Il volo British Airways 38 era un volo passeggeri di linea internazionale da Pechino, Cina, a Londra, Regno Unito. Il 17 gennaio 2008, un Boeing 777 operante su tale tratta è precipitato a poca distanza dalla pista dell'aeroporto di destinazione, quello di Heathrow. Non ci sono state vittime tra le persone a bordo dei 152 occupanti ne sono rimasti feriti 47, di cui uno in modo grave.[1]
Volo British Airways 38 | |
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Tipo di evento | Incidente |
Data | 17 gennaio 2008 |
Tipo | Blocco del flusso di carburante verso i motori causato da formazione di ghiaccio |
Luogo | Aeroporto di Londra-Heathrow |
Stato | ![]() |
Coordinate | 51°27′54″N 0°25′54″E |
Tipo di aeromobile | Boeing 777-236ER |
Operatore | British Airways |
Numero di registrazione | G-YMMM |
Partenza | Aeroporto di Pechino-Capitale, Pechino, Cina |
Destinazione | Aeroporto di Londra-Heathrow, Londra, Regno Unito |
Occupanti | 152 |
Passeggeri | 136 |
Equipaggio | 16 |
Vittime | 0 |
Feriti | 47 |
Sopravvissuti | 152 |
Mappa di localizzazione | |
Dati estratti da Aviation Safety Network[1] | |
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L'aereo era un Boeing 777-236ER[2], immatricolato nel Regno Unito G-YMMM[3] e alimentato da 2 motori Rolls-Royce Trent 895-17. Era stato consegnato a British Airways da Boeing il 31 maggio 2001; al momento dell'incidente aveva volato per soli 6 anni, pochi considerando che solitamente un 777 ne dura più del triplo[4].
L'equipaggio era composto dal Comandante Peter Burkill, 43 anni, dal Primo Ufficiale Senior John Coward, 41, dal Primo Ufficiale Conor Magenis, 35, e da 13 assistenti di cabina. Il Comandante aveva 12700 ore di volo, delle quali 8450 su Boeing 777. Il primo ufficiale senior aveva volato per 9000 ore, di cui 7000 su Boeing 777. Il primo ufficiale aveva 5000 ore di volo, con 1120 su Boeing 777.
Il volo 38 partì da Pechino alle 02:09 GMT. Sorvolò Mongolia, Siberia e Scandinavia ad un'altitudine che variava tra 34 800 piedi (10 600 m) e 40 000 piedi (12 000 m) e con temperature comprese tra -65 °C e -74 °C.[5][6] Consapevole delle fredde condizioni esterne, l'equipaggio monitorò la temperatura del carburante, con l'intenzione di scendere a un livello più basso e più caldo in caso di pericolo di congelamento.[6][7] Ciò non si rivelò necessario, poiché la temperatura del carburante, di tipo JET A-1[8], non scese mai al di sotto di -34 °C, ben al di sopra del suo punto di congelamento, -47 °C.[6][9][10]
Sebbene il carburante stesso non si fosse congelato, lo fecero piccole quantità di acqua[11][12]. Il ghiaccio aderì all'interno delle linee del carburante, probabilmente dove correvano attraverso i montanti che fissano i motori alle ali[13]. Questo accumulo non ebbe alcun effetto sul volo fino alle fasi finali dell'avvicinamento a Heathrow, quando un aumento del flusso di carburante e temperature più elevate ne causarono il rilascio[6][14]. Questo causò la formazione di una poltiglia morbida di ghiaccio che fluì in avanti fino a raggiungere gli scambiatori di calore olio-combustibile (FOHE)[15] dove si bloccò di nuovo, causando una restrizione nel flusso di carburante ai motori[16][17].
I primi sintomi di questa limitazione furono rilevati dall'equipaggio alla quota di 720 piedi (220 m) e alla distanza di 3,2 km dal touchdown, quando i motori non furono in grado di rispondere ripetutamente a una richiesta dell'automanetta di maggiore spinta. Nel tentativo di mantenere la pendenza di planata del sistema di atterraggio strumentale (ILS), l'autopilota sacrificò la velocità, ridotta a 108 nodi (200 km/h) a 200 piedi (61 m).[18] L'autopilota si disattivò a 150 piedi (46 m), poiché il copilota ne prese il controllo manuale[19]. Nel frattempo, il capitano ridusse l'impostazione dei flap da 30 a 25 gradi per diminuire la resistenza dell'aereo e allungare la planata.[20]
Alle 12:42, il 777 passò appena sopra il traffico della A30 e sopra la strada perimetrale meridionale dell'aeroporto, atterrando sull'erba a circa 270 metri di distanza dalla pista 27L. Il Comandante dichiarò un'emergenza al controllo del traffico aereo pochi secondi prima dell'impatto. La decisione di retrarre i flap ebbe una conseguenza diretta nel consentire all'aeromobile di sorvolare in sicurezza l'A30, evitando uno schianto nel traffico.
Durante l'impatto e il breve scivolamento, il carrello di atterraggio anteriore collassò, quello destro si separò dal velivolo penetrando nel serbatoio centrale del carburante e nella cabina, e quello sinistro fu spinto verso l'alto attraverso l'ala. L'aeromobile si fermò vicino alla soglia della pista. Una quantità significativa di carburante fuoriuscì, ma non vi fu nessun incendio. Quattro membri dell'equipaggio e otto passeggeri subirono lievi lesioni, un passeggero rimase ferito gravemente (commozione cerebrale e una gamba rotta).[21][22]
Il London Ambulance Service inviò tre auto a risposta rapida, nove ambulanze e diversi ufficiali per valutare la situazione. I feriti furono portati al vicino ospedale di Hillingdon.[23]
Willie Walsh, amministratore delegato di British Airways, rilasciò una dichiarazione elogiando le azioni "dell'equipaggio, che ha svolto un lavoro magnifico e ha evacuato in sicurezza tutti i 136 passeggeri ... Il Comandante dell'aereo è uno dei nostri con più esperienza e vola con noi da quasi 20 anni. I nostri equipaggi sono addestrati per affrontare queste situazioni." Ha anche elogiato i servizi antincendio, sanitari e di polizia.
Tutti i voli in entrata e in uscita da Heathrow furono fermati dopo l'incidente. Quando le operazioni ripresero, i voli in uscita a lungo raggio furono ritardati o cancellati, tutti i voli a corto raggio furono cancellati per il resto della giornata. Alcuni voli in arrivo furono ritardati e 24 furono dirottati verso Gatwick, Luton e Stansted. Nel tentativo di minimizzare le interruzioni dei viaggi, l'aeroporto di Heathrow ricevette l'autorizzazione da parte del Dipartimento dei trasporti per operare alcuni voli notturni. Nonostante ciò, il giorno seguente (18 gennaio) un totale di 113 voli a corto raggio furono cancellati a causa degli equipaggi e degli aeromobili lontani dalla posizione che avrebbero avuto senza le cancellazioni[24].
Nel pomeriggio del 20 gennaio, due gru sollevarono i resti del velivolo su alcune piattaforme a ruote e lo rimossero dalla fine della pista.[25] Vennero portati verso gli hangar di manutenzione di British Airways di Heathrow per lo stoccaggio e ulteriori ispezioni da parte dell'Air Accidents Investigation Branch (AAIB). Dopo aver valutato i danni e i costi per un'eventuale riparazione, la compagnia scelse di far demolire l'aeromobile; ciò la fece diventare la prima perdita di un Boeing 777 nella storia.[26] Venne demolito nella primavera del 2009. Lo smantellamento e lo smaltimento furono gestiti da Air Salvage International.[27]
Durante una conferenza stampa il giorno dopo l'incidente, il Comandante Peter Burkill dichiarò che non avrebbe commentato pubblicamente la causa dell'incidente mentre erano in corso le indagini dell'AAIB. Rivelò che il Primo Ufficiale Senior John Coward stava pilotando l'aereo e che anche il Primo Ufficiale Conor Magenis era presente nel cockpit al momento dell'incidente.[28] Coward diede più informazioni in un'intervista successiva, affermando: "All'avvicinarsi dell'atterraggio, mi resi conto che non c'era potenza...improvvisamente non c'era nulla da nessuno dei motori e l'aereo iniziò a planare".[29]
Burkill e Coward furono tenuti a terra per un mese dopo l'incidente, venendo valutati per il disturbo da stress post-traumatico. Cinque mesi dopo, Burkill riprese a volare ma rimase "ossessionato" dall'accaduto tanto che, con la compagnia aerea, si accordò per un licenziamento volontario nell'agosto 2009.[30] Successivamente creò un blog e scrisse un libro, "Thirty Seconds to Impact", che denunciava il trattamento riservato dalla British Airways nella situazione in seguito allo schianto.[31] Nel novembre 2010 Burkill si riunì a British Airways, dichiarando "Sono lieto che le discussioni con British Airways siano giunte a una conclusione reciprocamente felice. A mio avviso, British Airways è l'apice della carriera di qualsiasi pilota ed è mio onore e privilegio essere tornato alla compagnia aerea alla quale mi sono unito da giovane."[32]
Tutti i sedici membri dell'equipaggio hanno ricevuto la BA Safety Medal per le loro azioni durante l'incidente. La medaglia è il più alto onore di British Airways.[33] L'11 dicembre 2008 l'equipaggio ha ricevuto il President's Award dalla Royal Aeronautical Society.
British Airways continua a utilizzare il numero di volo 38 sulla sua rotta da Pechino a Heathrow[34], solitamente con un Boeing 787 Dreamliner[35].
Un problema meccanico al motore non è stato considerato come causa probabile, data la bassissima probabilità di un guasto simultaneo a entrambi i propulsori. Era stato suggerito un difetto elettronico o software nei sistemi computerizzati di controllo, ma tali sono stati esclusi dai risultati del Bollettino speciale di febbraio.[18]
Anche la speculazione secondo cui un'interferenza radio proveniente dal corteo del Primo Ministro era responsabile dell'incidente è stata eliminata come causa.[36]
L'analisi iniziale di David Learmount, un editore di Flight International, era che "Il velivolo aveva una perdita di potenza totale o grave e ciò si è verificato molto tardi durante la fase finale di avvicinamento, questo si deduce dal fatto che il pilota non ha avuto il tempo di comunicare con il controllo del traffico aereo o con i passeggeri". Learmount ha continuato dicendo che per atterrare in soli 350-400 metri, l'aereo doveva essere molto vicino allo stallo.[37][38] Infatti, il Comandante riferì che aveva suonato il sistema di allarme di stallo dell'aereo.[39]
Il METAR in vigore al momento dell'incidente[40][41] non segnalava raffiche di vento o fenomeni di wind shear. Venne ipotizzato un bird strike, ma non vi furono avvistamenti o segnalazioni radar di volatili. Le speculazioni si concentrarono su elettronica e problemi di flusso di carburante[42]. Poche settimane dopo l'incidente, quando i sospetti iniziarono a cadere sulla possibilità di ghiaccio nel combustibile, United Airlines intraprese una revisione delle procedure testando e svuotando il carburante dei suoi aerei, mentre American Airlines considerò la possibilità di passare a un altro tipo di carburante per voli polari.[43]
Il Air Accidents Investigation Branch (AAIB) ha indagato sull'incidente, con la partecipazione del National Transportation Safety Board (NTSB) degli Stati Uniti, di Boeing e di Rolls-Royce.[19] L'indagine ha richiesto due anni per essere completata e l'AAIB ha pubblicato la relazione finale il 9 febbraio 2010. Nel corso dell'inchiesta sono state emesse tre relazioni preliminari e diciotto raccomandazioni di sicurezza.
Le "scatole nere", il registratore dei dati di volo (FDR) e il registratore vocale di cabina di pilotaggio (CVR), insieme al registratore ad accesso rapido (QAR), sono stati recuperati dall'aereo entro poche ore dall'incidente e sono stati trasportati nel quartier generale dell'AAIB di Farnborough, a circa 50 chilometri da Heathrow.[44] Le informazioni scaricate da questi dispositivi confermarono ciò che l'equipaggio aveva già detto agli investigatori, cioè che i motori non avevano risposto all'avanzamento delle manette durante la fase finale di avvicinamento.[44]
Nel suo Bollettino speciale del 18 febbraio 2008, l'AAIB ha rilevato prove che la cavitazione era avvenuta in entrambe le pompe ad alta pressione del combustibile, il che potrebbe essere indicativo di una limitazione del flusso di carburante o di una sua eccessiva aerazione, sebbene il produttore abbia valutato entrambe le pompe come essere ancora in grado di funzionare a pieno flusso. Il rapporto indicava che l'aereo aveva volato attraverso aria insolitamente fredda (ma non eccezionalmente) e concludeva che la temperatura non era stata abbastanza bassa da congelare il carburante. I test stavano continuando nel tentativo di replicare il danno visto nelle pompe e di far corrispondere questo ai dati registrati sul volo. Un esame e un'analisi completi dovevano essere condotti sull'intero sistema di carburante dell'aereo, compresa la modellizzazione dei flussi di combustibile, tenendo conto degli effetti ambientali e aerodinamici.
L'AAIB ha pubblicato un ulteriore bollettino il 12 maggio 2008, che ha confermato che l'inchiesta stava continuando a concentrarsi sul flusso di carburante. Ha affermato che "La riduzione della spinta a entrambi i motori è stata il risultato di una riduzione del flusso di combustibile, e tutti i parametri del motore dopo la riduzione della spinta sono stati coerenti con questo". Il rapporto ha confermato che il carburante era di buona qualità e aveva un punto di congelamento inferiore alle temperature più fredde riscontrate, che sembra escludere il suo congelamento come causa. Come nel bollettino di febbraio, il rapporto indicava danni da cavitazione alle pompe del carburante ad alta pressione di entrambi i motori, indicando una pressione anormalmente bassa ai loro ingressi. Dopo aver escluso il congelamento o la contaminazione del carburante, l'inchiesta si è quindi concentrata su ciò che ha causato la bassa pressione agli ingressi della pompa. "Si sospettano restrizioni nel sistema di alimentazione tra i serbatoi di carburante degli aeromobili e ciascuna delle pompe HP (high pressure - ad alta pressione) del motore, con conseguente riduzione dei flussi di carburante." Il sistema di erogazione del carburante era in fase di studio presso la Boeing e i motori presso il produttore Rolls Royce a Derby.
L'AAIB ha pubblicato una relazione provvisoria il 4 settembre, nella quale ha affermato:
«Le indagini hanno dimostrato che il flusso di carburante ad entrambi i motori era limitato; molto probabilmente a causa del ghiaccio all'interno del sistema di alimentazione. È probabile che si sia formato dall'acqua che si trova naturalmente nel combustibile mentre l'aereo ha volato per un lungo periodo, con bassi flussi di carburante, in un ambiente insolitamente freddo; sebbene il Boeing 777 abbia sempre operato all'interno dei limiti operativi certificati.» |
(AAIB, Interim Report - Boeing 777-236ER, G-YMM) |
Il rapporto sintetizzava i numerosi test effettuati nel tentativo di replicare il problema subito dal 777 di British Airways. Ciò ha incluso la creazione di un modello del sistema di erogazione del carburante di G-YMMM, al quale è stata aggiunta acqua per studiare le sue proprietà di congelamento. Dopo una serie di test, l'AAIB non era ancora riuscito a riprodurre il sospetto comportamento di formazione di ghiaccio e stava intraprendendo ulteriori indagini. Tuttavia, riteneva che i suoi test dimostrassero che il flusso di carburante era limitato e che l'acqua congelata nel carburante avrebbe potuto causare la restrizione, escludendo ipotesi alternative, come quella di un guasto del FADEC (sistema computerizzato di controllo del motore) dell'aeromobile. L'ipotesi più probabile nel rapporto era che il ghiaccio si era accumulato da qualche parte a valle, nelle pompe dei serbatoi di carburante sulle ali, e a monte, nelle pompe montate nei motori. O abbastanza ghiaccio si era accumulato per causare un blocco in un singolo punto, oppure il ghiaccio si era spostato attraverso le linee del carburante all'aumentare del flusso durante l'avvicinamento, e il ghiaccio dislocato aveva quindi formato un blocco da qualche parte a valle.
Poiché le temperature in volo non erano scese al di sotto dei parametri operativi previsti dal 777, l'Air Accidents Investigations Branch (AAIB) ha raccomandato a Boeing e Rolls-Royce di adottare misure provvisorie sugli aeromobili alimentati da motori Trent 800 per ridurre il rischio che il ghiaccio limitasse l'erogazione di carburante. Boeing lo ha fatto rivedendo le procedure operative dei 777 in modo da ridurre le possibilità del verificarsi di tali blocchi e modificando la procedura da seguire in caso di perdita di potenza per tenere conto della possibilità che l'accumulo di ghiaccio fosse la causa.[45]
Il rapporto ha continuato raccomandando che i regolatori del trasporto aereo (FAA e EASA) avrebbero dovuto valutare se altri tipi di aeromobili e altri motori avrebbero potuto essere interessati dallo stesso problema e considerare la possibilità di modificare il processo di certificazione, allo scopo di garantire che i futuri progetti di aeromobili non siano sensibili al pericolo di formazione di ghiaccio nel carburante.
Il rapporto ha riconosciuto che una riprogettazione del sistema di alimentazione non sarebbe stata una pratica a breve termine, e ha suggerito due modi per ridurre il rischio. Uno era di usare un additivo per carburanti (FSII) che impedisce la formazione di ghiaccio fino a -40°C Le forze aeree occidentali hanno utilizzato FSII per decenni e, sebbene non sia ampiamente utilizzata nell'aviazione commerciale, è comunque una pratica approvata per i 777.[46][47]
Il Bollettino speciale del 18 febbraio affermava che "non c'erano prove di un difetto meccanico o ingestione di uccelli o ghiaccio", che "non c'erano prove di contaminazione del carburante o livelli insoliti di contenuto d'acqua" all'interno del combustibile e che i dati registrati indicavano che "non c'erano anomalie nei principali sistemi avionici". Alcuni piccoli corpi estranei, tuttavia, sono stati rilevati nei serbatoi di carburante, anche se in seguito si è concluso che questi non avevano attinenza con l'incidente.[48]
Il Bollettino speciale del 12 Maggio 2008 ha escluso specificamente alcune altre possibili cause, affermando: "Non vi è alcuna prova di un incontro con un vortice di scia, di un bird strike o di ghiaccio nei motori. Non vi sono prove di comportamenti anomali in alcuno dei sistemi dell'aeromobile che suggeriscono interferenze elettromagnetiche".[49]
L'AAIB ha pubblicato il rapporto finale il 9 febbraio 2010[6]. Ha concluso:
«L'indagine ha identificato che la riduzione della spinta era dovuta al flusso limitato di carburante verso entrambi i motori. L'indagine ha identificato i seguenti probabili fattori causali che hanno portato alla restrizione del flusso di carburante:
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(AAIB, Report on the accident to Boeing 777-236ER, G-YMMM, at London Heathrow Airport on 17 January 2008[6]) |
L'AAIB ha anche studiato la resistenza all'urto dell'aeromobile durante la sequenza dell'incidente. Ha osservato che il punto di attacco del carrello principale (MLG) era il longherone posteriore dell'ala dell'aeromobile; poiché questo formava anche la parete posteriore dei principali serbatoi di carburante, lo schianto causò la rottura di uno di essi. È stato raccomandato che Boeing ridisegnasse l'attacco del carrello di atterraggio per ridurre la probabilità di perdita di carburante in circostanze simili.
Il rapporto continua facendo notare che le maniglie degli estintori dei motori erano state azionate dall'equipaggio prima degli interruttori di blocco del flusso di carburante. Le prime hanno anche l'effetto di interrompere l'alimentazione elettrica agli interruttori del carburante, il che significa che il combustibile può continuare a fluire - una situazione potenzialmente pericolosa. Il rapporto ha ribadito un precedente Bollettino nel quale Boeing fornisce consigli procedurali sull'azionamento degli interruttori del carburante prima delle maniglie antincendio. Ha continuato: "Questo non è stato una causale dell'incidente, ma avrebbe potuto avere gravi conseguenze in caso di incendio durante l'evacuazione". Infatti, la necessità di pubblicare la raccomandazione di sicurezza 2008-2009, che riguarda tutti i 777 che non avevano ancora incorporato il Bollettino di servizio Boeing (SB 777-28-0025), come nel caso del G-YMMM, è stata indicata come la ragione principale nella pubblicazione del primo bollettino speciale, ben prima che fosse completata la stessa indagine sull'incidente.
Il 26 novembre 2008, il volo Delta Air Lines 18 da Shanghai ad Atlanta ha subito la perdita di potenza a un motore durante la fase di crociera a 39 000 piedi (12 000 m). L'equipaggio ha seguito le procedure di recupero manuale e il volo è proseguito senza incidenti. L'NTSB degli Stati Uniti ha assegnato a questo incidente uno degli investigatori che ha lavorato all'indagine del volo British Airways 38 e ha cercato in modo specifico qualsiasi somiglianza tra i due incidenti.[50] Il Safety Recommendation report dell'NTSB[51] ha concluso che un intasamento causato dalla formazione di ghiaccio era la causa più probabile. Le prove sono state più forti in questo caso, poiché i dati del registratore di volo hanno permesso agli investigatori di individuare dove era limitato il flusso di carburante.
All'inizio del 2009, Boeing ha inviato un aggiornamento alle compagnie aeree, collegando gli incidenti di "perdita di potenza" di British Airways e Delta Air Lines e identificando il problema come specifico degli scambiatori di calore olio-combustibile di Rolls-Royce[52]. Inizialmente, si pensava che altri tipi di aereo non fossero interessati dal problema. Tuttavia, nel maggio 2009, un altro incidente simile si è verificato in un Airbus A330 alimentato da motori Trent 700[53].
Le inchieste hanno portato Boeing a ridurre il tempo raccomandato di rimanenza a temperature sotto i -10 °C, ai 777 alimentati da motori Rolls-Royce Trent serie 800, da tre a due ore.
L'11 marzo 2009, il National Transportation Safety Board ha emesso una raccomandazione di sicurezza urgente, SB-09-11, chiedendo la riprogettazione degli scambiatori di calore olio-combustibile utilizzati nei motori Rolls-Royce Trent serie 800. Un accumulo di ghiaccio nell'acqua naturalmente presente nel carburante aveva causato una limitazione del flusso ai motori del volo British Airways 38. Rolls-Royce aveva già iniziato a ridisegnare il componente, che sarebbe stato pronto al più tardi a marzo 2010. Tutti i motori interessati dovevano essere dotati del componente riprogettato entro sei mesi dalla sua certificazione[54]. Nel maggio 2010, la direttiva di aeronavigabilità è stata estesa anche ai motori delle serie Trent 500 e 700[53].
Nel novembre 2009 è stato annunciato che 10 passeggeri avrebbero voluto citare in giudizio Boeing per l'incidente alla corte della Contea di Cook, nell'Illinois, negli Stati Uniti. È stato riferito che ciascuno dei dieci querelanti avrebbe dovuto ricevere un risarcimento fino a 1000000 dollari americani (circa 884000€). La causa sosteneva che il progetto del velivolo era "difettoso e irragionevolmente pericoloso", che Boeing "violava il suo dovere di diligenza" e violava anche le "garanzie di commerciabilità e idoneità".[55] Le questioni sono state risolte attraverso accordi in via extragiudiziale nel 2012.[56]
L'incidente del volo British Airways 38 è descritto nel secondo episodio della stagione 10 della serie televisiva Indagini ad alta quota. L'episodio si intitola "L'enigma di Heathrow".[57]
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