Il Nuvoli N.5, costruito nel febbraio del 1933, è stato un monoplano monoposto da turismo veloce ad ala bassa realizzato dall'azienda Laboratorio Artigianale Aeronautico fondata nel 1932 a Borgo San Paolo a Torino dal capitano ingegnere Prospero Nuvoli. Dal velivolo, che fu capostipite di una fortunata serie di aerei da turismo, derivarono modelli che ottennero all'epoca riconoscimenti internazionali in prove di velocità.
Nuvoli N.5 | |
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Vista di profilo e posteriore del Nuvoli N.5 | |
Descrizione | |
Tipo | aereo da turismo |
Equipaggio | 1 (pilota e passeggero) |
Progettista | Prospero Nuvoli |
Costruttore | Laboratorio Artigianale Aeronautico |
Data primo volo | 18 febbraio 1933 |
Dimensioni e pesi | |
Lunghezza | 5,73 m |
Apertura alare | 8,76 m |
Superficie alare | 12,5 m² |
Peso a vuoto | 260 kg |
Peso carico | 520 kg |
Peso max al decollo | kg |
Propulsione | |
Motore | Pobjoy R |
Potenza | 75 CV |
Prestazioni | |
Velocità max | 204 km/h |
Velocità di crociera | 185 km/h |
Autonomia | 1250 km |
Tangenza | 7000 m |
Note | i dati tra parentesi si riferiscono alla versione N.3/S |
i dati sono estratti da: I Nuvoli: una famiglia di aerei leggeri con qualche primato, Gorena, Luigi [1] | |
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I modelli derivati furono:
Nel 1938 Prospero Nuvoli cedette la propria azienda alla Società Nazionale Officine di Savigliano, per poter continuare il proprio impegno di militare, ponendo così fine ad un'avventura artigianale dai notevoli risultati aeronautici.[1]
In conseguenza di una scommessa fatta, e vinta, con il senatore Giovanni Agnelli, e per la delusione della successiva mancata costruzione in serie del Fiat N.3, il brillante ingegner Nuvoli decise di iniziare in proprio la costruzione di velivoli derivati dal N.3. Riprendendone la formula costruttiva diede vita a varie versioni di velivoli che ebbero modo di primeggiare in competizioni internazionali di velocità nella categoria di appartenenza.
Il Nuvoli N.5 conquistò, nella categoria velivoli biposto fino a 280 kg, cinque record mondiali:[1][2]
Il Nuvoli N.5 era un monoplano monoposto da turismo veloce ad ala bassa, a struttura mista in legno e duralluminio, costruito nel 1933 in un unico esemplare presso il Laboratorio Artigianale Aeronautico di Borgo San Paolo a Torino. A differenza del predecessore Fiat N.3 la struttura della fusoliera del Nuvoli N.5 era in tubi di acciaio saldati, con rivestimento in compensato. Le ali erano costruite in un solo pezzo con struttura lignea come il Fiat N.3 seppure più corte.[1]
La fusoliera, più corta rispetto al Nuvoli N.3, aveva una sezione ovale.
Le ali, non molto allungate a tutto sbalzo, con due longheroni longitudinali erano fissate su un pianetto della cellula della fusoliera con bulloni e piastre di fissaggio. I longheroni erano del tipo a scatola a larghezza costante e altezza variabile. Le centine erano in legno di pioppo e tutta l'ala era rivestita in compensato incollato e inchiodato.
Gli impennaggi erano in legno a profilo spesso, senza tiranti. Il timone di coda era in due pezzi fissati in blocco con la fusoliera, mentre la deriva era solidamente fissata alla fusoliera.
Il carrello d'atterraggio in duralluminio era fisso, a carreggiata larga e ammortizzato; le ruote non avevano parafanghi e non erano frenate per la bassa velocità di atterraggio prevista; il pattino posteriore era in acciaio, ammortizzato e smontabile facilmente.
Il motore era collegato alla fusoliera grazie ad un tronco di cono portante in alluminio sagomato con opportune nervature di rinforzo, il tronco di cono era poi inchiodato alla stessa fusoliera. Inoltre, una camera stagna separava la sezione motore dalla sezione del pilota nella fusoliera.
Il serbatoio del carburante era disposto anteriormente alla cabina di pilotaggio ed era unico, mentre il radiatore dell'olio era parzialmente fuori sagoma nella fusoliera per un migliore raffreddamento. Il sistema dei tiranti di comando era molto diretto senza complessi leveraggi, cosa che conferiva ampia sensibilità al pilota. La strumentazione di bordo era molto essenziale. Il posto del pilota era anteriore e godeva di una eccezionale visibilità; il passeggero era posto in tandem posteriormente al pilota.
Il motore utilizzato era un Pobjoy R da 75 hp, comprato usato. Questo era un motore aeronautico radiale 7 cilindri a singola stella raffreddato ad aria, costruito dall'azienda britannica Pobjoy Airmotors & Aircraft, Ltd. nel 1926.[3]
Le sue dimensioni, compatte per un motore radiale, ed il suo elevato numero di giri al minuto lo rendevano particolarmente adatto per l'utilizzo nei velivoli leggeri e sperimentali come il Nuvoli N.5.
Il Nuvoli 5.N prodotto in un solo esemplare diede origine ad una serie di velivoli derivati, prodotti in piccolissima serie, dalle qualità indubbie.[1]
I record ottenuti dal Nuvoli N.5 sono stati:[1]
I record ottenuti dal Nuvoli N.5-RR sono stati:[1]
In occasione del secondo record di distanza sui 500 km il pilota Bedendo e Nuvoli, partiti da Cinisello Balsamo, non trovarono la commissione del R.A.C. ad attenderli perché questi, per le proibitive condizioni meteorologiche, ritennero che i due aviatori avessero rinunziato alla prova. Se non si fosse trovato a Brindisi, luogo di arrivo della prova, il comandante dell'aeroporto di San Vito dei Normanni, che poté compilare e vidimare il foglio di volo, il record non sarebbe stato omologato.[1]
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