Il motore Wright R-760 installato sul muso di un Naval Aircraft Factory N3N; il meccanico, Mary Josephine Farley, all'epoca aveva vent'anni e le sue competenze erano estremamente stimate[1].
Dati tratti da "all-aero.com"[2], tranne dove diversamente indicato.
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Prodotto in serie a partire dalla fine degli anni venti, noto anche con il nome di J-6 Whirlwind Seven (o J-6-7), fu uno dei tre membri della famiglia di motori identificata complessivamente con il nome Whirlwind.
Storia del progetto
Nel 1928 la Wright Aeronautical Corporation presentò la famiglia di motori aeronautici J-6 Whirlwind per sostituire il precedente motore a nove cilindri R-790; si trattava di una serie di motori realizzati utilizzando una struttura modulare[N 2] assemblando un numero variabile di cilindri per ottenere unità dalla differente cilindrata. Oltre all'R-760, della medesima famiglia facevano parte un motore a cinque e uno a nove cilindri.
Quando, il 1º febbraio 1928, le autorità militari statunitensi provvidero a standardizzare il sistema di nomenclatura dei motori aeronautici[N 3], il J-6-7 ricevette la denominazione di "R-760", utilizzata in seguito anche dal costruttore che abbandonò quindi la denominazione commerciale "J-6".
Nel corso del tempo la Wright procedette con lo sviluppo dell'R-760 come evidenziato dall'impiego di diversi suffissi nella sigla. Il processo passò sia attraverso un diverso del disegno della testata, che portò alla modifica del rapporto di compressione, sia attraverso la modifica dei rapporti di rotazione delle giranti del compressore volumetrico. Il risultato fu un sensibile incremento della potenza erogata che passò dagli iniziali 225hp (168kW) erogati dalla prima versione (del 1925) ai 320hp (239kW) della variante R-760E-2 (del 1935)[2].
Produzione su licenza
La licenza di produzione dell'R-760 fu acquistata dal governo brasiliano nell'ambito della legge Affitti e prestiti approvata negli Stati Uniti d'America nel marzo del 1941[3].
Il governo brasiliano assegnò il compito di costruire il motore alla neonata Fàbrica Nacional de Motores che ne realizzò non meno di cinquanta esemplari che furono destinati prevalentemente agli aerei da addestramento in servizio presso la Força Aérea Brasileira ed agli aerei da trasporto utilizzati dal servizio postale Correio Aéreo Nacional, integrato nella stessa forza aerea[3].
Descrizione tecnica
Come le altre unità della serie Whirlwind l'R-760 era caratterizzato da alesaggio pari a 5in (127mm) e corsa pari a 5,5in (139,7mm). La canna dei cilindri era realizzata in acciaio mentre la testa era in alluminio, avvitata al blocco del cilindro; anche i pistoni erano realizzati in lega d'alluminio[2].
Il motore, nella consueta configurazione traente, presentava i condotti d'aspirazione sul lato posteriore del cilindro mentre quelli di scarico erano sul lato anteriore. Le valvole d'aspirazione erano realizzate con stelo solido mentre quelle di scarico avevano stelo cavo[2].
Il motore era sovralimentato mediante un compressore volumetrico azionato dal movimento dell'albero motore tramite ingranaggi[2].
Versioni
J-6-7 (R-760): 225hp (168kW) a 2000giri/min.
R-760E: 250hp (186kW) a 2000giri/min. L'incremento della potenza fu ottenuto grazie alla modifica nel disegno della testa dei cilindri.
R-760E-1: 285hp (213kW) a 2100giri/min. Fu aumentato il rapporto di compressione.
R-760E-2: 320hp (239kW) a 2200giri/min. L'incremento della potenza fu ottenuto incrementando, seppur marginalmente, il rapporto di compressione intervenendo sugli ingranaggi di comando del compressore volumetrico.
R-760E-T: 235hp (175kW) a 2000giri/min. Versione R-760E-1 priva del compressore, destinata a velivoli da addestramento.
R-760-2, -4, -8: 235hp (175kW) a 2000giri/min. Versioni analoghe alla "R-760E-T", destinate ai velivoli dell'U.S. Navy.
Formato cioè da unità standardizzate, costituite da elementi uguali o aventi dimensioni in proporzione o multiple tra loro.
Da allora i motori furono denominati secondo la disposizione dei cilindri ("R", indicava quindi un motore radiale) e la cilindrata espressa in pollici cubi.
(EN) Bill Gunston, Wright, in World Enciclopedia of Aero Engines from the Pionieers to the Present Day, 5ªed., Stroud, GLS, UK, Sutton Publishing, 2006 [1986], p.244, ISBN978-0-7509-2695-9.
Pubblicazioni
(EN) Two Wrights, in Flight, Sutton, Surrey - UK, Reed Business Information Ltd., 27 febbraio 1936, p.231. URL consultato il 16 dicembre 2018.
(EN) Cowling and Cooling, in Flight, Sutton, Surrey - UK, Reed Business Information Ltd., 30 aprile 1936, p.455. URL consultato il 16 dicembre 2018.
(EN) Mônica Kornis, Fabrica Nacional de Motores (FNM), su Centro de Pesquisa e Documentação de História Contemporânea do Brasil - CPDOC. URL consultato il 15 dicembre 2018.
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