avia.wikisort.org - Evento

Search / Calendar

Il volo Air Florida 90 era un volo di linea della compagnia aerea Air Florida con partenza da Washington D.C e destinazione Fort Lauderdale, che il 13 gennaio 1982 si schiantò su un ponte del fiume Potomac a Washington D.C. poco dopo il decollo effettuato dall'Aeroporto Nazionale di Washington-Ronald Reagan. Nell'incidente persero la vita 78 persone, tra cui quattro automobilisti che si trovavano sul ponte. Vennero tratti in salvo pochi sopravvissuti dalle acque gelide del fiume.[1]

Volo Air Florida 90
Un Boeing 737 simile a quello coinvolto.
Tipo di eventoIncidente
Data13 gennaio 1982
TipoFormazione di ghiaccio causata da errore del pilota e pessime condizioni meteorologiche
LuogoFiume Potomac, Washington D.C.
Stato Stati Uniti
Coordinate38°52′26″N 77°02′34″W
Numero di voloFLA90
Tipo di aeromobileBoeing 737-222
OperatoreAir Florida
Numero di registrazioneN62AF
PartenzaAeroporto Nazionale di Washington Ronald Reagan, Washington, Stati Uniti
Scalo intermedioAeroporto Internazionale di Tampa, Tampa, Stati Uniti
DestinazioneAeroporto Internazionale di Fort Lauderdale-Hollywood, Fort Lauderdale, Stati Uniti
Occupanti79
Passeggeri74
Equipaggio5
Vittime74
Feriti5
Sopravvissuti5
Altri coinvolti
Feriti4
Vittime4
Mappa di localizzazione
Dati estratti da Aviation Safety Network[1]
voci di incidenti aerei presenti su Wikipedia

Il National Transportation Safety Board concluse che l'incidente venne provocato da un errore del pilota e aggravato dalla tempesta di neve presente sulla capitale statunitense quel giorno. I piloti non attivarono i dispositivi antighiaccio (anti-icing) e non riuscirono ad annullare il decollo, anche dopo aver rilevato un problema di potenza durante la fase di rullaggio e dopo aver individuato visivamente la formazione di ghiaccio e neve sulle ali.[2]


Antefatto


Durante la seconda settimana del gennaio 1982, la costa orientale degli Stati Uniti venne colpita da un eccezionale periodo di maltempo, caratterizzato da temperature particolarmente basse. Per diversi giorni le temperature gelide rallentarono le attività della capitale. Il 13 gennaio, l'aeroporto Ronald Reagan, situato nella Contea di Arlington, nei pressi del fiume Potomac, venne aperto a mezzogiorno. Nel pomeriggio, l'aereo si sarebbe dovuto dirigere all'aeroporto Internazionale di Fort Lauderdale, con una sosta intermedia all'aeroporto Internazionale di Tampa. La partenza venne ritardata di 1 ora e 45 minuti per la presenza di una nevicata, con intensità variabile da moderata a forte, che fece temporaneamente chiudere l'aeroporto.


L'incidente


Diagramma della traiettoria del volo Air Florida 90, dal decollo allo schianto, fornito dal National Transportation Safety Board
Diagramma della traiettoria del volo Air Florida 90, dal decollo allo schianto, fornito dal National Transportation Safety Board

L'aereo venne sottoposto a procedura di rimozione del ghiaccio (de-icing) attraverso l'uso di glicole monopropilenico, ma il mezzo ebbe problemi a lasciare il gate poiché il mezzo per il traino dell'aereo ebbe difficoltà di trazione a causa del ghiaccio. Per circa cinque minuti l'equipaggio provò a lasciare il gate utilizzando gli inversori di spinta, che furono tuttavia inutili. Infine, un'unità di terra equipaggiata con catene da neve riuscì a trainare l'aereo. Dopo aver lasciato il gate, il 737 attese per 49 minuti l'autorizzazione al decollo sul raccordo di rullaggio, assieme ad altri velivoli, a causa del traffico congestionato dell'unica pista adatta al decollo strumentale. Questa pista richiedeva un percorso di volo verso Nord che seguiva il fiume.

I piloti apparentemente decisero di non tornare al gate per una nuova procedura di rimozione del ghiaccio, temendo che la partenza potesse essere ulteriormente ritardata, e decisero di continuare ad attendere l'autorizzazione per partire. L'aereo tentò il decollo sulla pista principale (l'unica aperta), con la presenza di ghiaccio sulle ali, alle 15:59 EST. Anche se stava nevicando e le temperature erano molto basse, l'equipaggio non attivò i dispositivi antighiaccio. Le analisi del registratore di bordo determinarono che durante i controlli al decollo, il primo ufficiale annunciò, confermato dal pilota, che il sistema antighiaccio dell'aereo era disattivato.

Durante la fase di rullaggio dell'aereo, venne registrata la seguente conversazione tra il comandante e il primo ufficiale, relativa alla situazione del ghiaccio[3]:

Primo ufficiale:
«It's a losing battle trying to de-ice these things. It gives you a false feeling of security, that's all it does.»
[È una battaglia persa cercare di togliere il ghiaccio a queste cose. Dà solo un falso senso di sicurezza, ecco tutto quello che fa.]
Comandante:
«Well, it satisfies the Feds»
[Beh, soddisfa i federali.] (i controlli del governo N.d.T.)

Ad aggravare la situazione ci fu la decisione dei piloti di manovrare a breve distanza da un DC-9 della New York Air in fase di rullaggio di fronte a loro. Questa decisione venne presa a causa dell'erronea convinzione dei piloti che il calore proveniente dai propulsori del DC-9 avrebbe sciolto e rimosso la neve e il ghiaccio sulle ali. Questa azione, che è specificamente sconsigliata nelle linee-guida del manuale di volo, contribuì di fatto ad aumentare il ghiaccio sul 737. Posizionandosi dietro all'aereo che precedeva, i gas di scarico sciolsero la neve e il ghiaccio, facendole ulteriormente scivolare verso le superfici mobili del velivolo. Durante il decollo, questo miscuglio liquido si congelò nuovamente, ricoprendo le ali e le prese d'aria dei propulsori.

Sia il comandante che il primo ufficiale non avevano molta esperienza nel volo durante un tale maltempo.

[15:59:32] Comandante:
«Okay, your throttles»
[Ok, a te i comandi]
[15:59:35]
[Suono di accelerazione dei propulsiori]
[15:59:49] Comandante:
«Holler if you need the wipers»
[Dimmi se ti servono i tergicristalli ]
[15:59:51] Comandante:
«It's spooled. Real cold, real cold.»
[Si è avviato. Veramente freddo, veramente freddo]'

Mentre l'aereo iniziava il decollo, il primo ufficiale fece ripetutamente notare al comandante che le letture ottenute dagli strumenti relativi alla potenza erogata dai motori non sembravano corrispondenti alla realtà, riferendosi al fatto che l'aereo non sembrava utilizzare la potenza necessaria per il decollo, nonostante i valori degli strumenti indicassero il contrario. La mancata attivazione del sistema di rimozione del ghiaccio provocò esattamente ciò che il sistema doveva impedire: l'indicatore del rapporto di pressione del propulsore (EPR - Engine Pressure Ratio) fornì dei valori errati, eccessivamente alti, poiché il ghiaccio aveva bloccato i sensori posizionati sui motori.

Quando i piloti erano convinti di aver impostato la corretta spinta per il decollo, l'indicatore segnava un valore di 2.04, mentre in realtà era di 1.70. L'aereo accelerò nella pista per 800 metri in più rispetto alla normale distanza impiegata per il decollo. Uno dei sopravvissuti temette che l'aereo sarebbe finito fuori pista.

[15:59:58] Primo ufficiale:
«God, look at that thing. That don't seem right, does it? Uh, that's not right.»
[Dio, guarda questo. Non sembra giusto, vero? Uh, non è giusto.]

Il comandante tralasciò le preoccupazioni del primo ufficiale e proseguì il decollo. Gli investigatori determinarono che c'era sufficiente spazio e tempo sulla pista per l'annullamento del decollo, e criticarono il pilota per aver rifiutato di ascoltare il suo primo ufficiale, che aveva ragione sulle letture gli strumenti.

Probabilmente il comandante era sotto pressione per poter decollare velocemente, sapendo che un altro velivolo era nella fase di approccio finale nella stessa pista. Infatti, quest'ultimo aereo atterrò mentre l'aereo dell'Air Florida decollava. Se l'aereo in atterraggio avesse richiesto una procedura di "Missed Approach", sarebbe stato annullato il decollo del volo Air Florida.

[16:00:09] Comandante:
«Yes it is, there's eighty.»
[Si lo è, ottanta]

È chiaro che il primo ufficiale vide un problema nelle letture degli strumenti, e che il pilota ignorò le sue preoccupazioni.

[16:00:10] Primo ufficiale:
«Naw, I don't think that's right. Ah, maybe it is.»
[No, non penso che sia giusto. Ah, forse lo è]
[16:00:21] Comandante:
«Hundred and twenty.»
[Centoventi]
[16:00:23] Primo ufficiale:
«I don't know»
[Non lo so]
[16:00:31] Comandante:
«Vee-one. Easy, vee-two.»
[V1. Bene, V2]

Benché la spinta fosse stata sufficiente per il decollo, la presenza di ghiaccio e neve sulle ali disturbò il flusso d'aria, modificando il profilo aerodinamico del velivolo. Questo causò una veloce impennata del muso dell'aereo, che provocò a sua volta una diminuzione della velocità e l'avvicinamento al punto critico di stallo.

Dopo il distacco dal suolo, il registratore di volo registrò la seguente conversazione. In sottofondo è presente il suono dello "stick shaker", uno strumento che avverte il pericolo di stallo dell'aereo:

[16:00:39]
[Inizio suono di allarme]
[16:00:41] Washington National Tower:
«Palm 90 contact departure control.»
[Palm 90 contattare controllo partenze]

L'aereo si impennò eccessivamente, facendo diminuire ulteriormente la velocità e avvicinandosi alla situazione di stallo. Il comandante disse al primo ufficiale di diminuire l'inclinazione spingendo in avanti la barra di comando.

[16:00:45] Comandante:
«Forward, forward, easy. We only want five hundred.»
[Avanti, avanti. Dobbiamo arrivare solo a 500]
[16:00:48] Comandante:
«Come on forward....forward, just barely climb. »
[Andiamo, avanti... avanti, solo per salire appena]
[16:00:59] Comandante:
«Stalling, we're falling!»
[In stallo, stiamo cadendo!]
[16:01:00] Primo ufficiale:
«Larry, we're going down, Larry....»
[Larry, stiamo andando giù, Larry...]
[16:01:01] Comandante:
«I know it!»
[Lo so!]
[16:01:01]
[Rumore dell'Impatto]

Anche se il Boeing 737 riuscì a decollare, raggiunse un'altitudine massima di soli 352 piedi (107 m) prima di iniziare a perdere quota. I registratori indicarono che l'aereo era rimasto in volo solo per 30 secondi. Alle 16:01 EST si schiantò sul ponte del fiume Potomac, a 1 400 metri dalla fine della pista.

L'aereo colpì sei autovetture e un camion presenti sul ponte, e si inabissò nel fiume ghiacciato. Delle persone a bordo dell'aereo:

Delle persone presenti sul ponte, quattro morirono, quattro furono ferite, di cui una gravemente.[1]


Soccorsi


Le unità della Guardia Costiera erano troppo distanti per assistere i sei superstiti del volo
Le unità della Guardia Costiera erano troppo distanti per assistere i sei superstiti del volo

La risposta dei soccorsi da terra fu rallentata dalle strade ricoperte di ghiaccio e dalla congestione del traffico. I soccorritori giunti sul posto non erano in grado di assistere i sopravvissuti nell'acqua per la mancanza di equipaggiamento. Roger Olian, che si trovava nel suo camion, fu il primo a gettarsi in acqua per cercare di raggiungere i sopravvissuti. Nello stesso istante, diversi militari del Pentagono, Steve Raines, Aldo De La Cruz e Steve Bell cercarono di aiutare Olian.

Alle 16:20 EST, l'elicottero Eagle 1, un modello Bell 206L-1 della United States Park Police con a bordo il pilota Donald W. Usher e il paramedico Melvin E. Windsor giunse sul posto, ed iniziò ad assistere i sopravvissuti. Con sprezzo del pericolo lavorarono a breve distanza dalla superficie del fiume, a tal punto che per alcuni istanti la fusoliera dell'elicottero si trovo immersa nell'acqua. L'elicottero calò una fune verso i superstiti per traghettarli a riva. Il primo a ricevere la fune fu Bert Hamilton. L'elicottero lo spostò attraverso il ghiaccio, evitando i lati del ponte. Alcuni vigili del fuoco giunsero sul posto. L'elicottero tornò verso la coda dell'aereo, l'unica parte di esso che emergeva dall'acqua per porgere la fune ad Arland D. Williams Jr che invece di avvolgersela attorno a sé, la passò all'assistente di volo Kelly Duncan. Al terzo viaggio dell'elicottero, vennero calate due corde, per velocizzare il salvataggio. I soccorritori temevano infatti che i superstiti potessero resistere nelle acque ghiacciate solo per pochi minuti prima di morire di ipotermia. Williams afferrò una delle corde passandola a Joe Stiley, che se la passò attorno al corpo e prese Priscilla Tirado, che era in stato di shock emotivo per aver perso il marito e il figlio. La seconda corda venne afferrata da Patricia Felch. Prima di raggiungere la riva, sia Priscilla Tirado che Patricia Felch persero la presa con la fune e ricaddero in acqua.

Priscilla Tirado era troppo debole per afferrare la corde quando l'elicottero gliela lanciò nuovamente. Un passante, Lenny Skutnik, si tolse la giacca e gli stivali, tuffandosi in acqua e nuotò verso di lei per aiutarla. L'elicottero si spostò dove era caduta Patricia Felch e il paramedico Windsor si lanciò dall'elicottero in acqua per assicurarla alla fune. Nel frattempo il velivolo si spostò verso Williams, ma lui e la coda dell'aereo dell'Air Florida erano scomparsi sotto la superficie del fiume. Il suo corpo venne recuperato successivamente, e il medico legale accertò che Williams fu l'unico passeggero a morire affogato.


Le indagini


La causa principale dell'incidente, secondo il National Transportation Safety Board, fu dovuta agli errori dei piloti, poiché[2]:

Inoltre, i fattori che contribuirono all'incidente furono:


Onorificenze


Il "sesto passeggero", che sopravvisse all'incidente e ripetutamente passò le funi di salvataggio agli altri superstiti prima di affogare, venne identificato successivamente come il quarantaseienne Arland D. Williams Jr. La parte del ponte colpita dall'aereo, dopo le riparazioni, in origine chiamata "Rochambeau Bridge" venne rinominata "Arland D. Williams Jr. Memorial Bridge" per l'eroismo di questa persona.[4]

I civili Roger Olian e Lenny Skutnik ricevettero la Lifesaving Medal d'oro della Guardia Costiera. Questa onorificenza venne assegnata postuma anche a Williams.[5] I due membri dell'equipaggio dell'elicottero Eagle 1 furono decorati con la Lifesaving Medal d'argento, e la Valor Award del Segretario degli Interni degli Stati Uniti James G. Watt.[6][7]

Roger Olian, Lennie Skutnik, Donald Usher e Melvin Windsor ricevettero una medaglia Carnegie Hero Fund.


Conseguenze


Le indagini sull'incidente portarono a varie modifiche all'addestramento dei piloti. Divenne un caso di studio utilizzato sia per gli equipaggi che per coloro che prestano soccorso.[8][9]


Nella cultura di massa


Il volo Air Florida 90 è stato analizzato nella puntata Crollo nel ghiaccio della tredicesima stagione del documentario Indagini ad alta quota e nella puntata Collisione con il ponte della terza stagione del documentario Quei secondi fatali, entrambi trasmessi da National Geographic Channel. L'incidente dell'Air Florida 90 ha ispirato allo scrittore Warren Adler lo scenario per il suo romanzo del 1984 Random Hearts da cui fu tratto nel 1999 l'omonimo film di Sydney Pollack (uscito in Italia come Destini incrociati).[10]


Note


  1. (EN) Harro Ranter, ASN Aircraft accident Boeing 737-222 N62AF Washington-National Airport, DC (DCA) [Potomac River], su aviation-safety.net. URL consultato il 26 gennaio 2020.
  2. (EN) National Transportation Safety Board, Final report NTSB Air Florida 90 (PDF), su libraryonline.erau.edu.
  3. (EN) Air Florida 90 CVR Transcript, su tailstrike.com. URL consultato il 26 gennaio 2020.
  4. (EN) Remembering Air Florida Flight 90 hero, Arland Williams Jr., Citadel Class of 1957, su The Citadel Today, 12 gennaio 2021. URL consultato il 2 marzo 2021.
  5. (EN) Gold Lifesaving Medal, su history.uscg.mil. URL consultato il 2 marzo 2021.
  6. (EN) Christopher McDougall, The Hidden Cost of Heroism, su Men's Health, 4 ottobre 2007. URL consultato il 2 marzo 2021.
  7. (EN) Ap, AROUND THE NATION; Reagan Honors Hero Of Potomac Air Crash (Published 1983), in The New York Times, 7 giugno 1983. URL consultato il 2 marzo 2021.
  8. (EN) Wilber Del Quentin, A Crash's Improbable Impact: '82 Air Florida Tragedy Led To Broad Safety Reforms, su washingtonpost.com, The Washington Post, 12 gennaio 2007. URL consultato il 21 aprile 2008.
  9. (EN) Del Quentin Wilber, A Crash's Improbable Impact, 12 gennaio 2007. URL consultato il 2 marzo 2021.
  10. (EN) Robert Michael Lewis, Barry Corbin e Stephen Macht, Flight 90: Disaster on the Potomac, Finnegan/Pinchuk Productions, 1º aprile 1984. URL consultato il 2 marzo 2021.

Bibliografia



Voci correlate



Altri progetti



Collegamenti esterni


Portale Aviazione
Portale Catastrofi
Portale Trasporti

На других языках


[de] Air-Florida-Flug 90

Der Absturz von Air-Florida-Flug 90 ereignete sich am 13. Januar 1982 um 16:01 Uhr Ortszeit, als eine Boeing 737-200 nach dem Start vom Washington National Airport auf eine Straßenbrücke über den Potomac River und danach in den vereisten Fluss stürzte. Die Rettungsmaßnahmen gestalteten sich wegen der widrigen Wetterbedingungen äußerst schwierig. Von den 79 Flugzeuginsassen überlebten nur fünf. Außerdem kamen vier Autofahrer auf der Brücke ums Leben, fünf weitere wurden verletzt.

[en] Air Florida Flight 90

Air Florida Flight 90 was a scheduled U.S. domestic passenger flight operated by Air Florida from Washington National Airport (now Ronald Reagan Washington National Airport) to Fort Lauderdale–Hollywood International Airport, with an intermediate stopover at Tampa International Airport. On January 13, 1982, the Boeing 737-222 registered as N62AF crashed into the 14th Street Bridge over the Potomac River.[3]

[fr] Vol Air Florida 90

Le vol Air Florida 90, assuré par un Boeing 737-222 de la compagnie américaine Air Florida, a heurté un pont au-dessus du fleuve Potomac à Washington (DC), qui subissait une sévère tempête de neige, puis s'est abîmé dans les eaux gelées du fleuve le 13 janvier 1982 juste après son décollage de l'aéroport national de Washington en Virginie. Le Boeing 737 devait rallier Fort Lauderdale via Tampa en Floride.
- [it] Volo Air Florida 90

[ru] Катастрофа Boeing 737 в Вашингтоне

Катастрофа Boeing 737 в Вашингтоне — крупная авиационная катастрофа, произошедшая в среду 13 января 1982 года. Авиалайнер Boeing 737-222 авиакомпании Air Florida выполнял регулярный рейс QH90 (позывной — Palm 90) по маршруту Вашингтон—Тампа—Форт-Лодердейл, но через 22 секунды после взлёта в условиях сильного снегопада внезапно перешёл в сваливание и, потеряв высоту, врезался в загруженный автомобилями пролёт моста 14-й улицыruen, проходящего через реку Потомак и соединяющего Вашингтон с Арлингтоном, после чего провалился под лёд реки и ушёл под воду. В катастрофе погибли 78 человек — 74 человека на борту самолёта из 79 (74 пассажира и 5 членов экипажа) и 4 человека на мосту; ещё 9 человек получили ранения — 5 человек на борту самолёта (1 член экипажа и 4 пассажира) и 4 на мосту.



Текст в блоке "Читать" взят с сайта "Википедия" и доступен по лицензии Creative Commons Attribution-ShareAlike; в отдельных случаях могут действовать дополнительные условия.

Другой контент может иметь иную лицензию. Перед использованием материалов сайта WikiSort.org внимательно изучите правила лицензирования конкретных элементов наполнения сайта.

2019-2025
WikiSort.org - проект по пересортировке и дополнению контента Википедии