Il volo Yemenia 626 era un collegamento di linea della compagnia aerea yemenita Yemenia che il giorno 30 giugno 2009 veniva operato dall'Airbus A310 con registrazione 7O-ADJ inabissatosi nell'Oceano Indiano, al largo delle isole Comore, con a bordo 153 persone.[1] L'aereo, decollato dall'Aeroporto Internazionale di Sana'a, scalo aeroportuale della capitale dello Yemen Sana'a, era diretto verso l'Aeroporto di Moroni-Principe Saïd Ibrahim a Moroni, nelle isole Comore.
Volo Yemenia 626 | |
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Tipo di evento | Stallo aerodinamico durante l'atterraggio causato da errore del pilota |
Data | 30 giugno 2009 |
Luogo | Oceano Indiano, vicino a Grande Comore |
Stato | ![]() |
Coordinate | 11°18′59″S 43°19′37″E |
Tipo di aeromobile | Airbus A310-324 |
Operatore | Yemenia |
Numero di registrazione | 7O-ADJ |
Partenza | Aeroporto Internazionale di Sana'a, Yemen |
Destinazione | Aeroporto di Moroni-Principe Saïd Ibrahim, Comore |
Occupanti | 153 |
Passeggeri | 142 |
Equipaggio | 11 |
Vittime | 152 |
Feriti | 1 |
Sopravvissuti | 1 |
Mappa di localizzazione | |
Dati estratti da Aviation Safety Network[1] | |
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L'aereo era un Airbus A310-324, marche 7O-ADJ e numero di serie 535. Era stato fabbricato nel 1990 e al momento dell'incidente era in servizio da diciannove anni con 51.900 ore di volo accumulate in circa 17.300 voli[2].
L'Airbus era entrato in servizio il 30 maggio 1990 nella compagnia francese Air Liberté (oggi facente parte del gruppo British Airways); nel settembre del 1997 era poi stato ceduto alla messicana Aerocancun, in seguito fallita; l'anno successivo era passato alla brasiliana Passaredo Transportes Aéreos ed infine, nel settembre del 1999, era stato acquistato dalla Yemenia[3].
Dominique Bussereau, Segretario di Stato con delega ai Trasporti del Governo Fillon II dichiarava, in seguito all'incidente, che l'aereo era stato ispezionato nel 2007 dall'ente francese del settore aeronautico, la Direction Générale de l'Aviation Civile. In tale ispezione era stato individuato un certo numero di difetti[4] ma Khaled Ibrahim, Ministro dei Trasporti yemenita dichiarava che il velivolo era stato controllato nel maggio del 2009 dalle autorità del Paese insieme a personale dell'Airbus: secondo il ministro l'aereo rispettava tutti gli standard internazionali[5].
La maggior parte dei passeggeri provenivano dall'aeroporto di Parigi Charles de Gaulle, dal quale erano partiti con un Airbus A330. Dopo uno scalo all'aeroporto di Marsiglia-Provence, il volo IY749 delle Yemenia si diresse verso San'a, dove i passeggeri vennero fatti salire sull'Airbus A310 schiantatosi poche ore dopo.
Le inchieste in merito a questo disastro aereo sono ancora in corso. Probabilmente l'incidente è dovuto alle pessime condizioni meteorologiche presenti nell'area dello schianto[6].
Data la mancanza da parte dello Stato di Comore di mezzi adeguati a tale ricerca, due aerei militari francesi si sono subito alzati in volo e sono partiti alla volta del disastro, che approssimativamente si trova nel canale del Mozambico, a circa 300 km dalle coste settentrionali del Madagascar[7].
A bordo del volo c'erano 142 passeggeri, di cui 66 erano di nazionalità francese, ed 11 membri dell'equipaggio[8]. Gli altri passeggeri erano originari dei seguenti paesi: Canada, Etiopia, Indonesia, Marocco, Palestina, Cisgiordania, Filippine e Yemen[9].
Delle 153 persone a bordo solo una si è salvata: si tratta di Bahia Bakari, una ragazzina che all'epoca aveva 14 anni, sopravvissuta grazie al giubbotto salvagente[10]. Tutte le altre persone a bordo sono morte[11].
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