Il volo Flydubai 981 era un volo di linea della Flydubai che il 19 marzo 2016 era operato da un Boeing 737-800 in servizio dall'Aeroporto Internazionale di Dubai all'Aeroporto di Rostov sul Don, in Russia. Durante la fase di atterraggio si è schiantato al suolo subito dopo un go-around, causando la morte dei 55 passeggeri e dei 7 membri dell'equipaggio.
Volo Flydubai 981 | |
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Tipo di evento | Incidente |
Data | 19 marzo 2016 |
Tipo | Errore del pilota a seguito della perdita di consapevolezza situazionale |
Luogo | Aeroporto di Rostov sul Don, Rostov sul Don |
Stato | ![]() |
Coordinate | 47°15′54.7″N 39°49′43.8″E |
Numero di volo | FZ981 e FDB981 |
Tipo di aeromobile | Boeing 737-8KN |
Operatore | Flydubai |
Numero di registrazione | A6-FDN |
Partenza | Aeroporto Internazionale di Dubai, Dubai, Emirati Arabi Uniti |
Destinazione | Aeroporto di Rostov sul Don, Rostov sul Don, Russia |
Occupanti | 62 |
Passeggeri | 55 |
Equipaggio | 7 |
Vittime | 62 |
Feriti | 0 |
Sopravvissuti | 0 |
Mappa di localizzazione | |
Dati estratti da Aviation Safety Network[1] | |
voci di incidenti aerei presenti su Wikipedia |
All'aeroporto di Rostov le pessime condizioni meteo hanno costretto i piloti ad interrompere un primo tentativo di atterraggio e ad entrare in un circuito di attesa per quasi due ore prima di effettuare un secondo tentativo, ma dopo aver interrotto anche questo, l'aereo è salito a 1.200 m di quota per poi scendere rapidamente schiantandosi nei pressi della pista 22.[2][3]
Il velivolo coinvolto nell'incidente era un Boeing 737-800 costruito nel 2010 e consegnato a Flydubai il 24 gennaio 2011, il suo codice di registrazione era A6-FDN, il numero di serie 40241, era spinto da due motori turboventola CFM56;[4] ed era stato sottoposto il 21 gennaio 2016 ad un controllo di manutenzione di tipo C.[5] Prima del decollo da Dubai i piloti avevano fatto rifornimento di carburante per 8,5 ore di volo; al momento dello schianto ne avevano ancora a disposizione per ulteriori 2,5 ore.[6]
Flydubai è una compagnia aerea low-cost di proprietà statale con base a Dubai; il suo presidente, lo sceicco Ahmed bin Saeed Al Maktoum, è anche il presidente di Emirates.[7] Flydubai ha iniziato l'attività nel 2009 ed è in rapida espansione, infatti già nel 2015 ha raggiunto le 95 destinazioni, di cui 11 in Russia; la sua flotta è composta interamente da Boeing 737-800.[8]
In precedenza la compagnia non aveva mai registrato incidenti mortali e poteva vantare un "eccellente record di sicurezza".[9] Nel 2015 Flydubai aveva superato le ispezioni effettuate della IATA e pochi giorni prima dell'incidente ne era diventato un membro ufficiale.[10]
Dopo l'incidente, alcuni piloti di Flydubai hanno sollevato preoccupazioni circa la fatica da loro accumulata a causa dei pesanti turni di lavoro a cui sono sottoposti[11] e uno di loro ha dichiarato alla BBC di non aver tempo sufficiente per riposare tra un turno e l'altro. Un dipendente della compagnia ha dichiarato che era convinzione diffusa che i 25 piloti che avevano rassegnato le dimissioni nel 2015 lo avevano fatto a causa "della fatica nei turni di lavoro e della scarsa qualità della vita" e che, a giudizio dei piloti, un incidente era inevitabile. In risposta alle accuse, Flydubai ha dichiarato alla BBC "non possiamo rivelare informazioni riservate relative ai nostri dipendenti."[12]
Il comandante del volo 981 era il trentottenne cipriota Aristos Sokratous; promosso al grado di capitano un anno e mezzo prima dell'incidente, aveva maturato 5.965 ore di volo[13] e a breve avrebbe lasciato Flydubai per lavorare con Ryanair in modo da poter essere più vicino alla famiglia, in quanto la moglie avrebbe dato alla luce il loro primogenito nel mese di aprile[13]. Secondo quanto dichiarato da alcuni suoi colleghi, Sokratous avrebbe deciso di lasciare la compagnia anche a causa dei turni di lavoro troppo faticosi.[12]
Il primo ufficiale, il trentasettenne Alejandro Cruz Álava, era spagnolo ed aveva alle spalle oltre 5700 ore di volo. Ha cominciato a volare con Flydubai nel 2014, dopo aver pilotato per Binter e Naysa, due compagnie aeree regionali delle Isole Canarie.[14] Entrambi i piloti erano esperti di atterraggi a Rostov.[15]
Il Boeing 737 decollò dall'Aeroporto Internazionale di Dubai alle 18:20 UTC del 18 marzo 2016, con 35 minuti di ritardo[16]. Poco prima delle 22:30 UTC due altri aerei di linea erano riusciti ad atterrare a Rostov sul Don senza problemi.[6] Alle 22:39 UTC l'equipaggio iniziò l'avvicinamento alla pista 22 ma a 6,7 km di distanza dovette interrompere la manovra a causa dell'attivazione dell'allarme di presenza di wind shear. Dopo il tentativo fallito il Boeing iniziò a circuitare per due ore a nord dell'aeroporto in attesa di condizioni meteo migliori.[6] Alle 00:28 i piloti cominciarono il secondo avvicinamento. Alle 00:36, a 19 km dalla pista, il Boeing intercettò il localizzatore, ma quattro minuti più tardi, a 5 km dalla pista, l'equipaggio comunicò alla torre di controllo la volontà di interrompere nuovamente l'atterraggio[16]. Il velivolo iniziò quindi a risalire raggiungendo i 1 200 piedi di altitudine prima di iniziare a perdere rapidamente quota[17]. Pochi secondi dopo il Boeing impattò la pista 22 dell'Aeroporto di Rostov sul Don con un angolo di discesa di 60° alla velocità di 600 km/h.[1] Alle ore 03:42 la torre di controllo avvisò i servizi di emergenza locali che un aereo aveva avuto un incidente.[18]
Nel rapporto preliminare dell'Interstate Aviation Committee si legge che al momento dell'incidente le condizioni meteorologiche all'aeroporto di Rostov sul Don erano "avverse"[19] a causa di foschia, piovaschi e base delle nubi posta a 630 metri di altitudine; la velocità del vento era di 13 m/s con raffiche fino a 18 m/s provenienti da 230 gradi e wind shear nei pressi della testata della pista.[19]
Per accertare le cause dell'incidente l'Interstate Aviation Committee (IAC) ha costituito una commissione d'inchiesta di cui fanno parte investigatori russi esperti in incidenti aerei, rappresentanti dell'autorità per l'aviazione civile degli Emirati Arabi Uniti, esperti statunitensi (tra i quali investigatori dell'NTSB, tecnici della Boeing e rappresentanti della FAA) ed ingegneri della CFM International, l'azienda costruttrice dei motori del velivolo.[19]
Tra il 20 ed il 21 marzo sono stati recuperati sia il Cockpit Voice Recorder che il Flight Data Recorder, i quali sono stati inviati per essere analizzati alla sede dell'IAC a Mosca.[19]
Il 21 marzo tutti i resti dell'aereo sono stati recuperati e trasferiti in un hangar dove si sarebbe tentata la ricostruzione della fusoliera.[19]
Il 23 marzo una squadra di investigatori ha cominciato ad analizzare le apparecchiature radio dell'aeroporto di Rostov e le registrazioni delle comunicazioni tra la torre di controllo e gli altri aerei per valutare il lavoro dei controllori di volo e del servizio meteo; un'altra squadra invece, utilizzando i dati recuperati dai registratori di volo e le informazioni ottenute dal registro di manutenzione dell'aereo, ha cominciato a verificare il funzionamento di tutti i sistemi di controllo bordo del volo 981 (barra di comando, ipersostentatori e motori) e le azioni compiute dai piloti durante il volo.[19]
Il 29 marzo un portavoce dell'IAC ha dichiarato che l'analisi preliminare delle informazioni provenienti dai registratori di volo non aveva evidenziato avarie a bordo, e che i registri di manutenzione dell'aereo dimostravano che tutti gli interventi di controllo obbligatori erano stati regolarmente effettuati.[19]
Il 20 aprile IAC ha pubblicato un rapporto preliminare nel quale si attesta che:[20]
Il 26 novembre 2019, l'Interstate Aviation Committee ha pubblicato il final report.[21]
Nella sezione "3. Conclusioni" viene riportato:
«L'incidente del Boeing 737-8KN A6-FDN si è verificato durante il secondo tentativo di riattaccata, a causa della configurazione errata dell'aeromobile, del pilotaggio da parte dell'equipaggio e dalla conseguente perdita di consapevolezza situazionale del pilota in comando (PIC) durante l'avvicinamento strumentale avvenuto nella notte. Ciò ha comportato una perdita di controllo dell'aeromobile e il suo impatto con il suolo. L'incidente è classificato come perdita di controllo durante il volo (LOC-I).» |
L'incidente del volo Flydubai 981 è stato analizzato nell'episodio Senza scampo della ventiduesima stagione del documentario Indagini ad alta quota trasmesso da National Geographic Channel.
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