Il volo Southern Airways 242 era il codice identificativo di un volo di linea della Southern Airways che il 4 aprile 1977, a causa dello spegnimento di entrambi i motori causato da un violento temporale, tentò un atterraggio di emergenza sulla Highway 92, una strada rurale presso New Hope, in Georgia.[1] Al momento dell'incidente l'aereo stava compiendo la seconda tratta del volo Muscle Shoals-Huntsville-Atlanta; le vittime furono in totale 72, comprese nove persone che si trovavano a terra.[2]
Volo Southern Airways 242 | |
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Tipo di evento | Incidente |
Data | 4 aprile 1977 |
Ora | 16:19 EST |
Tipo | Avaria ai motori causata dalle condizioni meteorologiche, errore del pilota |
Luogo | New Hope, Contea di Paulding, Georgia |
Stato | ![]() |
Coordinate | 33°57′45″N 84°47′13″W |
Tipo di aeromobile | Douglas DC-9-31 |
Operatore | Southern Airways |
Numero di registrazione | N1335U |
Partenza | Northwest Alabama Regional Airport, Muscle Shoals, Stati Uniti |
Scalo intermedio | Aeroporto Internazionale di Huntsville-Carl T. Jones, Huntsville, Stati Uniti |
Destinazione | Aeroporto Internazionale di Atlanta-Hartsfield-Jackson, Atlanta, Stati Uniti |
Occupanti | 85 |
Passeggeri | 81 |
Equipaggio | 4 |
Vittime | 63 |
Feriti | 22 |
Sopravvissuti | 22 |
Altri coinvolti | |
Vittime | 9 |
Mappa di localizzazione | |
Dati estratti da Aviation Safety Network[1] | |
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Prima del decollo da Huntsville (Alabama) il capitano William Wade McKenzie (54) ed il primo ufficiale Lyman Woods Keele jr. (34) furono avvisati della presenza di forti temporali con possibile formazione di tornado lungo la loro rotta,[3] ma siccome la mattina stessa avevano già volato la tratta provenendo da Atlanta ed avevano incontrato solamente lievi turbolenze e pioggia leggera, non pensarono che il tempo potesse peggiorare.
Durante il volo però la perturbazione si intensificò notevolmente, con il picco di massima attività temporalesca proprio sopra la città di Rome, in Georgia, verso cui il volo 242 si stava dirigendo. I piloti tentarono di individuare una rotta alternativa utilizzando il radar meteo del DC-9 ma furono tratti in inganno dall'effetto di attenuazione del radar stesso (le microonde emesse dal radar vennero in parte assorbite dalla pioggia mostrando una situazione migliore di quella che effettivamente era presente) e si diressero verso quello che credevano fosse una zona di bassa turbolenza, mentre in realtà si trattava del culmine del temporale.[4]
Durante la discesa dalla quota di crociera di 17.000 piedi a quella di 14.000 piedi, nei pressi di Rome VOR, il velivolo entrò in una cellula temporalesca dove incontrò piogge di forte intensità e grandine. La grandinata era di tale portata che ruppe il parabrezza della cabina di pilotaggio e venendo aspirata dai motori li danneggiò seriamente e provocò il loro spegnimento.[3][5]
I piloti tentarono inutilmente di riavviare i motori; nel frattempo, senza propulsione, l'aereo continuò a scendere di 17 metri al secondo. I controllori di volo suggerirono di tentare l'atterraggio presso la Base Aerea di Dobbin o l'aeroporto civile di Cartersville[5] ma i piloti stimarono che fossero fuori dalla loro portata. Quando furono in contatto visivo con il suolo, individuarono un tratto rettilineo di una strada e decisero di tentarvi un atterraggio di emergenza, ma appena il velivolo toccò terra, urtò prima un distributore di benzina e successivamente un negozio di generi alimentari,[6] incendiandosi e causando la morte dei due piloti, di 60 passeggeri e di 9 persone che si trovavano sul luogo dello schianto.
Le indagini furono affidate al National Transportation Safety Board (NTSB) che il 26 gennaio 1978 emise il rapporto finale, nel quale si legge:
«Il National Transportation Safety Board stabilisce che la probabile causa di questo incidente è stata la totale perdita di propulsione di entrambi i motori durante l'attraversamento di un'area nella quale erano presenti forti temporali. La perdita di propulsione è stata causata dall'ingestione di enormi quantità di acqua e di grandine e da un errore del pilota in quanto l'uso scorretto delle manette in situazioni meteo avverse ha provocato ulteriori danni al compressore dei motori.[7]» |
L'NTSB ha inoltre considerato come fattori aggiuntivi
«...il mancato aggiornamento delle condizioni meteo da parte della compagnia aerea, l'eccessiva fiducia del capitano nei dati forniti dal radar meteorologico e le carenze del sistema di controllo del traffico aereo che non ha diffuso un bollettino meteo in tempo reale.[8]» |
Francis H. McAdams, uno dei membri del team investigativo, dissentendo dalle conclusioni dei colleghi, fece inserire nel rapporto le sue conclusioni:
«La probabile causa di questo incidente è da imputare alla decisione del capitano di entrare nella zona di maltempo piuttosto che aggirarla, l'incapacità di ottenere tutte le informazioni a disposizione in merito alle condizioni meteo pur essendo a conoscenza della gravità della perturbazione e l'eccessiva fiducia riposta nel radar meteo che gli fece decidere di attraversare la perturbazione piuttosto che aggirarla. L'attraversamento del temporale ha portato ad una totale perdita di propulsione da parte di entrambi i motori causata dalla ingestione di grandi quantità di acqua e di grandine che in combinazione con l'errato uso delle manette ha indotto lo stallo ed il danneggiamento del compressore dei motori, impedendone il successivo riavvio. Inoltre, se la compagnia aerea avesse fornito con tempestività le informazioni relative alle condizioni meteorologiche, è probabile che il Comandante potesse decidere di non attraversare la zona di maltempo.[9]» |
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