Il volo PenAir 3296 era un volo passeggeri di linea nazionale partito dall'aeroporto internazionale di Anchorage-Ted Stevens, Anchorage, e diretto all'aeroporto di Dutch Harbor, sull'isola di Amaknak, al largo delle coste dell'Alaska. Il 17 ottobre 2019, un Saab 2000 che stava percorrendo tale tratta, numero di registrazione N686PA[2][3], uscì di pista dopo la fase di atterraggio all'aeroporto di destinazione. Un passeggero riportò lesioni fatali a causa della penetrazione della pala dell'elica all'interno della fusoliera. Degli altri occupanti, due rimasero gravemente feriti e dieci riportarono lievi traumi. L'aeromobile, un Saab 2000 di 24 anni, rimase danneggiato in modo irreparabile.[1][4]
Volo PenAir 3296
Il Saab 2000 dopo l'incidente.
Tipo di evento
Incidente
Data
17 ottobre 2019
Tipo
Uscita di pista durante l'atterraggio; sotto investigazione
Il velivolo coinvolto nell'incidente era un Saab 2000 di marche N686PA, numero di serie 017. Volò per la prima volta nel 1995 e, prima di prestare servizio con PenAir, aveva operato per diversi operatori, tra i quali Air Vanuatu, Macair Airlines e Air Marshall Islands.[5]
L'incidente
Il giorno dell'incidente l'aereo partì da Anchorage alle 15:15 AST e sarebbe dovuto atterrare presso Unalaska 2 ore e 15 minuti dopo. Nella discesa verso l'aeroporto di Dutch Harbor, i piloti furono autorizzati ad effettuare un avvicinamento di tipo RNAV alla pista 13, lunga 1372 metri (4501ft). Durante quest'ultima fase di volo, il vento era passato da 210 gradi a 8 nodi a 180 gradi a 7 nodi. Tuttavia, i venti riportati erano a 270 gradi a 10 nodi. A causa della non stabilizzazione del velivolo, fu eseguita una riattaccata, che portò il volo ad effettuare un altro avvicinamento, questa volta di tipo visivo. Ma, durante questo tentativo, le condizioni meteorologiche peggiorarono e i controllori del traffico aereo segnalarono venti a 300 gradi a 24 nodi.
L'equipaggio decise di proseguire e atterrò alle 17:40. L'aereo toccò terra 305 metri (1001ft) oltre la testata della pista; gli inversori di spinta furono attivati e altre procedure per rallentare furono eseguite dal comandante. Quando l'aeromobile raggiunse gli 80 nodi, venne applicata la massima intensità di frenata ma, poiché l'uscita di pista era ormai imminente, i piloti decisero di deviare per evitare di finire in acqua. I tentativi di fermarsi sulla superficie della pista fallirono, il velivolo attraversò una sezione erbosa, sfondò la recinzione perimetrale dell'aeroporto, attraversò un fossato, colpì una grande roccia e attraversò una strada, finendo sulla riva di un torrente.[6] L'elica si frantumò e alcuni detriti finirono nella fusoliera: una delle pale fu ritrovata all'interno della cabina. Tre passeggeri rimasero gravemente feriti, uno di loro morì il giorno successivo.[7] Altri 10 occupanti ricevettero cure mediche.[8][9]
Le indagini
Il giorno dell'incidente, il National Transport Safety Board (NTSB) ha avviato un'indagine che risulta essere ancora in corso.[10]
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