L'incidente al volo Pacific Southwest Airlines 1771 fu un disastro aereo avvenuto il 7 dicembre 1987 nei pressi di Cayucos, California (negli Stati Uniti d'America), allorché un BAe 146 della compagnia PSA in servizio tra Los Angeles e San Francisco venne dirottato da un ex dipendente della US Airways (facente parte del medesimo gruppo), David Burke, al fine deliberato di farlo schiantare e "vendicare" il suo licenziamento da parte della compagnia aerea.[1] Nello schianto perirono tutte le 43 persone presenti a bordo.
Volo Pacific Southwest Airlines 1771 | |
---|---|
![]() | |
Tipo di evento | Dirottamento aereo |
Data | 7 dicembre 1987 |
Tipo | Intrusione in cabina di pilotaggio e manovra suicida |
Luogo | Cayucos, California |
Stato | ![]() |
Coordinate | 35°31′20″N 120°51′25″W |
Tipo di aeromobile | British Aerospace BAe 146 |
Nome dell'aeromobile | The Smile of Stockton |
Operatore | Pacific Southwest Airlines |
Numero di registrazione | N350PS |
Partenza | Aeroporto Internazionale di Los Angeles, Los Angeles, Stati Uniti |
Destinazione | Aeroporto Internazionale di San Francisco, San Francisco, Stati Uniti |
Occupanti | 43 |
Passeggeri | 38 |
Equipaggio | 5 |
Vittime | 43 |
Feriti | 0 |
Sopravvissuti | 0 |
Mappa di localizzazione | |
Dati estratti da Aviation Safety Network[1] | |
voci di incidenti aerei presenti su Wikipedia |
David Burke nacque il 18 maggio 1952 nel Regno Unito da genitori giamaicani. In seguito con la famiglia si trasferì negli Stati Uniti, a Rochester, dove iniziò a lavorare nel trasporto aereo.
Ben presto la sua condotta lavorativa si fece "fumosa": fu tra l'altro sospettato di sfruttare la possibilità di volare gratis con la compagnia aerea per cui era impiegato al fine di trasportare cocaina dalla Giamaica; nessuna accusa formale venne però formulata contro di lui. Alcune sue precedenti fidanzate e alcuni suoi conoscenti lo descrivevano come un uomo violento.[2]
Passato a lavorare per la US Airways, che nel 1986 si era fusa con la Pacific Southwest Airlines, sul finire del 1987 Burke fu licenziato a seguito di un furto da lui commesso per il valore di 69 dollari e per il sospetto che avesse compiuto altri crimini.[3] Egli tentò di convincere il suo supervisore, Raymond F. Thomson, a reintegrarlo, ma gli venne opposto un diniego.
Burke era un passeggero abituale del volo PSA 1771, che usava per tornare a casa a San Francisco dal suo lavoro all'aeroporto di Los Angeles; dopo il fallimentare colloquio con l'ormai ex datore di lavoro, venuto a sapere che quest'ultimo avrebbe preso a sua volta tale volo, acquistò nuovamente un biglietto, stavolta con l'obiettivo di "farla pagare" alla compagnia per il suo licenziamento.[4]
Grazie alle sue credenziali dell'US Airways, che aveva omesso di restituire alla Compagnia, Burke poté salire a bordo del quadrimotore BAe 146 della PSA armato di pistola, evitando i controlli di sicurezza all'aeroporto di Los Angeles.[5]
Una volta a bordo, Burke scrisse un messaggio di commiato su un sacchetto per il vomito, ma non è dato sapere se lo fece leggere a Thomson:
Ciao Ray. È quasi assurdo che siamo finiti così. Ti ho chiesto un po' di pietà per la mia famiglia, ricordi? Bene, io non l'ho ricevuta e neanche tu l'avrai.[3][6][7]
Mentre l'aereo si trovava in crociera a circa 6 700 metri s.l.m., il Cockpit Voice Recorder registrò il suono di una persona entrare ed uscire dalla toilette; pochi istanti dopo, mentre pilota e co-pilota si stavano informando sulle turbolenze, si udirono due spari nella cabina passeggeri, probabilmente esplosi da Burke contro Thomson, seguiti dalle urla di terrore dei passeggeri.
Immediatamente il co-pilota immise nel transponder il codice 7700 (indicativo di "emergenza generica") e avvertì il controllo del traffico aereo di aver udito il rumore dei colpi d'arma da fuoco: questa rimase l'ultima comunicazione radio giunta dal volo 1771.
A questo punto la scatola nera registrò il rumore della porta della cabina di pilotaggio che si apriva e una voce femminile, verosimilmente di una hostess, che diceva all'equipaggio: "Abbiamo un problema". Il comandante fece in tempo a rispondere: "Che genere di problema?", dopodiché si udì un nuovo sparo (che verosimilmente uccise l'assistente di volo) e la voce di Burke annunciare: "Sono io il problema". Il dirottatore quindi esplose altri colpi di pistola contro i membri dell'equipaggio, così da ucciderli o neutralizzarli, quindi (come desunto dall'analisi combinata di CVR - che registrò l'aumento del rumore del parabrezza - e Flight Data Recorder) si sedette ai comandi, mise le manette dei motori al massimo e spinse in avanti il volantino. Poco dopo venne registrato un ulteriore sparo, che verosimilmente uccise un altro pilota che era presente a bordo dell'aereo e che aveva tentato di riprendere il controllo del mezzo; l'ipotesi che Burke si fosse suicidato con questo colpo venne esclusa poiché si trovò un frammento della falange dell'attentatore sul grilletto, segno che l'arma era stata tenuta saldamente fino all'impatto.[8]
L'aereo andò quindi in velocissima picchiata e si schiantò alle 16:16 nelle montagne di Santa Lucia, non lontano da Paso Robles, ad una velocità approssimativa di 1240 km/h, di poco superiore a quella del suono, disintegrandosi completamente. La forza dell'impatto fu tale da sminuzzare i corpi delle 43 persone a bordo, tanto che il più grande resto umano rinvenuto fu un piede protetto dalla sua scarpa. I resti di 27 passeggeri non vennero mai identificati.
Il sacchetto del vomito col messaggio di commiato e pochi altri frammenti, tra cui alcune parti dell'arma di Burke, si salvarono rimbalzando sul suolo e sfuggendo quindi alle fiamme che consumarono i resti dell'aereo, ma furono comunque necessari due giorni di scavi per poter rinvenire tutti i frammenti sopravvissuti all'impatto.
Dopo il disastro vennero introdotte numerose leggi federali, tra cui una per imporre l'immediato ritiro delle credenziali dopo un licenziamento[9], e un'altra che impose le stesse misure di sicurezza adottate per i passeggeri anche per gli equipaggi.
L'incidente provocò la morte di 3 manager e del Presidente di Chevron Corporation e di 3 membri del Direttivo della Pacific Bell: questo fatto portò all'introduzione, in molte Società, di regolamenti interni atti a evitare la presenza sullo stesso volo di un eccessivo numero di manager.
Il volo PSA 1771 è stato analizzato nella puntata Blocco ai reattori della undicesima stagione del documentario Indagini ad Alta Quota trasmesso da National Geographic Channel.
Altri progetti
![]() | ![]() |