Il FSAF SAMP/T (dal francese Famille de Sol-Air Futurs Sol-Air Moyenne-Portée / Terrestre[1] - Piattaforma di terra per un missile terra-aria) è un sistema missilistico terra-aria sviluppato dal consorzio europeo Eurosam formato da MBDA Italia, MBDA Francia e Thales. Fa uso del missile Aster 30, utilizzato anche in ambiente navale nel sistema PAAMS, e dotato di un raggio d'azione di 100 km per l'intercettazione di aerei e 25 km per quella dei missili. Le batterie sono costituite da lanciatori con un numero variabile di missili da 8 a 48.
FSAF SAMP/T | |
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Descrizione | |
Tipo | Superficie/aria corto e medio raggio |
Impiego | Antiaereo e antimissile |
Sistema di guida | Datalink, radar attivo |
Costruttore | Eurosam |
Impostazione | 1989 |
In servizio | 2010 |
Prestazioni | |
Vettori | VLS SYLVER |
Gittata | 80-100 km |
Tangenza | 25 km |
Velocità massima | Mach 4.5; 1,400 m/s |
Fattore di carico | 50 g |
Motore | Propellente solido |
Spoletta | Prossimità |
Esplosivo | Frammentazione |
fonte navy-matters.beedall.com | |
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Il progetto del FSAF SAMP/T nasce il 5 dicembre 1989 quando viene firmato l'accordo per l'avvio della "fase 1" che è terminata nel 2003 e che aveva lo scopo di soddisfare il requisito NATO "Ground-based area defence". "La "fase 2" è iniziata in quell'anno ed è terminata nel 2006. È in corso infine l'ultima fase che si è nel 2014. Il costo elevato non ha permesso un acquisto massiccio di batterie. I prezzi variano dai 775 milioni di euro per la prima fase ai 467 per la seconda fino al miliardo e novanta milioni di euro per l'ultima fase. Nel 2008 vi è stata la più alta spesa prevista dallo Stato maggiore dell'Esercito per il FSAF SAMP/T: 246,1 milioni di euro.
Nell'ambito dell'Incremento della Difesa aerea turca da parte della NATO (“Active Fence”) l'Italia dal 2016 rischiera in Turchia una batteria antimissile SAMP-T dell’E.I.[2], con un contingente di personale militare pari a 130 unità del 4º Reggimento Artiglieria Controaerei “Peschiera” e con elementi di staff del Comando artiglieria contraerei di Sabaudia. La batteria italiana SAMP/T, schierata nella città di Kahramanmaraş ed inserita nell’ambito del sistema di difesa aerea integrata della NATO, ha il compito di neutralizzare missili balistici provenienti dalla Siria al fine di proteggere il territorio e gli abitanti turchi dell’area di schieramento.
L'8 novembre 2017, è stata annunciata la firma a Bruxelles di una Lettera di intenti fra il Ministro della Difesa turco ed il consorzio EUROSAM per la definizione congiunta dei requisiti di un sistema missilistico basato sul SAMP/T, in vista di una cooperazione produttiva fra i tre Paesi relativamente a sistemi elettronici, SW, di simulazione, e difesa[3].
La decisione turca di intervenire in Kurdistan durante il conflitto siriano determinò l'arenarsi del progetto.[4]
A marzo 2019, la Turchia risultava essere in trattativa anche per l'acquisto di S-400 russi, non interoperabili coi sistemi forniti dai membri della NATO[5].
Il ministero della difesa francese inizialmente ordinò sei sistemi SAMP/T per l'Armée de terre e sei sistemi per l'Armée de l'air, ma nel 2012 l'ordine è stato ridotto a dieci sistemi denominati Mamba e che verranno impiegati dalla sola aeronautica militare francese. Verranno impiegati come sistema mobile per la difesa di luoghi di importanza strategica in patria e all'estero, tipicamente aeroporti militari. Il SAMP/T attualmente è in dotazione a 5 gruppi della difesa aerea (EDSA) dell'aeronautica militare francese ed è diventato operativo nel 2010. Il SAMP/T francese impiega sei lanciatori per sistema, e questa è la configurazione massima prevista, ed essi sono posti su veicoli Renault 8x4 Kerax, ognuno dei quali trasporta otto missili che possono essere lanciati in un'unica salva in dieci secondi.[6]
I tiri di prova effettuati nel sud-ovest della Francia e nel poligono di Quirra in Italia hanno dato dei buoni risultati e, visto ciò, l'Esercito Italiano ha acquistato 6 batterie lanciamissili, ciascuna delle quali - a differenza di quelle francesi - è dotata di 4 lanciatori detti MLT (Modulo di Lancio Terrestre), che sono installati su 4 camion Astra 8x8, ognuno in grado di trasportare e lanciare otto missili ASTER30 e che svolge la funzione di TEL (Transporter Erector Launcher). Ai 4 MLT si aggiungono vari altri elementi, sempre installati sui medesimi camion Astra 8x8, un modulo d'ingaggio detto ME (Module for Engagement) che svolge la funzione di comando controllo e computer, ed è dotato di un computer MAGIC5 (Modular Architecture for Graphics and Image) e due consolle MARA (Modular Architecture for Real-time Applications) identiche fra loro, una impiegata per la sorveglianza e l'identificazione delle tracce, mentre l'altra è dedicata al controllo della sequenza di tiro, in caso di avaria di una consolle l'altra può svolgere le funzioni di entrambe. Vi è poi un modulo radar e identificazione (MRI) dotato di un radar multifunzionale 3D in banda X Thales Arabel, avente una portata di scoperta di circa 60 km, ma che in cooperazione con radar esterni e concentrando il fascio, può seguire tracce anche a 120 km ed ingaggiarle fino ad una distantanza di 80 km. Il radar è anche dotato di un sistema IFF (Identification Friend or Foe) Mod. 4 e 5, mentre l'MRI si connette al ME mediante due cavi a fibra ottica, al fine di evitare qualsiasi tipo di interferenza elettronica. A sua volta il ME è collegato ai lanciatori MLT, mediante un link radio VHF che consente di posizionare gli MLT fino a 10 km di distanza, o con un cavo a fibra ottica, per evitare il possibile jamming elettronico, ma in questo caso le distanze di posizionamento fra ME e MLT sono molto più ridotte. Vi è poi un modulo di ricarica terrestre (MRT) per rifornire e ricaricare di missili i lanciatori MLT, un modulo di generazione elettrica (MGE) che alimenta sia l'MRI che l'ME. A tali elementi comuni anche ai reparti francesi, nelle batterie italiane si aggiunge un modulo di comando (MC) che gestisce tutto il flusso d'informazioni fra la batteria missili e gli altri elementi della difesa aerea, quali aerei AWACS, radar di altri sistemi missilistici o di scoperta, ma provvede anche a controllare lo schieramento sul terreno dei vari veicoli che compongono la batteria ed a curarne sia il supporto logistico, quanto la difesa vicina di tipo terrestre e contraereo (p.es. mediante missili spalleggiabili tipo Stinger). Da ultimo vi è una serie di veicoli dedicati al supporto tecnico ed alla manutenzione, sia di tipo meccanico che elettronico.[7]
Il SAMP/T, in Italia, ha sostituito le batterie contraeree basate sul sistema HAWK che erano assegnate al 4º Reggimento artiglieria controaerei "Peschiera" di Mantova. L'Esercito Italiano sta considerando di aggiungere al sistema SAMP/T capacità anti missile balistico visto anche il piano di rafforzamento dell'esercito italiano attuato dal governo.[8]
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