Il Leopoldoff L.3 Colibri, è un aereo da addestramento e turismo, biplano sviluppato dall'azienda aeronautica francese Société des Avions Leopoldoff nei prima metà degli anni trenta del XX secolo e prodotto in serie. Dopo la fine della seconda guerra mondiale la produzione fu ripresa con il nome di L.7 Colibri, dotata di diversi propulsori.
Leopoldoff L-3 | |
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Descrizione | |
Tipo | aereo da turismo |
Equipaggio | 2 |
Progettista | Lev Leopoldoff |
Costruttore | ![]() |
Data primo volo | 27 settembre 1933 |
Esemplari | 31 |
Dimensioni e pesi | |
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Lunghezza | 5,96 m |
Apertura alare | 8,71 m |
Altezza | 2,38 m |
Superficie alare | 16,90 m² |
Peso a vuoto | 245 kg |
Peso max al decollo | 470 kg |
Propulsione | |
Motore | un Salmson 9Adb |
Potenza | 45 CV (33 kW) |
Prestazioni | |
Velocità max | 135 km/h (73 kn) |
Autonomia | 375 km (202 nmi) |
Tangenza | 3 500 m (11 483 ft) |
dati tratti da Aviafrance[1] | |
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All'inizio degli anni trenta del XX secolo, il signor Lev Leopoldoff,[N 1] proprietario della Société des Avions Leopoldoff avviò la realizzazione di un velivolo da addestramento al volo, o da turismo, biposto, di produzione economica,[2] destinato a soddisfare le esigenze della nascente Aviation Populaire. I primi disegni del nuovo aereo furono concepiti nel 1932,[2] ed il prototipo del nuovo velivolo, designato L.3 Colibri, alimentato da un motore Anzani da 35 CV (26 kW), andò in volò per la prima volta all'aeroporto di Toussus-le-Noble il 25 settembre 1933.[1][3] La produzione in serie dello L.3 Colibri, equipaggiato con il motore Salmson 9Adb, fu avviata nel 1937 dalla Aucouturier-Dugoua & Ciecome, seguita dalla Société des Avions Leopoldoff.[2] Prima dello scoppio della seconda guerra mondiale ne erano stati realizzati 33 esemplari,[4] di cui 24 dalla Société des Avions Leopoldoff.[5]
Lo L-3 Colibrì era un biplano, monomotore, di costruzione mista. L'aereo saliva a 1 000 m (3 281 ft) in 7 minuti e 20 secondi. La propulsione era affidata a un motore radiale Salmson 9Adb a 9 cilindri, raffreddati ad aria, erogante la potenza di 45 CV, ed azionante un'elica bipala.[2]
Prima dello scoppio della guerra, nel settembre 1939, molti degli esemplari costruiti prestavano servizio con diversi sopravvissuti al conflitto. La produzione di altri sei Colibri fu intrapresa nel dopoguerra dalla Société des Constructions Aéronautiques du Maroc in Marocco, ricevendo la loro designazione CAM-1.[4] La produzione del modello L.3 fu ripresa successivamente con la designazione di L.7, e l'adozione di propulsori di diverso tipo, dando vita ad nuovo tipo.[5] Ancora nel 2011 tre Colibrì volavano in Francia e altri due nel Regno Unito.
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