Il volo Tatarstan Airlines 363 era un volo di linea della Tatarstan Airlines che collegava gli aeroporti di Mosca-Domodedovo e di Kazan'. Il 17 novembre 2013 l'aeromobile in servizio sulla tratta, un Boeing 737-500, si è schiantato in fase di atterraggio all'aeroporto di destinazione uccidendo tutti i 50 presenti a bordo, 44 passeggeri e 6 membri dell'equipaggio.[2][3][4] L'incidente ha comportato la chiusura temporanea dell'aeroporto.
Volo Tatarstan Airlines 363 | |
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Tipo di evento | Incidente |
Data | 17 novembre 2013 |
Tipo | Errore del pilota durante un atterraggio annullato; perdita di orientamento spaziale |
Luogo | Kazan' |
Stato | ![]() |
Coordinate | 55°36′32″N 49°16′37″E |
Tipo di aeromobile | Boeing 737-53A |
Operatore | Tatarstan Airlines |
Numero di registrazione | VQ-BBN |
Partenza | Aeroporto di Mosca-Domodedovo, Mosca, Russia |
Destinazione | Aeroporto di Kazan', Tatarstan, Russia |
Occupanti | 50 |
Passeggeri | 44 |
Equipaggio | 6 |
Vittime | 50 |
Feriti | 0 |
Sopravvissuti | 0 |
Mappa di localizzazione | |
Dati estratti da Aviation Safety Network[1] | |
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Il velivolo andato distrutto nell'incidente era un Boeing 737-500 in servizio da 23 anni; di proprietà della Ansett Worldwide Aviation Services, è stato dapprima noleggiato alla Euralair (1990-1992 registrazione F-GGML), poi alla Air France (1992-1995), quindi alla Uganda Airlines (1995 -1999, 5X-USM), poi alla Rio Sul (2000-2005, PT-SSI), Blue Air (2005-2008, YR-BAB), Bulgaria Air (2008, LZ-BOY) e infine alla Tatarstan (2008-2013, VQ-BBN). Nella lunga storia dell'aeromobile, si segnalano due precedenti incidenti: nel dicembre 2001 quando, parte della flotta della Rio Sul Serviços Aéreos Regionais, il carrello principale si ruppe in fase di atterraggio all'aeroporto internazionale brasiliano Tancredo Neves di Belo Horizonte senza provocare nessuna vittima;[5] un secondo problema si riscontrò il 26 novembre 2012 a Kazan, quando l'equipaggio fu costretto ad eseguire un atterraggio di emergenza dovuto a problemi di pressurizzazione.[1]
Il Boeing era regolarmente decollato alle ore 18,20 locali di domenica 17 novembre dall'aeroporto di Mosca-Domodedovo per un volo di circa 700 chilometri diretto allo scalo di Kazan, nella Repubblica del Tatarstan, dove sarebbe dovuto atterrare verso le 19,30. Il pilota dopo avere tentato senza successo, a causa del maltempo, un primo tentativo di atterraggio sulla pista 11/29, effettuava una riattaccata a cui è poi seguito il tentativo che è risultato fatale: secondo alcuni testimoni, l'aereo avrebbe perso quota improvvisamente, si sarebbe poi schiantato al suolo e sarebbe esploso prendendo fuoco.
Dalle testimonianze emerse nelle ore successive alla tragedia si apprende che il comandante del Boeing, capitano Rustam Sulikhov, avrebbe segnalato alla torre di controllo che il velivolo era "non configurato per la fase di atterraggio" durante il primo approccio alla pista: presumibilmente la posizione dei flap o dei carrelli non era quella prevista e richiesta per quella fase del volo; il comandante segnalava quindi che avrebbe cercato di verificare il motivo della non-configurazione durante un "go around" prima di un secondo tentativo di atterraggio. Tuttavia, all'evidenza dei fatti, l'aereo sarebbe successivamente precipitato verticalmente al suolo come accade solitamente in situazioni di stallo determinate da una risalita troppo verticale dopo un tentativo fallito di atterraggio.[6] Fonti ufficiose rivelano che il comandante non avrebbe avuto sufficiente esperienza per una manovra come quella effettuata, nonostante il bagaglio di 2 500 ore di volo accumulate nella sua carriera.
A bordo del velivolo risultavano presenti anche il figlio del Presidente del Tatarstan Rustam Minnikhanov, Irek, e il capo della sezione tatara dei Servizi federali per la sicurezza della Federazione russa, generale Alexander Antonov.[2]
L'Interstate Aviation Committee ha avviato un'inchiesta sull'accaduto inviando ispettori sul posto il 18 novembre. Entrambe le scatole nere sono state recuperate lo stesso giorno. La National Transportation Safety Board ha inviato un team di esperti per accertare le cause del disastro.[7]
Da una prima valutazione del contenuto delle scatole nere effettuata il 19 novembre dagli specialisti della Interstate Aviation Committee russa si evincerebbe che:[8]
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