk. URL consultato il 27 giugno 2020.
  15. (EN) Gulf Air 072 CVR Transcript, su tailstrike.com. URL consultato il 28 giugno 2020.
  16. (EN) BBC News | MIDDLE EAST | Clue to Gulf Air crash, su news.bbc.co.uk. URL consultato il 28 giugno 2020.
  17. (EN) A. B. C. News, Classified Material Recovered From Crash Site, su ABC News. URL consultato il 28 giugno 2020.
  18. (EN) A. B. C. News, 143 Bodies Recovered From Persian Gulf, su ABC News. URL consultato il 28 giugno 2020.
  19. (EN) Bahrain Kingdom, Appendix A Investigation (PDF), su bea.aero.

Voci correlate


Portale Aviazione
Portale Catastrofi
Portale Trasporti

На других языках


[de] Gulf-Air-Flug 072

Der Gulf-Air-Flug 072 (Flugnummer IATA: GF072, ICAO: GFA072) war ein planmäßiger abendlicher Flug der bahrainischen Fluggesellschaft Gulf Air von Kairo nach Bahrain. Am 23. August 2000 ereignete sich auf diesem Flug der Flugunfall eines Airbus A320-212 (A4O-EK), bei dem alle 143 Menschen an Bord getötet wurden.

[en] Gulf Air Flight 072

Gulf Air Flight 072 (GF072/GFA072)[lower-alpha 1] was a scheduled international passenger flight from Cairo International Airport in Egypt to Bahrain International Airport in Bahrain, operated by Gulf Air. On 23 August 2000 at 19:30 Arabia Standard Time (UTC+3), the Airbus A320 crashed minutes after executing a go-around upon failed attempt to land on Runway 12. The flight crew suffered from spatial disorientation during the go-around and crashed into the shallow waters of the Persian Gulf 5 km (3.1 mi; 2.7 nmi) from the airport.[4] All 143 people on board the aircraft were killed.

[fr] Vol Gulf Air 072

Le 23 août 2000, un Airbus A320 du vol Gulf Air 072 s'écrase en mer après avoir raté plusieurs fois son approche de l'aéroport de Bahreïn, provoquant la mort des 143 personnes à bord[1],[2].
- [it] Volo Gulf Air 072

[ru] Катастрофа A320 под Мухарраком

Катастрофа A320 под Мухарраком — крупная авиационная катастрофа, произошедшая в среду 23 августа 2000 года. Авиалайнер Airbus A320-212 авиакомпании Gulf Air выполнял плановый рейс GF-072 по маршруту Каир—Мухаррак, но при посадке в пункте назначения, когда экипаж выполнял третий уход на второй круг после двух неудачных заходов на посадку, рухнул в Персидский залив и полностью разрушился. Погибли все находившиеся на его борту 143 человека — 135 пассажиров и 8 членов экипажа.



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