Il volo Sukhoi 36801 era un volo dimostrativo di un Sukhoi Superjet 100, registrato con marche RA-97004 e il cui piano di volo prevedeva il decollo e il rientro all'aeroporto Halim Perdanakusuma di Giacarta. Il 9 maggio 2012, l'aereo si schiantò contro il Monte Salak, sull'isola di Giava, in Indonesia, provocando la morte di tutti e 37 passeggeri e 8 membri dell'equipaggio a bordo[1][2]. I rottami del velivolo vennero avvistati il giorno successivo ai piedi di un vallone roccioso della montagna[3] mentre i corpi delle vittime furono recuperati a partire dal 12 maggio e portati all'aeroporto Halim Perdanakusuma per l'identificazione[4].
Volo Sukhoi 36801 | |
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Tipo di evento | Incidente |
Data | 9 maggio 2012 |
Tipo | Volo controllato contro il suolo causato da errore del pilota |
Luogo | Monte Salak, Reggenza di Bogor |
Stato | ![]() |
Coordinate | 6°42′36.72″S 106°44′40.92″E |
Tipo di aeromobile | Sukhoi Superjet 100-95 |
Operatore | Sukhoi |
Numero di registrazione | RA-97004 |
Partenza | Aeroporto Halim Perdanakusuma, Giacarta, Indonesia |
Destinazione | Aeroporto Halim Perdanakusuma, Giacarta, Indonesia |
Occupanti | 45 |
Passeggeri | 37 |
Equipaggio | 8 |
Vittime | 45 |
Feriti | 0 |
Sopravvissuti | 0 |
Mappa di localizzazione | |
Dati estratti da Aviation Safety Network[1] | |
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Il rapporto finale sull'incidente, pubblicato il 18 dicembre 2012, concluse che il disastro fu causato dall'errore dei piloti, i quali sbagliarono a inserire la rotta corretta e, non informati della presenza di terreno montuoso nell'area, ignorarono l'allarme di prossimità del suolo credendo che fosse causato da un'errata configurazione del sistema.[5][6]
L'aereo coinvolto nell'incidente era un Sukhoi SSJ-100-95, con marche 97004[7] e numero di costruzione 95004.Il velivolo era stato fabbricato nel 2009 e aveva accumulato 800 ore di volo al momento dell'incidente. Il Superjet 100 è il primo aereo di linea prodotto in Russia dopo la dissoluzione dell'URSS nel 1991[8].
Il velivolo prendeva parte per la prima volta al tour dimostrativo denominato "Welcome Asia!". Le tappe precedenti del tour si erano svolte in Kazakistan ed in Pakistan, ma in quest'ultima, a causa di un inconveniente tecnico, l'aereo utilizzato non aveva potuto volare ed era stato pertanto sostituito da quello poi coinvolto nell'incidente.[9].
Al momento dell'incidente erano già stati già ordinati 170 aerei in tutto il Mondo, 42 dei quali in Indonesia. Sukhoi prevedeva la costruzione di circa 1000 aerei Superjet[10].
Il monte Salak è un vulcano alto 2.211 metri situato nell'isola di Giava, in Indonesia. Nel decennio tra i 2002 e il 2012 si sono verificati 7 incidenti nell'area attorno al monte e un giornale, il Jakarta Post, lo aveva definito un "cimitero di aerei": 3 persone morirono durante un volo di addestramento non molto prima dell'incidente del Sukhoi; 18 persone rimasero uccise in un incidente dell'Aeronautica militare indonesiana nel 2008; 5 persone morirono in un incidente nel Giugno del 2004, 2 nel mese di Aprile del 2004, 7 nel mese di Ottobre del 2003 e 1 nel mese di Ottobre nel 2002[11].
Alle 07:20 UTC (14:20 ora locale)[12] il Sukhoi Superjet 100 era decollato dall'aeroporto di Halim Perdenakusuma per un volo dimostrativo e, una volta giunto a nord della città di Bogor, sarebbe dovuto rientrare allo stesso aeroporto dopo un volo di circa mezz'ora. A bordo erano presenti 6 membri dell'equipaggio, 2 rappresentanti della Sukhoi e 37 passeggeri. Tra i passeggeri erano presenti rappresentanti di AVIASTAR Mandiri, Batavia Air, Pelita Air Service e Sriwijaya Air. Alle 07:20 i piloti comunicarono alla torre di controllo di aver raggiunto quota 10.000 piedi e di essere sulla radiale 200 del VOR HLM.[12] Alle 07:26 i piloti chiesero alla torre di controllo l'autorizzazione a scendere a quota 6.000 piedi e a effettuare un circuito orario.[12] Alle 07:32:26 il velivolo impattò contro le pendici del monte Salak; 38 secondi prima dello schianto il Terrain Awareness and Warning System (TAWS) era entrato in funzione, ma era stato disattivato dai piloti.[12]
La maggior parte delle vittime erano giornalisti e potenziali clienti: a bordo vi erano 14 dipendenti della Compagnia aerea indonesiana Sky Aviation, il direttore operativo della Kartika Airlines accompagnato da 5 giornalisti, 1 reporter ed 1 fotografo della rivista di aviazione Angkasa, 2 inviati di Trans TV ed 1 di Bloomberg News.
Il Comandante del Sukhoi Superjet 100 era Alexander Yablontsev, ex pilota militare russo e pilota collaudatore del primo volo di prova del Superjet 100 nel Maggio del 2008; poteva vantare oltre 10.000 ore di volo e più di 1.300 sul Superjet 100;[13] il Primo Ufficiale era Alexander Kotchetkov, con oltre 3.000 ore di volo accumulate e 625 sul Superjet 100[14]
Il giorno successivo all'incidente il primo ministro russo Dmitrij Medvedev istituì una commissioni di inchiesta per indagare le cause dell'incidente[15]. Secondo il NTSC, l'Agenzia indonesiana per la sicurezza del volo avrebbe preso fino a 12 mesi per accertare le cause dell'incidente[16]. Il 15 Maggio 2012 fu riferito dai media locali che il Governo indonesiano aveva respinto la richiesta della Russia di inviare le registrazioni dei dati di volo affermando che sarebbero stati gli investigatori indonesiani a stabilire le cause dell'incidente mentre gli esperti russi avrebbero fornito solo il supporto. Il Cockpit Voice Recorder fu trovato il 15 Maggio 2012 a circa 200 metri dalla sezione di coda. Il Flight Data Recorder fu ritrovato il 31 maggio 2012 a 200 metri dalla sezione di coda.
La relazione finale fu pubblicata il 18 Dicembre 2012. Gli investigatori determinarono che il velivolo era andato fuori rotta durante l'inizio dell'avvicinamento verso Giacarta a causa del mancato input da parte dei piloti, probabilmente distratti da una conversazione con un potenziale cliente in cabina al quale stavano spiegando le caratteristiche dell'aereo. Il Comandante e il Primo Ufficiale non si accorsero del fatto che si stavano allontanando dalla destinazione, entrando in rotta di collisione con il monte Salak, assente nelle carte di navigazione a loro disposizione e impossibile da scorgere a causa della presenza di fitte nubi. Inoltre, i membri dell'equipaggio ignorarono gli avvertimenti del TAWS credendo che fosse entrato in funzione per un problema del database, e lo hanno disattivato 28 secondi prima dell'impatto.[7] A contribuire all'incidente fu il fatto che il controllore del traffico aereo aveva erroneamente riportato che il volo 36801 era operato da un velivolo militare Sukhoi, quindi autorizzò la discesa a 6.000 piedi nella direzione sbagliata, credendo che l'aereo fosse diretto in una zona di addestramento militare presso Bogor anziché verso l'aeroporto e, poiché impegnato a gestire numerosi altri voli, non riuscì ad avvisarli della presenza della montagna.
Sky Aviation, una Compagnia aerea indonesiana, ritardò la consegna dei 12 Superjet 100 dopo l'incidente. Arfin Seman di Kartika Airlines, un altro vettore indonesiano nazionale, dichiarò che ci sarebbero stati ritardi per i 30 Sukhoi Superjet 100. Alcuni giorni dopo, però, la stessa fonte che aveva dichiarato i ritardi delle consegne della Sky Aviation riferiva che il contratto non sarebbe stato rescisso. Inoltre, il direttore generale di Sky Aviation aggiunse che gli ulteriori aerei da 100 posti sarebbero stati necessari per collegare le principali città dell'Indonesia[17]. Il Presidente di Interjet, Miguel Aleman Velasco, disse che l'incidente non avrebbe avuto alcuna influenza sulla volontà della Società di acquisire nuovi Superjet in più.[18]
La Compagnia russa Aeroflot e armena Armavia, i 2 operatori del SSJ-100 al momento dell'incidente non avevano sospeso i voli. Armavia disse che avrebbe continuato le trattative per l'acquisto di un altro Superjet 100 per la sua flotta.[19]
Il volo Sukhoi 36801 è stato analizzato nella puntata Ostacoli mortali della diciottesima stagione del documentario Indagini ad alta quota, trasmesso da National Geographic Channel.
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