Il volo Delta Air Lines 191 era un volo di linea della Delta Air Lines da Fort Lauderdale a Los Angeles, con scalo intermedio a Dallas.[1] Il 2 agosto 1985 il Lockheed L-1011 TriStar che operava il volo è precipitato mentre eseguiva un approccio di routine all'Aeroporto Internazionale di Dallas-Fort Worth, uccidendo 8 degli 11 membri dell'equipaggio, 126 dei 152 passeggeri e una persona a terra. Questo incidente è uno dei pochi riguardante voli commerciali ad essere stato causato dal fenomeno meteorologico conosciuto come wind shear generato da microburst.
Volo Delta Air Lines 191 | |
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Tipo di evento | Incidente |
Data | 2 agosto 1985 |
Ora | 18:05 EDT |
Tipo | Errore del pilota dovuto a microburst |
Luogo | Aeroporto Internazionale di Dallas-Fort Worth |
Stato | ![]() |
Coordinate | 32°55′06″N 97°01′25″W |
Tipo di aeromobile | Lockheed L-1011 TriStar |
Operatore | Delta Air Lines |
Numero di registrazione | N726DA |
Partenza | Aeroporto Internazionale di Fort Lauderdale-Hollywood, Fort Lauderdale, USA |
Scalo intermedio | Aeroporto Internazionale di Dallas-Fort Worth, Fort Worth, USA |
Destinazione | Aeroporto Internazionale di Los Angeles, Los Angeles, USA |
Occupanti | 163 |
Passeggeri | 152 |
Equipaggio | 11 |
Vittime | 136 |
Feriti | 27 |
Sopravvissuti | 27 |
Altri coinvolti | |
Feriti | 1 |
Vittime | 1 |
Mappa di localizzazione | |
Dati estratti da Aviation Safety Network[1] | |
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Il volo 191 decollò regolarmente da Fort Lauderdale alle 15:10 EDT. Giunto nei cieli della Louisiana incontrò una turbolenza e, per evitarla, il Comandante Connors decise di cambiare rotta, dirigendosi più a sud. Durante la discesa verso l'aeroporto di Dallas venne informato dalla torre di controllo che sulla loro rotta avrebbero incontrato un altro temporale, ma questa volta il Comandante decise comunque di attraversarlo, poi cedette i comandi al Primo Ufficiale Price. Giunti alla quota di 457 m (1 500 ft) AGL Price disse di aver visto fulmini nelle nuvole avanti a loro.[1]
Alla quota di 244 m (800 ft) AGL la velocità del velivolo aumentò autonomamente, raggiungendo i 320 km/h (173 kn) IAS anziché rimanere stabile a 276 km/h (149 kn) IAS, la velocità prescritta per l'atterraggio. Price chiese al Comandante se avesse dovuto rallentare l'aereo, ma Connors, avendo riconosciuto gli effetti di wind shear, rispose che così facendo avrebbe perso il controllo del velivolo, e gli consigliò solamente di monitorare la velocità. Improvvisamente la velocità calò da 173 a 133 nodi IAS, costringendo Price ad aumentare la spinta dei motori; pochi istanti dopo la velocità diminuì nuovamente, raggiungendo i 119 nodi IAS. In aggiunta ad un improvviso vento di coda, l'aereo incappò in una turbolenza che lo fece scendere verticalmente alla velocità di 30 piedi al secondo.
Queste turbolenze si succedettero varie volte durante gli ultimi istanti del volo. Mentre Price tentava di mantenere il controllo del velivolo, un'improvvisa raffica laterale provocò l'inclinazione dell'aereo verso destra e un aumento dell'angolo d'attacco. Price, per evitare uno stallo, fece inclinare il muso del velivolo verso il basso per aumentare la velocità, ma un forte vento discendente rendeva l'aereo difficilmente controllabile. Alle 18:05:44 entrò in funzione l'allarme del Ground Proximity Warning System. Il Comandante ordinò TOGA (Take Off/Go Around, riattaccata per mancato approccio), ma il Primo Ufficiale riuscì solamente a ridurre la velocità di discesa.
Il Lockheed L-1011 impattò col terreno circa 2 chilometri a nord della pista 17L, poi rimbalzò in aria e ricadde sulla statale 114, colpendo con un motore una Toyota Celica e uccidendo il suo guidatore William Hodge Mayberry;[1] in seguito urtò con un'ala un palo dell'illuminazione autostradale, provocando l'incendio del carburante contenuto nel serbatoio alare, ed infine arrestò la sua corsa contro due serbatoi d'acqua situati nel campo volo di Irving, incendiandosi.[1]
Fortunatamente la sezione di coda del velivolo si distaccò prima dell'urto contro i serbatoi, salvando la vita alla maggior parte dei suoi occupanti. Due dei passeggeri inizialmente sopravvissuti morirono dopo 30 giorni per le ferite riportate.[2]
Il volo 191 ha fatto registrare, dopo il volo Saudia 163, il secondo più alto numero di vittime in un incidente che ha visto coinvolto un Lockheed L-1011.
Dopo una lunga indagine, il National Transportation Safety Board concluse che l'incidente fu causato da un errore del pilota in associazione con fenomeni meteorologici estremi, combinati con wind shear generati da microburst.[3]
L'NTSB stabilì inoltre che una concausa dell'incidente fu l'impossibilità, da parte dei piloti, di rilevare il microburst; infatti, il radar meteorologico di bordo non era in grado di rilevare i cambiamenti di vento ma segnalava solamente la presenza di temporali. Dopo l'inchiesta, i ricercatori della NASA presso il Langley Research Center modificarono un Boeing 737-200 per sperimentare un nuovo sistema basato su di un radar Doppler in grado di segnalare i wind shear. Questa nuova attrezzatura venne installata sulla maggior parte degli aerei di linea su ordine della Federal Aviation Administration.[4]
Il memoriale per le vittime del volo 191 è stato costruito nel 2010, 25 anni dopo l'incidente, presso la Founders Plaza dell'aeroporto di Dallas-Fort Worth.[5]
L'incidente è stato raccontato nel film tv Fire and Rain, diretto da Jerry Jameson. È stato inoltre analizzato in un episodio del documentario When Weather Changed History, in onda su The Weather Channel e nell'episodio Schianto sull'autostrada della quinta stagione del documentario Indagini ad alta quota trasmesso dal National Geographic Channel. L'incidente è stato analizzato anche nell'episodio Tempo terribile della seconda stagione di S.O.S: disastri aerei, trasmesso da Discovery Channel.
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