Il volo S7 Airlines 778 era un volo passeggeri di linea nazionale russo dall'aeroporto di Mosca-Domodedovo all'aeroporto di Irkutsk.
Volo S7 Airlines 778 | |
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Tipo di evento | Incidente |
Data | 9 luglio 2006 |
Tipo | Fuori pista causato da errore del pilota |
Luogo | Irkutsk, Russia |
Stato | ![]() |
Coordinate | 52°16′29″N 104°21′59″E |
Numero di volo | SBI778 |
Tipo di aeromobile | Airbus A310-324 |
Operatore | S7 Airlines |
Numero di registrazione | F-OGYP |
Partenza | Aeroporto di Mosca-Domodedovo, Mosca, Russia |
Destinazione | Aeroporto di Irkutsk, Irkutsk, Russia |
Occupanti | 203 |
Passeggeri | 195 |
Equipaggio | 8 |
Vittime | 125 |
Feriti | 63 |
Sopravvissuti | 78 |
Mappa di localizzazione | |
Dati estratti da Aviation Safety Network[1] | |
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Il 9 luglio 2006, un Airbus A310-324 che stava percorrendo tale tratta, finì fuori pista a Irkutsk e si distrusse, causando la morte di 125 persone fra passeggeri ed equipaggio. Ci furono 78 sopravvissuti.[1]
L'Airbus A310-324 (numero di registrazione: F-OGYP, ex-N812PA, numero di serie: 442) fu consegnato dalla Airbus Industry il 17 giugno 1987; il suo primo volo fu effettuato il 3 aprile 1987[2]. Sull'aereo erano installati due motori turboventola Pratt & Whitney PW4000[3]. L'Aereo era di proprietà della statunitense Wilmington Trust Company, che lo amministrava in regime fiduciario. Prima della compagnia aerea S7 Airlines, l'aeromobile era stato utilizzato dalle americane Pan Am (battezzato col nome di Clipper Freedom) e Delta Airlines e dalla russa Aeroflot (battezzato col nome del compositore russo Rimskij-Korsakov). Il 7 maggio 2004 la S7 Airlines prese l'aereo in leasing dalla francese Airbus Leasing II, Inc. Il suo primo volo di linea nella compagnia della S7 Airlines fu effettuato il 18 giugno 2004. Prima dei voli di linea della S7, l'aeromobile fu modificato nella composizione dei posti: da 185 posti di tre classi (prima, business, economica) a 205 posti in due classi (business, economica). L'aereo fu attrezzato con maschere antifumo solo per 2 postazioni degli assistenti di volo al posto di 6. Al momento dell'incidente aveva effettuato 59.865 ore di volo e 12.550 atterraggi. Il limite per questo tipo di velivolo sono 80.000 ore di volo e 35.000 atterraggi[4].
L'incidente avvenne durante la fase di atterraggio dell'Airbus A310 della compagnia S7 Airlines, proveniente dall'Aeroporto di Mosca-Domodedovo, che operava il volo S7 778 per la città russa Irkutsk. Il tempo di volo da Mosca per Irkutsk era stato calcolato di 5 ore e 25 minuti. La quantità di carburante necessaria per effettuare tale volo per era di 33,11 tonnellate. A causa delle condizioni meteorologiche pessime, il comandante dell'aereo decise di effettuare un rifornimento maggiore (37,20 t) per poter effettuare l'atterraggio all'Aeroporto di Bratsk in caso di impossibilità e di peggioramento delle condizioni meteorologiche a Irkutsk. Il decollo dall'Aeroporto di Mosca-Domodedovo e il volo furono effettuati regolarmente ma con alcuni problemi. L'autopilota n.2 non fu utilizzato perché guasto e la sostituzione era programmata per il 14 luglio 2006, secondo MEL; nel volo precedente anche l'autopilota n.1 dell'aereo si guastò, per cui il volo Mosca-Irkutsk-Mosca fu effettuato dal comandante in modalità manuale; il 7 luglio 2006, il centro tecnico dell'Aeroporto di Mosca-Domodedovo non confermò la presenza di un guasto all'autopilota n.1: secondo loro, questo non si mostrò durante tutto il volo S7 778. Inoltre l'invertitore di spinta del motore sinistro del velivolo non funzionava ed era disattivato.
Alle 17:32 (ora locale) l'Airbus A310 si trovava a quota 26 500 piedi (8 100 m). Con la diminuzione del peso del velivolo l'equipaggio salì ulteriormente a 36 000 piedi (11 000 m) m. I piloti utilizzarono il regime AFS «Profile speed» e, alle 21:54 in una zona di turbolenza, il regime di sostegno M. L'aereo raggiunse l'Aeroporto di Irkutsk con un peso di 114 tonnellate.
Le condizioni meteorologiche erano le seguenti: pioggia, visibilità 3.500 m, temperatura +11 °C, pista bagnata al 100% con 2 mm di spessore d'acqua. Secondo il manuale FCOM sarebbero stati necessari 1.850 m di pista (la pista disponibile era di 2.425 m) con regime di frenaggio automatico delle ruote "LOW" e senza l'impiego di invertitori di spinta, per fermare l'aereo. Con l'impiego di uno di essi (l'altro era disattivato e non funzionava), il comandante avrebbe diminuito di 125 m la corsa sulla pista completamente bagnata dopo l'atterraggio.
L'atterraggio all'Aeroporto di Irkutsk si svolse in condizioni meteorologiche piovose e su una pista completamente bagnata; inoltre parte di essa era chiusa per lavori in corso. L'Airbus A310 percorse l'intera pista senza fermarsi, andando a schiantarsi contro un muro di cemento e finendo sui parcheggi costruiti vicino all'aeroporto. Prendendo fuoco immediatamente, l'aereo si distrusse quasi completamente per l'incendio provocato dall'impatto, che fu spento solo tre ore dopo. Le due scatole nere furono rapidamente trovate sul posto, secondo l'agenzia russa Interfax, e furono inviate a Mosca per la decrittazione. Secondo la Procura di Irkutsk a bordo c'erano 192 passeggeri e otto membri d'equipaggio. Quarantatré persone furono ricoverate con ustioni di varia gravità, tutte le altre, sempre secondo la procura, morirono. A bordo del velivolo della russa S7 Airlines c'erano molti bambini che andavano in vacanza nella regione del lago Bajkal, fatto che presenta elementi comuni con l'incidente aereo in Ucraina del 22 agosto 2006[5]. Come comunicò la radio russa "Echo di Mosca" (in russo: Эхо Москвы) l'aereo con cui originariamente era programmato il volo dall'Aeroporto di Mosca-Domodedovo, era stato sostituito prima della partenza per guasti tecnici[6].
A bordo dell'Airbus A310 c'erano 6 assistenti di volo della S7 Airlines: due di questi erano nella coda, nell'ultima fila della classe economica, uno a destra e un altro a sinistra. Prima ci fu un'esplosione forte sulla destra dell'abitacolo e la collega di Andrej D'jakonov, l'assistente di volo che si trovava a sinistra nella coda dell'aereo, rimase isolata. Si diffuse il panico, il fumo ed il fuoco si svilupparono violentemente e bisognava reagire subito. I passeggeri superstiti raccontarono che Andrej D'jakonov si attivò immediatamente seguendo le istruzioni d'emergenza: aperta la porta d'emergenza, iniziò a far uscire i passeggeri rimanendo dentro all'aereo, vicino alla porta, e spingendo fuori quante più persone possibile. Dopo pochi minuti l'aereo iniziò la sua completa distruzione e Andrej non riuscì più ad uscire, rimanendo sommerso sotto i rottami: così Andrej D'jakov salvò la vita di 30 passeggeri, al prezzo della sua. Dopo la sua morte, Andrej D'jakonov fu insignito dall'alta onorificenza russa di cavaliere dell'Ordine del Coraggio.[7]
Quella di Irkutsk fu la seconda tragedia avvenuta in Russia in poco più di due mesi. Il 3 maggio 2006, infatti, un Airbus A320 della compagnia di bandiera armena Armavia precipitò in fase di atterraggio nella città costiera di Soči-Adler, sul Mar Nero. Il bilancio fu di 113 morti. Il velivolo rinunciò una prima volta all'atterraggio a causa delle pessime condizioni di visibilità: poi, in un secondo tentativo, colpì l'acqua con la coda e si inabissò a circa 5 chilometri dalla costa. Le cause del disastro furono accertate essere errori del pilota e del copilota dovuti al maltempo e alla scarsa visibilità durante la fase di avvicinamento all'aeroporto di Sochi.[8][9]
Il 15 novembre 2007 in seguito alla tempesta al Mar Nero sulla costa vicino a Soči sono stati ricuperati i corpi delle vittime dell'incidente del 2006. I corpi e i frammenti dei corpi di undici delle vittime dispersi fino a questo momento nel mare sono stati individuati usando le analisi del DNA dei parenti delle vittime. Tra le vittime ritrovate vi era anche il corpo dell'allora capo dei servizi segreti armeni Iosif Arutjunjan.
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