Caspian Airlines (in persiano هواپیمایی کاسپین) è una compagnia aerea iraniana con sede a Teheran, attualmente compagnia di bandiera della Repubblica Islamica dell'Iran.[1] Fondata nel 1993, opera su rotte nazionali, collegando Teheran con le maggiori città iraniane, ed internazionali, raggiungendo Armenia, Emirati Arabi Uniti, Siria, Turchia ed Ucraina. L'hub principale è aeroporto Internazionale di Teheran-Mehrabad.[2]
A partire da dicembre 2016, il Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti ha vietato a Caspian Airlines di effettuare transazioni di qualsiasi tipo con entità straniere poiché aveva fornito sostegno agli elementi dell'IRGC trasportando dall'Iran alla Siria personale e materiale illecito, comprese le armi.[3]
Storia
La compagnia aerea è stata fondata nel 1993 e ha iniziato le operazioni nel settembre 1993. È stata costituita come una joint venture tra interessi iraniani e russi.
Caspian Airlines ha terminato la costruzione della sua sede nel 1993. Successivamente, l'edificio è stato scambiato con tre Tupolev-154 della Mahan Air.
Destinazioni
Al 2022, Caspian Airlines opera voli di linea tra Emirati Arabi Uniti, Iran, Iraq e Turchia.
Flotta
Flotta attuale
A settembre 2022 la flotta di Caspian Airlines è così composta[4]:
Il 15 luglio 2009, il volo Caspian Airlines 7908, un Tupolev Tu-154M operante la tratta Teheran-Erevan, subì un guasto a un motore e il conseguente incendio alla coda dell'aereo. Il pilota virò, cercando di trovare un punto sicuro dove atterrare, ma senza successo. L'aereo si schiantò in un campo, scavando un cratere profondo fino a 10 metri. Le vittime furono 168.[8]
Il 27 gennaio 2020, il volo Caspian Airlines 6936, un McDonnell Douglas MD-83 in fase di atterraggio a Mahshahr, uscì di pista dopo un avvicinamento non stabilizzato. Non ci furono vittime, ma l'aereo venne in seguito demolito.[9]
Note
(EN) [ Caspain Airlines ], su web.archive.org, 18 giugno 2010. URL consultato il 12 gennaio 2021 (archiviato dall'url originale il 18 giugno 2010).
(EN) Directory: World Airlines, in Flight International, 3 aprile 2007, p.62.
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