Il volo Kenya Airways 507, programmato per svolgere la tratta Abidjan–Douala–Nairobi con un Boeing 737-800, si schiantò subito dopo il decollo dal Douala International Airport, Camerun, il 5 maggio 2007.
Volo Kenya Airways 507 | |
---|---|
![]() | |
Tipo di evento | Incidente |
Data | 5 maggio 2007 |
Tipo | Errori dei piloti, disorientamento spaziale |
Luogo | Mbanga Pongo, 5.42 km a sud della fine della pista 12 dell'aeroporto di Douala |
Stato | ![]() |
Coordinate | 3°57′36″N 9°44′24″E |
Tipo di aeromobile | Boeing 737-8AL |
Operatore | Kenya Airways |
Numero di registrazione | 5Y-KYA |
Partenza | Aeroporto di Abidjan-Félix Houphouët Boigny, Abidjan, Costa d'Avorio |
Scalo prima dell'evento | Aeroporto di Douala, Douala, Camerun |
Destinazione | Aeroporto Internazionale Jomo Kenyatta, Nairobi, Kenya |
Occupanti | 114 |
Passeggeri | 108 |
Equipaggio | 6 |
Vittime | 114 |
Feriti | 0 |
Sopravvissuti | 0 |
Mappa di localizzazione | |
Dati estratti da Aviation Safety Network[1] | |
voci di incidenti aerei presenti su Wikipedia |
L'aeromobile si disintegrò all'impatto e i resti del velivolo furono trovati a circa 5.4 chilometri a sud dell'aeroporto di Douala. Non ci furono superstiti. L'inchiesta condotta dalla Camerun Civil Aviation Authority determinò che i piloti non si accorsero dell'eccessivo angolo di rollio (angolo compreso tra l'orizzonte e le ali) a seguito del decollo, ciò causò la perdita di controllo portando l'aeromobile a schiantarsi.[1]
L'aeromobile caduto era un Boeing 737-8AL equipaggiato di motori CFMI CFM56-7B26, codice di registrazione 5Y-KYA; volò per la prima volta il 9 ottobre 2006 e fu consegnato alla Kenya Airways il 27 ottobre dello stesso anno. Il velivolo aveva 6 mesi di vita quando cadde. Fu uno dei 3 Boeing 737-800s che la Kenya Airways aveva acquisito dalla Singapore Aircraft Leasing Enterprise. Il pilota in Comando, Francis Wamwea, aveva 52 anni con alle spalle 8500 ore di volo su jet mentre il Primo Ufficiale, Andrew Kiuru, aveva 23 anni e volava per la Kenya Airways da 1 anno.
Il volo 507 era uno dei 3 aeromobili programmati per la partenza a mezzanotte dall'aeroporto di Douala assieme ad altri 2 voli operati da Cameroon Airlines e Royal Air Maroc. Gli equipaggi delle compagnie della Cameroon Airlines e della Royal Air Maroc decisero di aspettare un miglioramento delle condizioni meteo, prima della partenza, mentre l'equipaggio della Kenya Airways decise di partire in quanto aveva già aspettato più di un'ora a terra.
L'aeromobile decollò da Douala alle 23:06 GMT ( 00:06 ora locale ), era previsto l'atterraggio all'aeroporto in Nairobi alle 03:15 GMT ( 06:15 ora locale ). Il contatto con il velivolo venne perso subito dopo il decollo da Douala e la compagnia decise di istituire un centro di controllo crisi all'Aeroporto Internazionale Jomo Kenyatta di Nairobi.
Il 7 maggio 2007 la radio nazionale del Camerun interruppe la trasmissione per annunciare il ritrovamento dei pezzi dell'aeromobile. La notizia fu confermata dalla compagnia aerea il giorno dopo. Non ci furono superstiti. La compagnia aerea riportò che 29 cadaveri erano stati estratti dal sito dell'impatto mentre lo Stato del Camerun ne annunciò altri 40. I lavoratori impiegati nella ricerca e soccorso dissero che i corpi erano "terribilmente sfigurati" e che l'identificazione di essi era difficile. Le operazioni sul sito dell'impatto erano state rese ancora più difficili dalla pioggia incessante.
La Kenya Airways pubblicò una lista di 106 passeggeri a bordo dell'aeromobile, di 26 diversi paesi. Di essi 17 si erano imbarcati ad Abidjan e i restanti a Douala.
Tutto l'equipaggio veniva dal Kenya. A bordo vi erano anche un ingegnere e un altro membro della compagnia aerea ma che non era in servizio.
Nazionalità | Passeggeri | Equipaggio | Totale |
---|---|---|---|
![]() |
1 | 0 | 1 |
![]() |
37 | 0 | 37 |
![]() |
2 | 0 | 2 |
![]() |
5 | 0 | 5 |
![]() |
2 | 0 | 2 |
![]() |
2 | 0 | 2 |
![]() |
1 | 0 | 1 |
![]() |
6 | 0 | 6 |
![]() |
1 | 0 | 1 |
![]() |
2 | 0 | 2 |
![]() |
1 | 0 | 1 |
![]() |
15 | 0 | 15 |
![]() |
3 | 6 | 9 |
![]() |
1 | 0 | 1 |
![]() |
1 | 0 | 1 |
![]() |
1 | 0 | 1 |
![]() |
1 | 0 | 1 |
![]() |
3 | 0 | 3 |
![]() |
6 | 0 | 6 |
![]() |
1 | 0 | 1 |
![]() |
7 | 0 | 7 |
![]() |
1 | 0 | 1 |
![]() |
1 | 0 | 1 |
![]() |
1 | 0 | 1 |
![]() |
1 | 0 | 1 |
![]() |
5 | 0 | 5 |
![]() |
1 | 0 | 1 |
Totale | 108 | 6 | 114 |
Il governo del Camerun istituì una commissione tecnica per investigare sull'incidente. Il National Transportation Safety Board inviò un team per assistere alle investigazioni.
Le prime supposizioni dissero che la causa dell'incidente era stato il mal funzionamento dei motori dovute alle cattive condizioni metereologiche. Molte prove però identificarono le seguenti reali cause: il tempo di vita dell'aeromobile, le sollecitazioni subite dall'aeromobile, le condizioni meteorologiche al momento dell'impatto, il muso che puntava verso il basso. Di conseguenza, le investigazioni portarono alla teoria che i motori persero potenza e che quindi l'equipaggio avrebbe cercato di planare verso l'aeroporto, ma porto l'aereo allo stallo. Altri supposero che i fulmini potevano avere influito sulla normale condotta del volo.
La scatola nera fu recuperata il 7 maggio 2007 e fu inviata in Canada in quanto Stato bilingue (francese per il Camerun e inglese per il Kenya ). Le analisi si conclusero il 30 maggio, ma non furono subito pubblicate poiché solo il Camerun le poteva rendere pubbliche a causa della Convenzione di Chicago.
L'Autorità dell'Aviazione Civile del Camerun (CCAA) rilasciò il reportage finale[2] dell'incidente il 28 aprile 2010.
Le investigazioni scoprirono che l'aeromobile era decollato senza alcuna autorizzazione da parte dei controllori di volo. Il Comandante, che copriva anche il ruolo di pilota in Comando, corresse l'angolo di attacco più volte dopo il decollo, manovra standard per stabilizzare il velivolo fino a 1000 piedi di quota. Dopo 42 secondi, il Comandante ordinò di attivare l'autopilota, ma il Primo Ufficiale era così concentrato a selezionare la rotta per evitare il maltempo che se ne dimenticò. L'equipaggio non si accorse che l'aeromobile, privo di alcun comando, si stava inclinando sempre di più verso destra e l'allarme che indica un'inclinazione eccessiva suonò altri 40 secondi dopo. A seguito di ciò, il Comandante reagì istintivamente virando ulteriormente verso destra e dando subito dopo comando a sinistra, peggiorando la situazione. Contemporaneamente, accorgendosi del precedente errore del Primo Ufficiale, attivò l'autopilota, ma, notando che il velivolo non si livellava istantaneamente, riprese ad eseguire la stessa manovra sulla barra di comando che fece subito disconnettere il pilota automatico. Nel frattempo, l'inclinazione dell'aeromobile continuava a crescere, fino a picchiare il muso non appena raggiunse i 2900 piedi (880 m) con 115° di Bank. I due piloti entrarono in conflitto con i comandi per cercare di ristabilire la situazione e l'aereo si schiantò ad una velocità di 287 nodi (532 km/h) con un angolo negativo rispetto all'orizzonte di 48° e un bank destro di 60°, 1 minuto e 42 secondi dopo il decollo.[2]
Il CCAA determinò che le probabili cause dell'incidente furono: "poco controllo dell'aeromobile che portò ad un disorientamento da parte dei piloti. La poca coordinazione dei piloti e la poca cura nelle procedure riguardanti il controllo del volo, assieme alla confusione causata dall'utilizzo non corretto dell'autopilota contribuirono all'aggravarsi della situazione già critica per le condizioni meteo".[1][2]
L'incidente viene ricostruito nel nono episodio della ventesima stagione del programma canadese "Indagini ad alta quota", intitolato Un minuto per morire.
![]() | ![]() | ![]() |