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Il volo Philippine Airlines 434 (PAL 434) era un volo di linea della Philippine Airlines tra Manila, Filippine e Tokyo, Giappone, con scalo a Cebu, Filippine. L'11 dicembre 1994, mentre il Boeing 747-283B che operava il volo stava compiendo la seconda tratta del viaggio, una bomba esplose, uccidendo un passeggero. L'equipaggio, composto dal capitano Eduardo "Ed" Reyes e dal primo ufficiale Jaime Herrera,[2] riuscì a far atterrare l'aereo all'Aeroporto di Naha, sull'isola di Okinawa.

Volo Philippine Airlines 434
Conseguenza dell'esplosione
Tipo di eventoAttentato terroristico
Data11 dicembre 1994
Ora23:45 ora locale
TipoEsplosione di una bomba a bordo
LuogoNei pressi dell'isola Minami Daitō
Stato Giappone
Coordinate25°50′45″N 131°14′30″E
Tipo di aeromobileBoeing 747-283B
OperatorePhilippine Airlines
Numero di registrazioneEI-BWF
PartenzaAeroporto Internazionale Ninoy Aquino, Manila, Filippine
Scalo intermedioAeroporto internazionale di Lapu-Lapu-Mactan, Cebu, Filippine
DestinazioneAeroporto Internazionale Narita, Tokyo, Giappone
Occupanti293
Passeggeri273
Equipaggio20
Vittime1
Feriti10
Sopravvissuti292
Mappa di localizzazione
Dati estratti da Aviation Safety Network[1]
voci di incidenti aerei presenti su Wikipedia

Le autorità scoprirono che durante la prima tratta del volo il passeggero seduto nel posto ove si era verificata l'esplosione era il terrorista Ramzi Yusuf,[3] autore, nel 1993, dell'attentato al WTC.[4] Yousef riuscì a salire a bordo utilizzando un passaporto italiano falso a nome "Armaldo Forlani",[2] un'errata trascrizione del nome del politico Arnaldo Forlani, e piazzò la bomba per testare gli esplosivi da utilizzare nel fallito Progetto Bojinka.[2]


L'attentato


Durante la prima tratta del volo Yusuf entrò in bagno con il suo kit da toeletta, si tolse le scarpe per recuperare le batterie, i cavi e l'innesco che erano nascosti nel tacco (al di sotto della zona di rilevazione dei metal detector in uso a quel tempo), si tolse l'orologio dal polso modificato per essere utilizzato come timer ed assemblò la bomba. Impostò il timer per entrare in funzione quattro ore dopo, quando l'aereo sarebbe stato in volo sopra l'oceano, poi ripose la bomba nel suo kit da toeletta e tornò a sedersi al suo posto[2] dove la nascose nella tasca del giubbotto salvagente posta sotto il sedile, dove sarebbe stato fuori dalla vista del personale che avrebbe pulito l'aereo durante lo scalo a Cebu.[2] Nei vecchi Boeing 747 il posto 26K era direttamente sopra al serbatoio centrale del carburante, ed un'esplosione anche di piccola portata avrebbe distrutto l'aereo.[2]

A Cebu Yusuf ed altri 25 passeggeri scesero dall'aereo, mentre altri 256 passeggeri vi salirono.

L'aereo decollò dopo 38 minuti di sosta; al posto 26K ora sedeva il ventiquattrenne giapponese Haruki Ikegami, un industriale di ritorno da un viaggio di affari. All'ora pianificata da Yusuf la bomba esplose uccidendo Ikegami e ferendo altri 10 passeggeri seduti davanti e dietro di lui.[2] L'esplosione creò un buco nel pavimento e danneggiò sia i cavi di comando dell'alettone destro che i cavi di controllo del timone e degli elevatori di coda, ma non ebbe conseguenze più gravi perché su questo 747, costruito per la Scandinavian Airlines System (SAS), il posto 26K era situato due file avanti rispetto al serbatoio centrale, in corrispondenza della stiva.[2]

Immediatamente dopo l'esplosione l'aereo si inclinò a destra ma l'autopilota fu in grado di riportare l'aereo in assetto. I piloti dichiararono l'emergenza e chiesero ai controllori di volo di poter atterrare all'aeroporto di Naha, sull'isola di Okinawa;[2] l'aereo però non poteva virare a causa dei danni provocati dall'esplosione, quindi su consiglio del copilota venne disinserito il pilota automatico e vennero usate le manette per utilizzare la differente spinta dei motori per far cambiar direzione al velivolo.[2] Usando i motori per dirigere l'aereo, diminuendo la loro potenza per scendere di quota e scaricando il carburante in eccesso per generare meno peso sui carrelli d'atterraggio, i piloti riuscirono ad atterrare senza ulteriori problemi appena un'ora dopo l'esplosione.[1]


La bomba


Gli investigatori statunitensi dichiararono che l'ordigno utilizzato era una microbomba Mark II costruita utilizzando un orologio digitale Casio opportunamente modificato e che l'attentato era solamente una prova per il Progetto Bojinka, nel quale Yusuf aveva intenzione di utilizzare bombe dieci volte più potenti da piazzare su undici aerei di linea degli Stati Uniti nel gennaio 1995. Tutti i componenti dell'ordigno erano stati progettati per passare i controlli di sicurezza all'aeroporto. L'esplosivo usato era nitroglicerina liquida ed era stata nascosta in un contenitore di liquido per lenti a contatto.


Conseguenze


Gli investigatori riuscirono a recuperare gran parte dei componenti della bomba, scoprendo che la maggior parte di essi veniva venduta solamente nelle Filippine, inoltre erano a conoscenza del fatto che alcuni terroristi islamici erano nascosti a Manila. La notte tra il 5 ed il 6 gennaio del 1995, un mese dopo l'attentato, Yusuf ed un suo complice stavano fabbricando gli ordigni esplosivi da utilizzare per il Progetto Bojinka ma per un errore uno dei componenti si incendiò e cominciò a produrre moltissimo fumo. I due terroristi riuscirono a spegnere l'incendio ed aprirono le finestre per fare uscire il fumo, poi, all'arrivo del portinaio che chiedeva spiegazioni, se ne andarono dicendo che tutto era risolto. Non fidandosi, il portinaio chiamo sia i vigili del fuoco che la polizia. Nell'appartamento furono trovati gli ordigni e il computer di Yusuf che fu rintracciato ed arrestato un mese più tardi in Pakistan ed estradato negli USA.


Il volo 434 oggi


L'identificativo 434 è tuttora usato dalla Philippine Airlines sulla tratta Cebu-Tokyo operata con un Airbus A300. La tratta Manila-Tokyo è ora denominata volo 432.

L'aereo, che al tempo dell'attentato aveva come numero di identificazione EI-BWF, è stato convertito in cargo ed ha cambiato proprietario diverse volte prima di essere dismesso dal servizio nel 2007.[5]


Il volo Philippine Airlines 434 nei media


L'incidente del volo 434 della Philippine Airlines è stato analizzato nell'episodio Bomba a bordo della terza stagione del documentario Indagini ad alta quota trasmesso da National Geographic Channel.


Note


  1. (EN) ASN Aircraft accident Boeing 747-283B EI-BWF Minami Daito Island, in Aviation Safety Network. URL consultato il 25 agosto 2011.
  2. Indagini ad alta quota: episodio 3x6, Bomba a bordo [Bomb on Board].
  3. (EN) Robin Wright, State's Security Bureau Takes on Expanded Role, in The Washington Post, 7 settembre 2004. URL consultato il 25 agosto 2011.
  4. (EN) Peg Tyre, 'Proud terrorist' gets life for Trade Center bombing, in CNN.com, 8 gennaio 1998. URL consultato il 25 agosto 2011.
  5. (EN) General information & flightlog, in Airfleets.net. URL consultato il 26 agosto 2011.

Voci correlate



Collegamenti esterni


Portale Aviazione
Portale Catastrofi
Portale Trasporti

На других языках


[de] Philippine-Airlines-Flug 434

Am 11. Dezember 1994 explodierte an Bord einer Boeing 747-200, die sich auf dem Philippine-Airlines-Flug 434 (Flugnummer: PR434 bzw. PAL 434) von Manila über Cebu nach Tokio befand, eine Bombe mit Zeitzünder. Sie war von Ramzi Ahmed Yousef, einem der Drahtzieher des Bombenanschlags auf das World Trade Center 1993, in das Flugzeug geschmuggelt worden. Dieser wollte den Flugzeugtank und damit die Maschine über dem Pazifischen Ozean explodieren lassen. Der Tank des Jets blieb jedoch unbeschädigt. Der Passagier, unter dessen Sitz die Bombe explodierte, wurde getötet. Den Piloten gelang trotz der stark eingeschränkten Manövrierfähigkeit des Flugzeuges eine Notlandung in Naha, Präfektur Okinawa.

[en] Philippine Airlines Flight 434

Philippine Airlines Flight 434, sometimes referred to as PAL434 or PR434, was a flight on December 11, 1994 from Cebu to Tokyo on a Boeing 747-283B that was seriously damaged by a bomb, killing one passenger and damaging vital control systems.[1] The bombing was a test run of the unsuccessful Bojinka terrorist attacks. The Boeing 747 (tail number EI-BWF) was flying the second leg of a route from Ninoy Aquino International Airport (formerly Manila International Airport), Pasay in the Philippines, to Narita International Airport, in Tokyo, Japan, with a stop at Mactan–Cebu International Airport, Cebu, in the Philippines. After the bomb detonated, 58-year-old veteran pilot Captain Eduardo "Ed" Reyes was able to land the aircraft, saving it and the remaining passengers and crew.[2]

[fr] Vol Philippine Airlines 434

Le vol Philippine Airlines 434 est un vol de la compagnie aérienne philippine Philippine Airlines qui volait de l'aéroport international Ninoy Aquino (Manille, Philippines) à l'aéroport international de Narita (Tōkyō, Japon) avec une escale à l'aéroport international de Mactan-Cebu (Cebu, Philippines)
- [it] Volo Philippine Airlines 434

[ru] Происшествие с Boeing 747 над Минамидайто

Происшествие с Boeing 747 над Минамидайто — авиационное происшествие в результате теракта, произошедшее в воскресенье 11 декабря 1994 года. Авиалайнер Boeing 747-283BM авиакомпании Philippine Airlines совершал плановый рейс PAL434 по маршруту Манила—Себу—Токио, но через 55 минут после вылета из Себу в салоне самолёта прогремел взрыв, убив одного и ранив 10 пассажиров. Экипаж благополучно посадил самолёт в аэропорту Наха в Окинаве (Япония). Все находившиеся на борту самолёта 292 человека (20 членов экипажа и 272 пассажира — без учёта одного погибшего) выжили.



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