Turkish Airlines (in turco: Türk Hava Yolları), a volte abbreviata THY, è la compagnia aerea di bandiera della Turchia, con sede a Istanbul, nel quartiere Yeşilköy del distretto di Bakırköy nei pressi dell'Aeroporto di Istanbul-Atatürk.[1][2] Gestisce un totale di 340 aeroporti in 129 paesi localizzati in Europa, Asia, Africa e nelle Americhe ed è la prima compagnia mondiale per numero di aeroporti serviti.[3]
Turkish Airlines | |
---|---|
![]() | |
![]() | |
Stato | ![]() |
Forma societaria | Società per azioni |
Borse valori | Borsa di Istanbul: THY |
ISIN | TRATHYAO91M5 |
Fondazione | 20 maggio 1933 a Istanbul |
Sede principale | Istanbul |
Settore | Trasporto |
Prodotti | Compagnia aerea |
Fatturato | US$ 12,855 miliardi (2018) |
Utile netto | US$ 753 milioni (2018) |
Dipendenti | 37.670 (2020) |
Slogan | «Widen your world» |
Sito web | www.turkishairlines.com/ |
Compagnia aerea di bandiera | |
Codice IATA | TK |
Codice ICAO | THY |
Indicativo di chiamata | TURKISH |
COA | TQKF144F |
Hub | Istanbul |
Frequent flyer | Miles&Smiles |
Alleanza | Star Alliance |
Flotta | 326 (nel 2022) |
Destinazioni | 340 (nel 2022) |
Voci di compagnie aeree presenti su Wikipedia | |
Modifica dati su Wikidata · Manuale |
L'hub principale della compagnia è il Nuovo Aeroporto di Istanbul, nel quale sono stati trasferiti, dal 6 aprile 2019, tutti i voli della Compagnia già operanti sull'Aeroporto di Istanbul-Atatürk. Hub minore è invece l'Aeroporto di Esenboğa, Ankara.
Negli anni 2006, 2007, 2008, 2009, 2010, 2011, 2012, 2013, 2014, 2015, 2016, 2017 e 2018 ha trasportato rispettivamente: 17 milioni, 19.7 milioni, 22.6 milioni, 25.1 milioni, 29.1 milioni, 32.7 milioni, 39 milioni, 48 milioni, 54.7 milioni, 61.2, milioni, 62.8 milioni, 68.6 milioni e 75.2 milioni di passeggeri.[4][5][6]
Nel 2023 prevedono una crescita di ulteriori 20 milioni di passeggeri annui, grazie all'aumento della flotta.[7]
Turkish Airlines ha vinto nel 2011, 2012, 2013, 2014, 2015 e 2016 il premio Skytrax come miglior compagnia aerea europea.
Nell’anno 2020 Turkish Airlines ha 37.670 dipendenti.[8] La compagnia fa parte dell'alleanza mondiale delle compagnie aeree Star Alliance dal 1º aprile 2008.
La compagnia aerea venne formata il 20 maggio 1933 come Amministrazione delle linee aeree dello Stato, da parte del ministero della Difesa.[9] La flotta era composta da un Curtiss Kingbird a cinque posti, due Junkers F 13 a quattro posti e un Tupolev ANT-9 a dieci posti. Nel 1935 entrò a far parte del Ministero dei Lavori Pubblici; nel 1938 fu trasferita al Ministero dei Trasporti e ribattezzata Direzione Generale delle linee aeree dello Stato. Nel 1945 entrò nella flotta un nuovo modello di aereo: il Douglas DC-3.
Nel 1947 Turkish ha inaugurato il suo primo collegamento internazionale, aprendo la tratta Ankara-İstanbul-Atene.[10]
La compagnia aerea beneficiò del programma di assistenza postbellica che gli Stati Uniti hanno offerto alla Turchia. Con l'aiuto della Pan American World Airways, la flotta venne ammodernata con i Douglas DC-3. Turkish aggiunse alla rete di collegamenti Nicosia, Beirut e Il Cairo, anche se i voli nazionali rimasero al centro degli interessi dell'azienda fino al 1960.
La flotta venne ammodernata con l'aggiunta di Vickers Viscount e Fokker F27 alla fine del 1950.
Nel 1956, il governo turco riorganizzò la compagnia aerea mutandone il nome e la ragione sociale in Türk Hava Yolları A.O. (THY) e ricapitalizzando l'azienda. Nel capitale sociale entrò, con una quota del sei percento, anche la British Overseas Airways Corporation (BOAC), che fornì anche un supporto tecnico.
La nuova azienda iniziò ad operare con il suo primo aereo a reazione, un Douglas DC-9, nel 1967. A questo fece seguito l'aggiunta di un Boeing 707 in leasing nel 1971. Nei primi Anni '70 del 1900 si sono aggiunti alla flotta anche altri jet come i Douglas DC-10 e i Boeing 727.[11]
In quegli anni la compagnia ha dovuto affrontare diversi problemi. Si fece una brutta reputazione per il cattivo servizio offerto ai clienti e i frequenti ritardi; dovette inoltre subire una serie di dirottamenti ed ebbe sette incidenti tra il 1974 e il 1983.[12]
Tuttavia, il nuovo governo salito al potere nel 1983 riconobbe l'importanza di THY come ambasciatore della Turchia nel mondo, dando avvio al processo di riqualificazione dell'azienda in senso moderno. La flotta venne ringiovanita e la sicurezza intensificata tanto che un fu anche paragonata all'israeliana El Al, almeno in termini di ritardi.
Nel 1984 THY costruì un nuovo modernissimo centro tecnico presso l'aeroporto di Yeşilköy, in grado di effettuare sia la manutenzione leggera che quella pesante su diversi tipi di velivoli. Lo staff tecnico rappresentava circa un quarto dei 6.000 dipendenti dell'azienda.[12] Il capitale sociale fu innalzato a 60 miliardi di TRL nel 1984 quando l'azienda venne statalizzata; tre anni più tardi fu portato a 150 miliardi di TLR.
Intorno alla metà degli Anni 1980, THY possedeva una flotta di 30 aeromobili. Portava circa 3 milioni di passeggeri l'anno su 16 destinazioni nazionali e 36 internazionali. La compagnia divenne la più grande fonte di valuta estera della Turchia.[12] Nel 1985 entrarono nella flotta di THY i nuovi Airbus A310 che consentirono l'aggiunta di voli per Singapore nel 1986. Un nuovo volo per Bruxelles e New York venne aggiunto nel 1988.
Tra il 1987 e il 1988, THY ha registrato delle perdite in gran parte dovute al pagamento dei 12 nuovi Airbus A310.[12] La flotta comprendeva anche 11 Boeing 727 e nove Douglas DC-9. THY ha chiuso il decennio con 8.500 dipendenti.[13]
La società ha sofferto della crisi dell'aviazione mondiale che fece seguito alla Guerra del Golfo Persico, e non ritornò in pareggio fino al 1994. Dal 1995, la compagnia riprese la crescita, registrando una grande espansione. Le destinazioni in maggiore crescita erano quelle del Nord America, cosicché THY decise di introdurre un volo non-stop per il John F. Kennedy di New York nel luglio 1994.
Il capitale sociale fu ripetutamente innalzato fino a raggiungere i 10.000 miliardi di TRL nel 1995. Nello stesso anno l'azienda, dopo aver dismesso i vecchi DC-9, convertì anche tre Boeing 727 per voli cargo. La società registrò un profitto di 6 milioni di dollari su un fatturato annuo di un miliardo. Pur essendo in attivo, l'azienda si trovava a doversi confrontare con la galoppante inflazione del paese, che richiedeva continui adeguamenti di capitale.
Il mercato nazionale è stato liberalizzato nel 1996, permettendo la concorrenza da parte di compagnie di charter. Allo stesso tempo, i grandi vettori internazionali operavano una forte concorrenza sulle rotte verso l'Europa occidentale. THY, per migliorare la sua competitività, stipulò accordi commerciali con altre compagnie aeree internazionali. L'azienda raggiunse un accordo con la Japan Airlines per offrire un servizio per Osaka e Tokyo, rispettivamente dal 1997 e dal 1998. Altri voli gestiti in code-sharing vennero operati con Austrian Airlines, Swissair, e Croatia Airlines.[14]
Un nuovo terminal per la compagnia aerea è stato aperto nel gennaio 2000 all'aeroporto di Istanbul-Atatürk. Turkish Airlines ha continuato ad estendere la sua portata internazionale, siglando accordi di marketing con Asiana Airlines, American Airlines, Malaysian Airlines, Polskie Linie Lotnicze LOT, Czech Airlines, e Cathay Pacific Airlines. Una rotta Antalya-Francoforte è stata aggiunta nel 2001 attraverso un accordo di code-sharing con SunExpress. THY si ritirò nel contempo dalla Qualiflyer Alliance, gestita da Swissair, per attirare investimenti strategici in vista della sua privatizzazione.
La Turchia ha subito nel corso del 2001 una forte crisi economica che ha portato come conseguenza anche una consistente riduzione del traffico soprattutto sulle rotte interne. A questo si sommò l'effetto degli attentati terroristici dell'11 settembre 2001 a New York, a cui la THY cercò di far fronte senza un intervento di salvataggio statale e senza ricorre a riduzioni di massa del personale. Furono tuttavia tagliati 300 manager di livello intermedio, eliminate 400 posizioni di part-time e applicata una riduzione del 10 percento degli stipendi. La sopravvivenza dell'azienda fu attribuita dalla stampa locale, come il Turkish Daily News, alla prontezza con cui la direzione aziendale operò nel tagliare rotte non remunerative sia nazionali che internazionali.
Nel 2003, la guerra in Iraq portò Turkish Airlines a chiudere alcune rotte nel Golfo Persico, mentre i voli verso l'Asia sono stati sospesi durante l'epidemia di SARS. Nonostante ciò, la compagnia si riprese prontamente, aumentando le frequenze sulle rotte esistenti e aggiungendo il servizio verso Delhi dopo 11 anni di assenza dalla rotta.
Un altro programma di espansione della flotta è iniziato nel 2004, consentendo a THY di mantenere una delle flotte più giovani in Europa. Nel mese di luglio, la compagnia aerea ha annunciato l'ordine in blocco di 36 aerei da Airbus, del valore di US $ 2,8 miliardi, più altri 15 Boeing 737. Il programma non era limitato al solo acquisto di aerei, ma comprendeva anche un nuovo centro tecnico e di addestramento da localizzare nel sottoutilizzato aeroporto internazionale di Sabiha Gökçen,[12] per fornire un servizio di manutenzione qualificata anche ad altre compagnie aeree. Il centro dava lavoro a 2.700 persone, con la previsione di assumerne altre duemila entro il 2010. Furono previsti anche tre simulatori di volo destinati all'addestramento anche di personale esterno.
Anche se la società era quotata in borsa, il governo possedeva il 98% delle azioni. Il programma di privatizzazione è ripreso nel 2004 con una offerta pubblica del 20% delle azioni sulla Borsa di İstanbul. Il governo turco scese al 75% del capitale dopo l'offerta delle azioni che ha raccolto 170 milioni di dollari US. Nel 2005 THY disinvestì la sua quota del 50 percento nella Cyprus Turkish Airlines (Kıbrıs Türk Hava Yolları).
THY dovette affrontare l'ingresso di nuovi concorrenti nel mercato dopo la liberalizzazione dell'aviazione turca. Tuttavia, il turismo era in piena crescita, con 20 milioni di persone che hanno visitato il paese nel 2005 contro i 12 milioni nel 2003.
La situazione economica del paese portò ad una svalutazione della moneta e all'adozione nel gennaio 2005 della Nuova Lira Turca (YTL), equivalente ad un milione delle precedenti Lire (TRL). Di questo occorre tener conto nel valutare i bilanci aziendali dell'epoca.[15]
Il 1º aprile 2008 Turkish Airlines è entrata ufficialmente a far parte dell'alleanza globale delle compagnie aeree Star Alliance dopo un processo d'integrazione durato 18 mesi iniziato a dicembre 2006.
Nel 2010 Turkish si espande fortemente, tantoché Skytrax la nomina come Compagnia in maggiore espansione. Inoltre, ad aprile dello stesso anno, l'ICAO modifica l'identificativo di chiamata, da "TURKAIR" a "TURKISH".
Nel dicembre 2011 il governo turco approva un piano per modernizzare l'Aeroporto Internazionale Aden Adde di Mogadiscio, in Somalia. Il progetto d'ammodernamento è parte del più ampio impegno della Turchia nel processo di ricostruzione post-conflitto in ambito internazionale. Tra i lavori di ristrutturazione in programma ci sono i nuovi sistemi aeroportuali e infrastrutturali, tra cui una moderna torre di controllo all'aeroporto di Mogadiscio per monitorare lo spazio aereo.[16] Nel marzo 2012, Turkish Airlines è diventata il primo vettore internazionale a riprendere i voli per la Somalia dall'inizio della guerra civile nel paese nei primi anni novanta del XX secolo.
La compagnia è stata uno sponsor ufficiale del Campionato europeo di calcio 2016. Inoltre dal 2010 ha i diritti di denominazione sull'Euroleague Basketball. Dal 2019 è il principale sponsor di maglia del River Plate.
Al 2022 Turkish Airlines, opera in 340 aeroporti in 129 paesi (287 destinazioni internazionali e 53 nazionali), tutti raggiungibili attraverso l'hub Nuovo aeroporto di Istanbul, facendo sì che la compagnia è quella con il maggior numero di destinazioni servite da uno stesso aeroporto a livello mondiale.[17]
Uno degli slogan della compagnia è: “We fly to more countries than any other airline” ovvero: “Voliamo verso più paesi di qualsiasi altra compagnia aerea”.
Al 2022 Turkish Airlines ha accordi di code-share con le seguenti compagnie[18]:
Nel aprile 2008 Turkish Airlines è entrata a far parte di Star Alliance.[21]
A ottobre 2022 la flotta di Turkish Airlines risulta composta dai seguenti aerei[22]:
Aereo | In flotta | Ordini | Passeggeri | Note | ||
---|---|---|---|---|---|---|
J | Y | Totale | ||||
Airbus A319-100 | 6 | — | — | 132 | 132 | |
Airbus A320-200 | 11 | — | — | 159 | 159 | |
Airbus A321-200 | 66 | — | 12 | 176 | 188 | |
Airbus A321neo | 34 | 58 | 20 | 158 | 178 | Consegne fino al 2023[23] |
16 | 164 | 180 | ||||
— | 194 | 194 | ||||
Airbus A330-200 | 23 | — | 24 | 255 | 279 | |
18 | 232 | 250 | ||||
Airbus A330-300 | 37 | — | 28 | 261 | 289 | |
40 | 265 | 305 | ||||
Airbus A350-900 | 11 | 15 | 32 | 297 | 329 | Consegne fino al 2023 |
28 | 288 | 316 | ||||
Boeing 737-800 | 40 | — | 16 | 135 | 151 | |
Boeing 737-900ER | 15 | — | 16 | 135 | 151 | |
Boeing 737 MAX 8 | 20 | — | 16 | 135 | 151 | |
Boeing 737 MAX 9 | 5 | — | 16 | 153 | 169 | |
Boeing 777-300ER | 33 | — | 49 | 300 | 349 | |
28 | 372 | 400 | ||||
Boeing 787-9 | 15 | 10 | 30 | 270 | 300 | |
Turkish Airlines Cargo | ||||||
Airbus A310-300F | 2 | — | cargo | In affitto da ULS Airlines Cargo | ||
Boeing 777F | 8 | — | cargo | |||
Airbus A330-200F | 10 | — | cargo | |||
Totale | 326 | 83 |
Il 14 ottobre 2008, Turkish Airlines ha lanciato una delle più grandi gare del mondo per l'acquisto di aeromobili commerciali.[24] La gara che è stata prorogata al 17 dicembre 2008, era riferita all'acquisto di 105 aerei per un valore complessivo di 6 miliardi di dollari,[25] includeva un ordine fermo per 25 aerei di lungo raggio (wide body) e 50 aerei a medio raggio. In aggiunta opzioni per altri 30 aerei sia di medio che di lungo raggio.[26][27] Turkish Airlines ha già annunciato ordini per 24 aerei a lungo raggio e 40 aerei a medio raggio, più 25 opzioni per questi ultimi. Il primo Boeing 777-300ER del nuovo ordine è stato consegnato a Turkish Airlines in data 13 ottobre 2010.[28]
Turkish airlines ha inoltre dichiarato che sta valutando diversi aerei per l'espansione della flotta a lungo raggio, specialmente Airbus A350 XWB, Boeing 787 e Boeing 777X. Questi verrebbero introdotti su rotte ad alta intensità da e per destinazioni ad alta densità tra cui India, Cina e le principali città europee tra cui Londra e Parigi.[29] Turkish Airlines è una compagnia aerea che è riuscita a trasformare un semplice aeroporto intercontinentale come quello di Istanbul in uno dei più grandi hub europei e mondiali nel giro di pochi anni.
Turkish Airlines operava in precedenza con i seguenti aeromobili[22]:
Aereo | Esemplari | Inserimento | Dismissione | Note |
---|---|---|---|---|
Airbus A300B4 | 2 | 2005 | 2006 | |
Airbus A310-200 | 11 | 1985 | 2008 | |
Airbus A310-300 | 8 | 1988 | 2015 | |
Airbus A321-100 | 2 | 2004 | 2007 | |
Airbus A340-300 | 9 | 1993 | 2016 | |
Boeing 737-400 | 32 | 1991 | 2008 | |
Boeing 737-500 | 2 | 1992 | 2004 | |
Boeing 737-700 | 4 | 2010 | 2020 | |
BAe Avro RJ100 | 10 | 1993 | 2007 | |
BAe Avro RJ70 | 4 | 1996 | 2005 | |
McDonnell Douglas DC-10-10 | 3 | 1972 | 1989 | |
McDonnell Douglas DC-10-30 | 1 | 1993 | 1993 | |
McDonnell Douglas DC-9-10 | 1 | 1967 | 1973 | |
McDonnell Douglas DC-9-30 | 10 | 1968 | 1995 | |
McDonnell Douglas MD-83 | 3 | 2005 | 2006 | |
McDonnell Douglas MD-90 | 2 | 1998 | 1998 |
In 75 anni di storia, circa, Turkish Airlines è stata protagonista di 21 incidenti: 3 in voli internazionali e 18 in voli interni.
Altri progetti
Controllo di autorità | VIAF (EN) 135236387 · ISNI (EN) 0000 0001 2162 5876 · LCCN (EN) no2006035838 · GND (DE) 10036990-X · WorldCat Identities (EN) lccn-no2006035838 |
---|
![]() | ![]() |
![]() | ![]() |