Volo USAir 1493 era l'identificativo di un volo di linea della US Airways tra le città di Syracuse, New York, e di San Francisco, California, che il 1º febbraio 1991 è entrato in collisione con il volo SkyWest 5569 subito dopo l'atterraggio all'Aeroporto Internazionale di Los Angeles, dove avrebbe dovuto effettuare uno scalo. A causare l'incidente fu una distrazione del controllore di volo locale che autorizzò al decollo il Metroliner della SkyWest sulla stessa pista sulla quale stava atterrando il Boeing 737 della USAir. Ventidue persone a bordo del 737 e tutte le dodici a bordo del Metroliner persero la vita nell'incidente.[1]
Disastro aereo di Los Angeles | |
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Tipo di evento | Incidente |
Data | 1 febbraio 1991 |
Ora | 18:07 PST |
Tipo | Collisione tra due aeromobili conseguente ad incursione di pista per errore del controllo del traffico aereo, carenze organiche nella torre di controllo e malfunzionamento di un radar. |
Luogo | Aeroporto Internazionale di Los Angeles |
Stato | ![]() |
Coordinate | 33°56′57″N 118°24′34″W |
Tipo di aeromobile | Boeing 737-300 e Fairchild Swearingen Metroliner |
Operatore | US Airways |
Partenza | Aeroporto Internazionale di Port Columbus |
Destinazione | Aeroporto Internazionale di Los Angeles |
Vittime | 34 |
Feriti | 13 |
Sopravvissuti | 67 |
Primo aeromobile | |
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Numero di volo | Volo USAir 1493 |
Tipo di aeromobile | Boeing 737-3B7 |
Operatore | US Airways |
Numero di registrazione | N388US |
Partenza | Aeroporto internazionale Hancock, Syracuse, Stati Uniti |
Scali intermedi | Aeroporto Internazionale di Port Columbus, Columbus, Stati Uniti |
Scalo prima dell'evento | Aeroporto Internazionale di Los Angeles, Los Angeles, Stati Uniti |
Destinazione | Aeroporto Internazionale di San Francisco, San Francisco, Stati Uniti |
Occupanti | 89 |
Passeggeri | 83 |
Equipaggio | 6 |
Vittime | 22 |
Feriti | 13 |
Sopravvissuti | 67 |
Secondo aeromobile | |
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Numero di volo | Volo SkyWest 5569 |
Tipo di aeromobile | Fairchild Metroliner |
Operatore | SkyWest Airlines |
Numero di registrazione | N683AV |
Partenza | Aeroporto Internazionale di Los Angeles, Los Angeles, Stati Uniti |
Destinazione | Aeroporto regionale di Palmdale, Palmdale, Stati Uniti |
Occupanti | 12 |
Passeggeri | 10 |
Equipaggio | 2 |
Vittime | 12 |
Feriti | 0 |
Sopravvissuti | 0 |
Mappa di localizzazione | |
Dati estratti da Aviation Safety Network[1] | |
voci di incidenti aerei presenti su Wikipedia |
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Il volo USAir 1493 era un regolare volo di linea tra Syracuse e San Francisco con scali a Washington, Columbus e Los Angeles.[1] Durante lo scalo a Washington salì a bordo un nuovo equipaggio di condotta, costituito dal comandante Colin Shaw, 48 anni e dal primo ufficiale David Kelly, 32 anni;[2] dopo il decollo da Columbus a bordo c'erano 83 passeggeri e 6 membri dell'equipaggio. Per tutta la tratta e fino all'atterraggio a Los Angeles non si erano verificati problemi di nessun tipo.
L'aeroporto di Los Angeles dispone di quattro piste parallele: due sono situate a nord del terminal e due a sud. Le piste 24R e 24L (quest'ultima è la più vicina al terminal sul lato nord), con l'insieme delle loro vie di rullaggio, vengono chiamate Complesso Nord; le piste 25L, 25R (quest'ultima è la più vicina al terminal sul lato sud) e le loro vie di rullaggio sono chiamate Complesso Sud.[3] Non esiste una via di rullaggio diretta verso la pista 24R, ma diverse vie di rullaggio intersecano la 24L consentendo agli aerei che atterrano sulla 24R di incrociarla per dirigersi al terminal.
Per ridurre il tempo di taxi, gli aerei decollano solitamente dal complesso loro più vicino, ma siccome il volo Skywest 5569 avrebbe dovuto volare verso nord, fu autorizzato a decollare dalla pista 24L invece che dalla 25R. Il pushback e il rullaggio si svolsero regolarmente: dopo aver lasciato il gate 32, lo Skywest arrivò sulla pista tramite le vie di rullaggio Kilo, 48, Tango e 45 seguendo un percorso prestabilito chiamato Percorso Nord (in seguito le vie di rullaggio vennero rinominate rispettivamente Charlie, Quebec, Delta e Delta10). L'aereo non fu visibile alla torre di controllo solamente lungo la via di rullaggio 48.
Immediatamente prima che il Metroliner raggiungesse la pista 24L, un aereo della Wings West atterrò sulla 24R e rimase in attesa dell'autorizzazione per attraversare la 24L ma, poiché l'equipaggio aveva cambiato per errore la frequenza radio, il controllore locale non riuscì a contattarlo. Poco dopo le 18:00, mentre il volo USAir 1493 stava compiendo l'avvicinamento finale a Los Angeles alla pista 24L, il Metroliner venne autorizzato dall'ATC a immettersi sulla pista (24L) e a raggiungere la sua posizione di decollo posta a circa 670 metri dalla soglia pista, in corrispondenza dell'intersezione 45;[4] nel frattempo, dopo quattro tentativi da parte del controllore locale, finalmente i piloti del volo Wings West risposero alle chiamate e vennero autorizzati ad attraversare la pista 24L; in seguito lo stesso controllore autorizzò il volo USAir ad atterrare sulla stessa pista ancora occupata dal Metroliner.
Successivamente un altro velivolo della Wing West, anch'esso un Metroliner, comunicò alla torre di controllo di essere pronto per il decollo: interrogati in merito alla loro posizione, i piloti risposero di essere dietro a un B737 della Southwest Airlines in attesa di entrare sulla 24L. Siccome la striscia progresso volo per questo aereo era ancora in possesso del controllore di movimento al suolo, il controllore locale pensò erroneamente che il Metroliner della Wing West fosse il Metroliner della SkyWest e che quindi la pista 24L fosse libera.
Il volo USAir 1493 toccò terra nei pressi della soglia pista ma, appena il muso dell'aereo si abbassò, il primo ufficiale vide il Metroliner della SkyWest occupare la pista e applicò la massima frenata. Data la distanza ridotta fu però impossibile evitare l'impatto. Il Metroliner fu schiacciato sotto il B737 ed entrambi i velivoli scivolarono lungo la pista deviando verso sinistra, terminando la corsa contro una vecchia stazione dei pompieri, dove il piccolo turboelica prese fuoco.[4].
All'incidente assistette dal proprio aereo appena atterrato l'intera squadra dei Vancouver Canucks.[5]
Tutte le 12 persone (10 passeggeri e i due piloti) a bordo del Metroliner persero la vita, così come 20 degli 89 passeggeri, il capitano e un assistente di volo che erano a bordo del B737; complessivamente i feriti furono trenta, tredici dei quali riportarono gravi lesioni. Il politico e imprenditore David Koch fu uno dei sopravvissuti.
La maggior parte dei decessi a bordo del B737 si verificò tra i passeggeri seduti nella parte anteriore dell'aereo, dalla fila 1 alla fila 6, mentre tutti gli occupanti delle file oltre la 17 rimasero illesi o riportarono solo lievi ferite; ciò dipese dal fatto che l'incendio inizialmente divampò dal Metroliner che era posizionato sotto la prua del B737.
Solamente due passeggeri e un membro dell'equipaggio riuscirono a fuggire dall'uscita di emergenza anteriore (R1), mentre il portellone (L2) era danneggiato e non venne aperto; due passeggeri riuscirono a usare l'uscita di emergenza posta sopra l'ala sinistra, poi l'incendio si estese e impedì il suo utilizzo. La maggior parte dei superstiti abbandonò l'aereo attraverso la porta posta sopra l'ala destra e il portellone posteriore destro (R2), mentre il portellone posteriore sinistro (L2) fu subito richiuso a causa del propagamento dell'incendio da quel lato dell'aereo.[6]
Analizzando la disposizione dei corpi delle vittime, le autorità ritennero che 17 di loro morirono a causa dell'inalazione di fumo tossico mentre tentavano di raggiungere una delle uscite, mentre solo due vennero rinvenuti ancora seduti al loro posto. James Burnett, capo investigatore del National Transportation Safety Board (NTSB), dichiarò "non riesco a ricordare un incidente nel quale così tante persone sono morte nel tentativo di abbandonare l'aereo".[7] Il capitano fu una delle poche persone decedute a causa dell'urto contro la caserma dei pompieri, mentre il primo ufficiale, rimasto illeso nell'impatto, riuscì a fuggire attraverso il finestrino della cabina di pilotaggio. Una delle persone inizialmente sopravvissute all'incidente morì pochi giorni dopo a causa delle ustioni riportate così come un'altra che morì un mese dopo a causa delle gravi ferite subite.[8]
Il primo ufficiale, che era il pilota ai comandi, dichiarò di non aver visto il Metroliner finché anche il carrello anteriore del suo aereo toccò terra, dopodiché azionò i freni ma la distanza fra i due aerei era troppo breve per evitare l'impatto, cosa confermata anche da alcuni dei superstiti.[8]
Il controllore locale che autorizzò i due aerei a utilizzare la stessa pista ammise le sue responsabilità di fronte agli investigatori del NTSB dichiarando che inizialmente credette che il Boeing della USAir fosse esploso a causa di una bomba, poi, rendendosi conto che la causa dell'incidente avrebbe potuto essere un'altra, disse al suo supervisore che probabilmente il Boeing della USAir era entrato in collisione con un altro aereo;[9] a sua parziale discolpa aggiunse che dalla sua posizione non avrebbe potuto scorgere un aereo piccolo come il Metroliner a causa delle luci che si riflettevano sulle vetrate della torre di controllo e che aveva scambiato la posizione di quest'ultimo con quella di un aereo identico.[9] Gli investigatori accertarono anche che il giorno dell'incidente il terminale del radar di terra della sua postazione non era funzionante.[10]
Secondo l'NTSB durante l'avvicinamento all'aeroporto i piloti del B737 non riuscirono a vedere il Metroliner in quanto le sue luci di posizione si confondevano con le altre luci della pista.[11] Sempre secondo il Board, l'Aeroporto era da ritenersi responsabile in quanto la gestione delle piste era affidata unicamente al controllore locale.
Fino al giorno dell'incidente presso l'aeroporto di Los Angeles venivano utilizzate tutte e quattro le piste indistintamente per i decolli e per gli atterraggi, quindi l'NTSB raccomandò di differenziare l'utilizzo delle piste in modo da non avere decolli e atterraggi sulla stessa pista; ciò fu recepito solamente dopo il 19 agosto 2004 quando fu sfiorato un altro incidente: un Boeing 747 che stava atterrando sulla pista 24L rischiò di collidere con un B737 in attesa sulla stessa pista.[12] Da quel momento le piste esterne (24R e 25L) vengono usate per gli atterraggi e le piste interne (24L e 25R) per i decolli.
L'incidente del Boeing 737 della USAir è stato analizzato nell'episodio Autorizzati al disastro della nona stagione del documentario Indagini ad alta quota trasmesso da National Geographic Channel.
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