Il 28 novembre 2016 il quadrimotore Avro RJ 85 che operava il volo, precipitava a sud di Medellín, in Colombia, provocando la morte di 71 persone a bordo, su un totale di 77 tra passeggeri e membri dell'equipaggio.[1] Molte delle vittime erano giocatori della squadra brasiliana di calcio della Chapecoense, in viaggio verso Medellín per disputare la finale della Coppa Sudamericana contro la squadra colombiana dell'Atlético Nacional[2].
Il velivolo
Il velivolo coinvolto nell'incidente era l'Avro RJ85 con marche CP-2933, numero di linea E.2348, equipaggiato con quattro motori a turboventola Honeywell LF 507 ed entrato in servizio nel 1999 per la compagnia statunitense Mesaba Airlines. Tra il 2007 e il 2013 aveva operato per CityJet per poi essere acquistato da LaMia in quello stesso anno[3].
Il volo
I dati di velocità e altitudine del Volo 2933 registrati dal sistema ADS-B
Il BAe146 era decollato dall'aeroporto internazionale di Viru Viru alle 18:18 (UTC-4) con circa un'ora di ritardo rispetto al previsto e venne autorizzato a salire fino a FL280 lungo l'aerovia UA301[4]. Secondo il piano di volo il BAe avrebbe dovuto fare uno scalo tecnico all'Aeroporto di Cobija per fare rifornimento di carburante. Il comandante decise però di proseguire direttamente fino all'aeroporto di destinazione poiché, se avesse effettuato lo scalo tecnico, l'aeroporto di Rionegro sarebbe stato trovato chiuso.
Alle 22:00 (UTC-5) a circa 20km dall'aeroporto di Rionegro il velivolo incominciava la discesa durante la quale piloti chiedevano al controllo del traffico aereo di poter effettuare un circuito di attesa per risolvere dei problemi all'impianto elettrico[5]. Dopo aver effettuato due giri, il BAe cominciava a perdere progressivamente quota per poi scomparire dai radar e precipitare sul fianco di una montagna a Cerro Gordo nella Municipalità di La Unión.
I soccorsi
Dopo l'accertamento della scomparsa del volo 2933 i soccorritori cominciarono a pattugliare l'area dell'ultimo contatto radar in condizioni di fitta nebbia e raggiunsero il relitto due ore dopo l'incidente[6].
Alle 2:00 (UTC-5) uno dei sopravvissuti, Alan Ruschel, giungeva all'ospedale di La Ceja; delle sette persone ancora in vita una morirà poco dopo; su 72 passeggeri e 9 membri dell'equipaggio sopravviveranno quindi 6 persone.
L'inchiesta
La rotta blu è la rotta programmata originariamente che comprende lo scalo a Cobija. La rotta rossa è quella che il Volo 2933 ha effettivamente percorso il 28 novembre
Per accertare le cause dell'incidente veniva nominata un'inchiesta presieduta dall'Autorità dell'Aviazione Civile Colombiana (CCCA) con il supporto tecnico della AAIB e della BAE Systems.[7]
Nella mattinata del 29 Novembre il responsabile dell'inchiesta affermava che sul luogo dell'incidente non c'erano tracce di combustibile nel velivolo al momento dell'incidente e che entrambe le scatole nere erano state recuperate in buone condizioni[8]. Da alcune evidenze raccolte nei giorni successivi all'incidente la tesi della mancanza di carburante si faceva strada nelle varie ipotesi sui motivi dell'incidente, sostenuta anche da alcune dichiarazioni in tal senso rilasciate dall'assistente di volo sopravvissuto all'incidente[9].
Rapporto finale
Il 27 Aprile 2018, gli investigatori pubblicarono il rapporto finale dell'incidente del volo LaMia 2933, indicando le seguenti cause principali:[10]
La compagnia aveva pianificato in maniera incorretta il piano di volo, senza considerare la sufficiente quantità di carburante per raggiungere l'aeroporto di destinazione in sicurezza.
I quattro motori smisero di funzionare in seguito al totale consumo di carburante.
Scarsa decisione da parte dei dipendenti LaMia «a seguito di processi che non riuscirono a garantire la sicurezza operativa».
Scarsa decisione dei piloti che, nonostante il basso livello di carburante a disposizione, decisero di proseguire la rotta considerata anziché atterrare in un aeroporto vicino per rifornire l'aeromobile.
Nel rapporto vennero citati ulteriori fattori che contribuirono alla tragedia:
Decisione dei piloti di effettuare la configurazione di atterraggio, abbassando il carrello ed estendendo i flap, in anticipo, provocando un aumento della resistenza aerodinamica che favorì lo schianto.
Carenze nella pianificazione di volo della compagnia e mancanza di supervisione da parte degli operatori LaMia.
Mancata segnalazione tempestiva da parte dei piloti in seguito all'accensione della spia del carburante alla torre di controllo colombiana.
Intenso traffico intorno all'aeroporto di Rionegro che ritardò ulteriormente l'avvicinamento all'unica pista per il volo.
Le bandiere del Brasile e del Mercosur issate a mezz'asta al Palazzo del Congresso Nazionale di Brasilia
Dopo l'incidente il Presidente del Brasile Michel Temer ha proclamato tre giorni di lutto nazionale in tutto il Paese, e la Confederación sudamericana de Fútbol ha comunicato l'immediata sospensione di tutte le attività sportive, rinviando la finale della Coppa Sudamericana a data da destinarsi, mentre la CBF ha rinviato l'ultimo turno del campionato nazionale e la finale di Coppa del Brasile. L'Atlético Nacional emetteva un comunicato per proporre alla CONMEBOL l'assegnazione d'ufficio del titolo di campione sudamericano alla Chapecoense, per commemorare le vittime dell'incidente[16].
Il 2 dicembre il ministero dei servizi pubblici boliviani sospese il certificato di operatore aereo alla compagnia aerea LaMia che era stato rilasciato nel 2015[17][18]
Il governo boliviano decise di sospendere Cesar Varela, direttore dell'autorità per l'aviazione civile boliviana (DGAC) e Tito Gandarillas, presidente dell'AASANA (Administración de Aeropuertos y Servicios Auxliares a la Navegación Aérea, equivalente boliviano dell'ENAV)[17]. Inoltre venne rimosso dal proprio incarico anche Gustavo Vargas Villegas responsabile del registro aerei della DGAC che era il figlio di uno dei fondatori della compagnia aerea[19].
Il volo LaMia 2933 nei media
Il volo LaMia 2933 è stato analizzato nella puntata La tragedia della squadra Chapecoense della diciannovesima stagione del documentario Indagini ad alta quota trasmesso da National Geographic Channel.
(ES) Campeón de la Sudamericana, su Atlético Nacional de Medellín. URL consultato il 29 novembre 2016 (archiviato dall'url originale il 29 gennaio 2017).
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