Il Volo Ethiopian Airlines 409 era un volo internazionale programmato da Beirut, in Libano, ad Addis Abeba, in Etiopia che precipitò nel Mar Mediterraneo subito dopo il decollo il 25 gennaio 2010, uccidendo tutte le 90 persone a bordo.[1][2]
Volo Ethiopian Airlines 409
Un Boeing 737-800 Ethiopian Airlines, simile all'aereo coinvolto
Tipo di evento
Incidente
Data
25 gennaio 2010
Tipo
Schianto dopo il decollo a causa di errore del pilota
Luogo
Mar Mediterraneo, a 3,5 km dalla costa di Na'ameh, Libano
L'aereo coinvolto era un Boeing 737-8AS dell'Ethiopian Airlines registrato ET-ANB, numero di serie 29935.[3] L'aereo fu dapprima consegnato alla Ryanair il 4 febbraio 2002 come EI-CSW. Nel settembre 2009 fu noleggiato all'Ethiopian Airlines.[4] Gli ultimi controlli di manutenzione a cui si sottopose il 25 dicembre 2009 furono superati senza che venisse riscontrato alcun problema tecnico .[5]
Passeggeri ed equipaggio
L'Ethiopian Airlines pubblicò la seguente lista della nazionalità delle vittime:[6]
Nazione
Passeggeri
Equipaggio
Totale
Libano
51
-
51
Etiopia
23
8
31
Regno Unito
2
-
2
Canada
1
-
1
Francia
1
-
1
Iraq
1
-
1
Russia
1
-
1
Siria
1
-
1
Turchia
1
-
1
Totale
82
8
90
L'incidente
Il Boeing 737 precipitò nel Mar Mediterraneo dopo esser decollato dall'Aeroporto Internazionale di Beirut Rafic Hariri in condizioni atmosferiche tempestose[7], con 82 passeggeri e 8 membri dell'equipaggio a bordo.[2][7] I dati del METAR indicavano vento di 8 nodi di direzione variabile e temporali nei dintorni dell'aeroporto. L'aereo salì a 9.000 piedi di quota[8] prima che i contatti radar venissero persi, circa quattro-cinque minuti dopo il decollo.[2][9] Alcuni testimoni affermarono di aver visto l'aereo incendiarsi subito dopo l'impatto con il mare.[2][10][11]
Questo è stato il primo incidente mortale che coinvolge l'Aeroporto Internazionale di Beirut Rafic Hariri dal 1987,[12] quando un Boeing 707-323C della Middle East Airlines si schiantò dopo l'atterraggio senza provocare vittime;[13] ma è anche il primo disastro per l'Ethiopian Airlines dall'attentato del Volo Ethiopian Airlines 961 avvenuto nel 1996.[7][12]
Ricerca e ritrovamento
Nella mattinata dopo lo schianto, le autorità libanesi annunciarono di aver localizzato il luogo dell'incidente a 3,5km dalla costa presso il villaggio di Na'ameh[14] alle coordinate 33°45'28"N 35°25'49"E.[2][15] La ricerca dei superstiti fu condotta dall'Aeronautica Libanese,[16] grazie agli elicotteri Sikorsky S-61, e dalle truppe dell'UNIFIL.[9] L'esercito statunitense, in risposta alla richiesta del Governo libanese, inviò il cacciatorpediniere lanciamissile USS Ramage, un velivolo P-3 Orion della marina,[16][17] e la nave di soccorso USNS Grapple.[18] La Marina Francese inviò il pattugliatore marittimoBreguet Atlantic.[19] UNIFIL mandò 3 navi (tra i quali la dragamine Mosel della Germania e la Turca BozcaadaB class corvette)[19] e 2 elicotteri sulla scena. Ulteriori elicotteri per aiutare le ricerche e possibilmente le misure di salvataggio furono inviati dalla Royal Air Force,[7] e dall'unità civile della Polizia di Cipro.[20]
Fino al 6 febbraio 2010 solo 16 cadaveri furono recuperati, mentre le altre persone a bordo erano ancora date per disperse.[16][21] La moglie dell'ambasciatore francese in Beirut, Marla Sanchez Pietton era tra i passeggeri.[22][23]
I corpi recuperati furono inviati al Rafik Hariri University Hospital in Beirut per l'identificazione tramite l'analisi del DNA.[24] Il 5 febbraio 2010, fu annunciato che il vascello statunitense Odyssey Explorer sarebbe dovuto arrivare la settimana dopo per assistere alle ricerche delle scatole nere dell'aereo.[25] La Marina Libanese informò che molte grosse sezioni del velivolo, inclusa la coda, fossero state localizzate a 45 m di profondità. Il 7 febbraio 2010 i sommozzatori della marina libanese riuscirono a recuperare il Flight Data Recorder che fu inviato alla Base Navale di Beirut, luogo in cui si era insediato il team che indagava sull'incidente. Successivamente venne recuperato dai sommozzatori anche il Cockpit Voice Recorder.[26][27] Tutte le vittime sono state recuperate dal mare e identificate a partire dal 23 febbraio 2010.[3]
Le indagini
Alcuni esperti dell'aviazione ritengono che le cattive condizioni atmosferiche da sole non avrebbero potuto far precipitare il jet e credono che un guasto tecnico potrebbe aver causato l'incendio di uno dei motori.[28] Il rapporto preliminare dell'incidente stabilisce che un errore umano o un'azione terroristica potrebbero essere presumibilmente la causa dell'accaduto.[29]
Gli agenti dell'Intelligence inglese riaprirono una nuova indagine sullo schianto nel mese di marzo, dopo che un sospettato terrorista in Arabia Saudita affermò che il Volo 409 era stato vittima di un attentato tramite una bomba a bordo. Il sospettato ribadì che il dispositivo fosse quasi simile a quello usato da Umar Farouk Abdulmutallab sul Volo Northwest Airlines 253. L'Ethiopian Airlines disse di essere interessata al rapporto.[30]
Il rapporto finale, pubblicato dal Ministro dei Trasporti libanese il 17 gennaio 2012, indica come probabile causa dell'incidente "la cattiva gestione da parte dell'equipaggio della velocità, dell'altitudine, della rotta e della posizione del velivolo attraverso input di controllo del volo incoerenti che hanno portato ad una totale perdita di controllo". L'Ethiopian Airlines si è opposta fortemente al rapporto indicandolo "prevenuto, privo di prove e incompleto" mantenendo la convinzione che una bomba, un missile o un fulmine abbiano fatto disintegrare il velivolo in volo, in accordo con la testimonianza oculare del controllore di volo di Beirut e la scomparsa dal radar a 1300 piedi di altitudine.
Conseguenze
Una cerimonia in memoria è stata tenuta dall'Ethiopian Airlines sul posto ad Addis Abeba il 14 febbraio 2010.[31] Il Primo Ministro Libanese Saad Hariri dichiarò il giorno dell'incidente come giornata della memoria e furono chiuse tutte le scuole, le banche e gli uffici.
Cultura di massa
Il volo Ethiopian Airlines 409 è stato analizzato nella puntata In rotta verso il disastro della dodicesima stagione del documentario Indagini ad alta quota trasmesso da National Geographic Channel.
Libano, aereo si schianta in mare, su tgcom.mediaset.it, TGCOM, 25 gennaio 2010. URL consultato il 25 gennaio 2010 (archiviato dall'url originale il 27 gennaio 2010).
Libano, aereo etiope precipita in mare, La Stampa, 25 gennaio 2010. URL consultato il 25 gennaio 2010 (archiviato dall'url originale il 28 gennaio 2010).
ET409 crashed into sea, su airlineindustryreview.com, Airline Industry Review. URL consultato il 25 gennaio 2010 (archiviato dall'url originale il 15 aprile 2012).
Ninety feared dead in Lebanon crash, su cyprus-mail.com, Cyprus Mail, 26 gennaio 2010. URL consultato il 26 gennaio 2010 (archiviato dall'url originale il 30 settembre 2012).
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