Il Tupolev ANT-21 (in cirillico Туполев АНТ-21) era un aereo da caccia monoplano, bimotore, progettato in Unione Sovietica dallo TsAGI all'inizio degli anni trenta.
Tupolev ANT-21 | |
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Descrizione | |
Tipo | caccia |
Equipaggio | 4 |
Progettista | ![]() |
Costruttore | ![]() |
Data primo volo | 23 maggio 1933 |
Esemplari | 2 |
Dimensioni e pesi | |
Lunghezza | 11,57 m |
Apertura alare | 20,76 m |
Altezza | 5,97 m |
Superficie alare | 59,18 m² |
Peso a vuoto | 4 058 kg |
Peso carico | 5 463 kg |
Peso max al decollo | 5 600 kg |
Capacità combustibile | 715 kg |
Propulsione | |
Motore | due Mikulin AM-34N, 12 cilindri a V raffreddati a liquido |
Potenza | 830 CV ciascuno |
Prestazioni | |
Velocità max | 347 km/h |
Velocità di salita | 7,0 m/s |
Autonomia | 1 120 km |
Tangenza | 9 000 m |
Armamento | |
Mitragliatrici | 6 di cui: 2 PV-1 fisse nel muso, 1 PV-1 all'interno di ogni semiala, 2 DA brandeggiabili in postazione dorsale |
Note | Dati riferiti alla versione ANT-21bis |
Dati tratti da "Туполев Ми-3" in www.airwar.ru[1]. | |
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All'interno della struttura, all'epoca guidata da Andrej Nikolaevič Tupolev, il progetto venne assegnato ad Aleksandr Aleksandrovič Archangel'skij, al suo primo incarico come capo progettista[2].
Il Tupolev ANT-21 viene indicato anche con la sigla MI-3 in base alla tipologia di impiego prevista (dal cirillico Ми-3: Многоместный Истребитель, Mnogomestnyj Istrebitel', letteralmente caccia multi-posto).[3]
Il progetto del Tupolev ANT-21 faceva parte di un più ampio programma volto ad innalzare considerevolmente la velocità degli aerei da combattimento[3] sviluppando, per lo specifico ruolo, le esperienze maturate con il Tupolev R-6 che trovò impiego anche come caccia di scorta[1].
Nel disegnare il nuovo velivolo Arhangel'skij si distaccò dalle linee spigolose fino ad allora associate alle realizzazioni di Tupolev e del suo staff, dando vita ad un monoplano dalla fusoliera di sezione circolare caratterizzato, per la prima volta in un aereo sovietico[1][3], dal carrello d'atterraggio retrattile. Anche la tecnica costruttiva differiva considerevolmente dai precedenti progetti di Tupolev, per il ricorso alla cellula semi-monoscocca con il rivestimento in lamiera liscia anziché corrugata[1].
La fase progettuale durò all'incirca un anno ed il 23 maggio del 1933[3] l'ANT-21 venne portato in volo da Ivan Kozlov; nel corso dei collaudi vennero riscontrate vibrazioni, riconducibili a fenomeni aeroelatici come il buffeting[1][3]. Mentre erano ancora in corso studi e prove per risolvere i problemi emersi, nel successivo mese di settembre il velivolo ebbe un cedimento strutturale e si schiantò al suolo[1].
Il progetto venne quindi modificato, in particolare mediante la realizzazione di differenti impennaggi e con l'installazione di una diversa coppia di motori. Con questa nuova configurazione il velivolo ricevette la designazione di MI-3bis (in cirillico Ми-3Д) e mise in luce caratteristiche di volo ritenute soddisfacenti[3]. Malgrado ciò, avendo nel frattempo modificato le proprie richieste, le autorità militari non mostrarono più interesse al velivolo il cui progetto venne quindi abbandonato[3].
Le esperienze maturate con il progetto dell'ANT-21 vennero successivamente utilizzate con la realizzazione dei progetti relativi al Tupolev ANT-29 ed al Tupolev ANT-40[1].
Il Tupolev ANT-21 era un monoplano, bimotore, ad ala bassa; la fusoliera presentava ampia vetratura frontale e distinti alloggiamenti per i tre[3][4] o quattro[1] membri dell'equipaggio (un pilota e due/tre mitraglieri) completamente privi di cappottatura.
La struttura era interamente metallica; la fusoliera era, come detto, del tipo a semi-monoscocca mentre le ali, a sbalzo, in lamiera corrugata erano rivestite in tela (particolare, anche in questo caso, inusuale per le realizzazioni di Tupolev ma volto a ridurre la resistenza e migliorare la portanza)[3]. I piani di coda utilizzavano una soluzione con doppia deriva.
Il secondo esemplare (MI-3bis) era caratterizzato da piani di coda di tipo tradizionale (con l'equilibratore sistemato alla base della singola deriva centrale di dimensioni generose) e dalla cabina di pilotaggio completamente chiusa; in questo esemplare il mitragliere anteriore rimaneva alloggiato all'interno della fusoliera mentre quello posteriore godeva di una cappottatura vetrata aperta nella zona posteriore, al fine di agevolare l'utilizzo dell'armamento[5].
Nella sua prima versione l'ANT-21 impiegava una coppia di motori a V Mikulin M-17 (si trattava di un dodici cilindri raffreddato a liquido) che nella seconda versione vennero sostituiti da due più potenti Mikulin AM-34 dotati di compressore centrifugo[3].
Nella descrizione dell'armamento destinato ad equipaggiare l'ANT-21, le diverse fonti reperite risultano estremamente discordanti fra loro. La postazione anteriore risulta, a seconda dei casi, alloggiare un cannone calibro 20 mm[6][7], oppure due mitragliatrici PV-1 calibro 7,62 mm[1][3]. Due mitragliatrici di questo tipo risulterebbero alloggiate nella radice alare[1][6] mentre una sarebbe stata disposta in posizione ventrale, accessibile mediante un tunnel[7]. Le fonti sono invece concordi nell'indicare la presenza nella postazione dorsale (disposta nella sezione posteriore della fusoliera) di due mitragliatrici Degtjarëv DA brandeggiabili[1][3][6][7].
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