Il Trieste[4], distintivo ottico L 9890, è un'unità anfibia multiruolo della Marina Militare, classificata ufficialmente come LHD (portaelicotteri d'assalto anfibio) e ordinata a seguito del programma navale 2014-2015[5][6], costruita nei cantieri navali di Castellammare di Stabia della Fincantieri.
Trieste
Nave Trieste in allestimento presso Fincantieri Castellammare di Stabia
pieno carico: 38000t (37000 long ton; 42000 short ton)
Lunghezza
fuori tutto: 245m
Larghezza
47m
Altezza
27,7m
Pescaggio
7,2m
Ponte di volo
230m
Propulsione
CODLOG:
2 turbine Rolls-Royce MT30 da 38MW (52000CV) ciascuna
2 Diesel MAN 20V32/44CR da 12MW ciascuno
2 Propulsori elettrici da 2,2 MW ciascuno
potranno essere impiegati i seguenti assetti:
2 motori elettrici per operazioni anfibie, operazioni di volo, sorveglianza, transito in aree soggette a restrizioni ambientali (velocità massima 10 nodi);
2 motori diesel per operazioni di trasferimento e riposizionamento (velocità massima 18 nodi);
2 turbine a gas per operazioni di riposizionamento veloce in un’area di interesse (velocità massima di 25 nodi).
Velocità
25nodi (46,3km/h)
Autonomia
7000miglia a 16nodi (12960km a 29,63km/h)
Equipaggio
1055 (posti letto max)
450 (equipaggio e personale per le operazioni aeree)
605 (componente comando complesso e forze da sbarco)
Equipaggiamento
Sensori di bordo
1 x PAR (Radar di approccio di precisione) Leonardo SPN-720
1 x Radar in banda X Leonardo (Kronos StarFire)
1 x IFF Leonardo SIR-M-PA
1 x TACAN Thales AN-553/N
1 x Radar in banda C Leonardo (Kronos Quad) (FFBTW)
1 x Leonardo CMS SADOC 4
1 x Radar in banda L Leonardo (Kronos Power Shield)
Sistemi difensivi
sistema di scoperta siluri TDS (Torpedo Detection System) costituito dal sonar ‘passivo’ a cortina trainata Black Snake, integrato con il sistema ODLS-20 per il lancio di nuovi ingannatori subacquei.
Armamento
Artiglieria
3 x cannoni multiruolo Oto Melara 76/62 mm del tipo Super Rapido MF Davide, con munizionamento guidato e predisposizione per l’impiego del futuro munizionamento autoguidato tipo “Vulcano" 76 mm
3 x torrette mitragliere Oto Melara 25/80 con cannone Oerlikon KBA da 25x137mm a controllo remoto
2 x lanciarazzi Leonardo ODLS-20, integrati con un sistema di contromisure
Missili
4 x lanciatori verticali (VLS) DCNS Sylver A50 in moduli da 8 celle ciascuno per missili MBDA Aster 15/30 (FFBNW)
Mezzi aerei
30/34 aeromobili tra ponte di volo e aviorimessa, in diverse configurazioni (massima quantità approssimativa per mantenere la piena operatività di tutti i velivoli)
ponte di volo (max 18/20 aeromobili):
6/9 x elicotteri AgustaWestland AW101 / NH90 / AgustaWestland AW129 a prua
4/8 x F-35B / Harrier II AV-8B Plus a poppa
Aviorimessa (max 14 aeromobili):
6 x F-35B / Harrier II AV-8B Plus
9 x elicotteri AgustaWestland AW101 / NH90 / AgustaWestland AW129
oppure
10 x elicotteri AgustaWestland AW101 / NH90 / AgustaWestland AW129
Facente parte delle unità previste con la legge navale 2014-2015, la nuova nave anfibia multiruolo/multifunzione ha un dislocamento a pieno carico di circa 38 000 tonnellate[7] e una lunghezza, fuori tutto, di circa 245 metri, detenendo così il titolo di unità più grande della flotta. Il progetto innovativo si rifà allo stile adottato anche dalle portaerei britanniche classe Queen Elizabeth. Infatti presenta due isole distinte, la prima (quella a proravia) per la navigazione, la seconda (a poppavia) per la gestione ed il controllo delle operazioni di volo. Questo assetto ha una triplice funzione, garantendo infatti un maggior raggio visivo, più spazio sul ponte di volo e anche una gestione più fluida ed efficiente delle varie attività.
Il ponte di volo ha una lunghezza di 230 metri ed una larghezza di 36 metri, con un totale di 9 punti per mezzi aerei. È dotato di 2 elevatori per aeromobili (15 m x 15 m) con una portata massima di 42 tonnellate.
Secondo i dati dichiarati, la nave è dotata di un bacino di sbarco allagabile al di sotto dell'aviorimessa, che consente di utilizzare mezzi anfibi tipo LCM (Landing Craft Mechanized), gommoni a scafo rigido (RHIB), aeroscafi LCAC (noti comunemente come hovercraft), L-CAC e i più innovativi mezzi da sbarco anfibio rapido (L-CAT) in dotazione alle marine NATO ed europee[8]. A differenza della portaeromobili Cavour, che ha un'unica aviorimessa riconfigurabile in ponte veicoli non allagabile, questa unità dispone, al di sotto del ponte di volo, di due ulteriori ponti, di cui uno è un'aviorimessa di 2300 m² (e 530 metri lineari di corsia per parcheggio mezzi) con paratie rimovibili come nel Cavour (in modo da raggiungere i 2600 m²), collegata ad un ponte inferiore di 2200 m², diviso in un'autorimessa da 700 m² con 253 metri lineari per parcheggio mezzi e in un bacino allagabile (55 m x 15 m), dimensionato per l'ingresso di 4 LCM-1E o 1 LCAC.
Come il Cavour e il Giuseppe Garibaldi, anche il Trieste, sul ponte di volo, è dotato di trampolino di lancio inclinato (ski-jump) per facilitare il decollo degli aerei STOVL F-35B, come riportato anche nella scheda tecnica, mantenendo una capacità aerea secondaria da utilizzare in caso di necessità qualora il Cavour non fosse disponibile[9].
Il gruppo motore ha due assi con eliche pentapala a passo variabile e due timoni compensati a spada, due pinne stabilizzatrici retrattili, due eliche di manovra prodiere ed un'elica di manovra poppiera intubate, che garantiscono una maggiore manovrabilità in spazi ristretti rispetto alla sola accoppiata timoni/eliche.
Il taglio della prima lamiera è avvenuto il 12luglio2017[6] nello stabilimento Fincantieri di Castellammare di Stabia, mentre, poco più di 7 mesi dopo, il 20 febbraio 2018[1], ha avuto luogo l'impostazione della chiglia sullo scalo del cantiere navale stabiese, dando il via alla costruzione della nave. Essa è stata varata, e contestualmente battezzata il 25 maggio 2019, alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, cerimonia cui ha fatto da madrina la figlia.[2][10]
Il 12 agosto 2021 è avvenuta la prima prova in mare, al largo di La Spezia.
Si prevede che la nave d'assalto anfibio Trieste entri in servizio a metà 2023, andando a sostituire il Giuseppe Garibaldi e forse una delle tre navi da sbarco della classe San Giorgio.[11]
Armamento
L'unità presenta sistemi d'arma di ultima generazione.
Per quanto riguarda il comparto d'artiglieria, sono presenti:
3 cannoni multiruolo Otobreda 76/62 (due a prua e uno a poppa) del tipo Super Rapido MF Davide, con munizionamento guidato e predisposizione per il nuovo munizionamento Vulcano;
3 torrette mitragliere a controllo remoto OTO Melara 25/80 equipaggiate con un cannone Oerlikon KBA da 25 mm (25x137mm);
2 lanciarazzi OTO Melara ODLS-20 per il lancio di ingannatori (esche elettroniche) subacquei ed aerei.
Il comparto missilistico comprende invece:
predisposizione per 4 lanciatori verticali (VLS Sylver ) da 8 celle (due a prua e due a poppa) per una capacità totale di 32 missili Aster 15/30[12].
Anche la sezione sensoristica potrà vantare tecnologie molto avanzate:
PAR SPN-720, radar di approccio di precisione, sistema volumetrico 3D capace di inseguire 300 tracce e 12 bersagli contemporaneamente, portata superiore ai 200km;
Radar Kronos Power Shield (AESA in banda L), un sistema di sorveglianza multifunzione, con una portata di 1 500-2 000km;
IFF SIR-M-PA, radar secondario per l'identificazione di navi ed aeromobili;
Radar Kronos bibanda (DBR AESA 4FF): banda C (Kronos Quad - Fitted For) e banda X (Kronos StarFire);
TACAN AN-553/N, per avvicinamenti di precisione ed invio di informazioni agli aerei in volo;
Sistema EWS "Zeus", sviluppato da Elettronica SpA, dotato di un sottosistema di attacco elettronico basato su moduli GaN TRX a stato solido. La componente elettronica di scoperta (EW) è integrata con un RESM (Intercettatore di emissioni Radar), RECM (Ingannatori radar) e CESM (Intercettatore di comunicazioni radio) efficaci sia in alto mare che in acque costiere, con una sorveglianza marittima e valutazione della situazione avanzate tramite ELINT e COMINT, e un algoritmo SEI;
Sistema automatico per la direzione delle operazioni di combattimento SADOC 4.
Capacità aerea
L'unità presenta un ponte di volo di 230 × 36 m, coprendo così un'area di circa 7400 m², con 9 punti di decollo per elicotteri pesanti o per 4 caccia F-35B.
Inoltre, il ponte può ospitare, in condizioni di piena operatività, circa 14-20 aeromobili in diverse configurazioni (presumibilmente anche 4-6 F-35B a poppa e 8-10 elicotteri a prua). L'aviorimessa di 2600 m² (rispetto ai 2500 m² della Cavour)[13] è dimensionata per l'ingresso di massimo 14 aeromobili, anch'essi in diverse configurazioni. Sono infine presenti a poppa due elevatori 15 × 15m per un carico massimo di 42 tonnellate.
Tutte le operazioni di volo sul ponte sono controllate dall'isola di poppa.
Capacità anfibie
Le capacità anfibie della nave sono molto avanzate, essendo queste la principale arma dell'unità.
Il secondo ponte, sotto l'hangar, con un'area di 2300 m², presenta infatti un bacino allagabile 55m x 15m dimensionato per l'ingresso di 4 LCM, denominati LC23, o 1 LCAC / LCAT.
Gli LCM, saranno in grado di trasportare: 1 Ariete, 5 Iveco LMV Lince, oppure 1 Centauro, 1 Freccia o 300 soldati.
Area ospedaliera
La nave sarà dotata anche di un ospedale completamente attrezzato con sale operatorie, laboratori di radiologia e analisi, ambulatorio odontoiatrico e zona degenza per 28 ricoverati gravi, per un totale di 700 m²; mentre ulteriori posti letto saranno sistemati in moduli contenitorizzati, all'uopo predisposti.
A maggio del 2019, la nave è stata varata dai cantieri di Castellammare di Stabia e trasferita a La Spezia per il completamento degli allestimenti, in previsione della consegna finale annunciata entro il 2022.[14] La fase di costruzione ha coinvolto più di 300 operatori, mentre la fase installativa e di completamento dovrebbero impegnare 800 persone.[15]
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