Il volo Dan-Air 1008 era un volo passeggeri charter da Manchester, Gran Bretagna, a Tenerife, Isole Canarie (Spagna). Il 25 aprile 1980, il Boeing 727 operante il volo precipitò nella foresta del monte La Esperanza a Tenerife, mentre i piloti del velivolo stavano erroneamente eseguendo un circuito di attesa in un'area in cui il terreno era molto alto, provocando la distruzione dell'aeromobile e la morte di tutti i 146 a bordo (138 passeggeri e 8 membri dell'equipaggio).[1][2] Questo fu il secondo grave incidente di Dan-Air in 10 anni, dopo il volo Dan-Air 1903 nel 1970.[3]
Volo Dan-Air 1008 | |
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Tipo di evento | Incidente |
Data | 25 aprile 1980 |
Tipo | Volo controllato contro il suolo causato da errore del pilota ed errore del controllore del traffico aereo |
Luogo | Aeroporto di Tenerife-Nord |
Stato | ![]() |
Coordinate | 28°28′58″N 16°20′30″W |
Tipo di aeromobile | Boeing 727-46 |
Operatore | Dan-Air |
Numero di registrazione | G-BDAN |
Partenza | Aeroporto di Manchester, Manchester, Gran Bretagna |
Destinazione | Aeroporto di Tenerife-Nord, Tenerife, Spagna |
Occupanti | 146 |
Passeggeri | 138 |
Equipaggio | 8 |
Vittime | 146 |
Feriti | 0 |
Sopravvissuti | 0 |
Mappa di localizzazione | |
Dati estratti da Aviation Safety Network[1] | |
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Il velivolo coinvolto nell'incidente era un Boeing 727, marche G-BDAN, numero di serie 19279, numero di linea 288. Prima di entrare nella flotta di Dan-Air nel 1974, operò per Japan Airlines (1966-1972) e per TOA Domestic Airlines (1972-1974). Era alimentato da 3 motori turboventola Pratt & Whitney JT8D-7. Al momento dell'incidente, l'aereo aveva circa 14 anni e aveva accumulato 30 622 ore di volo.[4][5]
Il comandante e il pilota in comando (PIC) era il cinquantenne Arthur John Whelan, che nella sua carriera aveva volato 58 volte verso l'aeroporto di Tenerife Nord. Aveva 15 299 ore di volo, di cui 1 912 sul Boeing 727. Il primo ufficiale era il 33enne Michael John Firth, che aveva volato all'aeroporto di Tenerife Nord 9 volte. Aveva 3 492 ore di volo, delle quali 618 sul Boeing 727. L'ingegnere di volo era Raymond John Carey, 33 anni, non era mai stato all'aeroporto di Tenerife Nord. Aveva 3 340 ore di esperienza di volo, sebbene la sua esperienza sul Boeing 727 non sia dichiarata nel rapporto.[2]
Il volo si trovava a 14 miglia nautiche (26 km) dal VOR/DME "TFN" quando venne autorizzato a procedere verso il radiofaro "FP" per un avvicinamento alla pista 12 dopo aver raggiunto "TFN". Inizialmente a 11 000 piedi (3 400 m), venne quindi autorizzato a scendere a 6 000 piedi (1 800 m). L'equipaggio riportò di aver oltrepassato "TFN", e gli venne chiesto di entrare in un circuito di attesa non standard sopra il radiofaro "FP". Questa non era una procedura standard e l'equipaggio non aveva carte di navigazione per essa, ma le istruzioni del controllore di volo vennero lo stesso accettate. In effetti, l'aeromobile non passò mai sopra "FP", ma volò a Sud del faro e comunicò di essere nel circuito. Circa un minuto dopo furono autorizzati a scendere a 5 000 piedi (1 500 m).[2]
Sebbene il pilota in comando avesse dichiarato di essere entrato nel circuito secondo le istruzioni del controllore del traffico aereo spagnolo, in realtà portò l'aereo fuori da esso verso Sud-Est, in un'area di altura, dove l'altitudine minima di sicurezza era di 14 500 piedi (4 400 m). Quando durante la discesa verso i 5 000 piedi (1 500 m) si attivò il sistema di allarme di prossimità al suolo (GPWS), l'equipaggio reagì rapidamente e iniziò a salire. Con i motori a piena potenza, l'aereo virò verso destra e colpì il monte La Esperanza alle 13:21:15 ora locale. L'aereo stava volando in una nuvola nel momento dell'impatto contro la montagna. La collisione provocò la completa disintegrazione dell'aeromobile, provocando la morte di tutti a bordo e lasciando una scia di detriti lunga 350 metri.[2][6][7]
L'indagine ufficiale (spagnola) concluse che la causa dell'incidente era che il pilota in comando, senza tener conto dell'altitudine a cui stava volando, portò l'aereo in un'area di terreno elevato senza riuscire a mantenere la distanza con esso. Un addendum britannico al rapporto rivelò che indicazioni tardive e ambigue dal controllore del traffico aereo contribuirono direttamente al disorientamento del comandante dell'aeromobile. L'addendum riscontrò anche che il circuito di attesa non standard verso cui l'aeromobile era diretto richiedeva virate strette. Queste erano praticamente impossibili per un Boeing 727, rendendo inevitabile l'ingresso nella regione montuosa anche senza gli errori di navigazione commessi dal Dan-Air 1008. Inoltre, gli investigatori britannici scoprirono che l'altitudine di 5 000 piedi (1 500 m) era inadeguata per questo circuito: quella corretta avrebbe dovuto essere di 8 000 piedi (2 400 m) (con un'altitudine minima di 7 000 piedi (2 100 m)). L'addendum concluse che l'incidente non si sarebbe verificato se l'aeromobile non fosse stato autorizzato a scendere al di sotto dei 7 000 piedi (2 100 m).[2]
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